L’arte di essere fragili – Alessandro D’Avenia

Incipit L'arte di essere fragili - Alessandro D'Avenia

Incipit L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita

Caro lettore,

sui mezzi pubblici delle città che attraverso colleziono volti e sguardi, perché è lì che scovo i personaggi delle mie storie ed è lì che si annida la felicità di un tempo e di un luogo. A volte sorrido a qualcuno, anche se non lo conosco, gettando nello sconcerto il malcapitato o la malcapitata, poi però vedo che qualcosa si scioglie e i tratti di un volto, prima accigliato, rivelano luminosamente che si impiegano più muscoli del viso per essere tristi che per sorridere (lo dicono anche gli scienziati). Mi sembra che stiamo dimenticando l’arte di essere felici, e che quando lo siamo, per paura che lo stato di grazia sia un’illusione, lo condanniamo a esaurirsi, come un giardiniere che non si fida del seme di rosa a causa della sua piccolezza e fragilità, e per questo decide di non curarlo.

Incipit tratto da:
Titolo: L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita
Autore: Alessandro D’Avenia
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’arte di essere fragili
L'arte di essere fragili - Alessandro D'Avenia

Quarta di copertina / Trama

“Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un’arte della gioia quotidiana?” Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D’Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l’incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l’indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D’Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d’Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l’Islandese… Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza. La sfida è lanciata, e ci riguarda tutti: Leopardi ha trovato nella poesia la sua ragione di vita, e noi? Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato? In un dialogo intimo e travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Alessandro D’Avenia porta a magnifico compimento l’esperienza di professore, la passione di lettore e la sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente. Dalle inquietudini dell’adolescenza – l’età della speranza e dell’intensità, nei picchi di entusiasmo come negli abissi di tristezza – passiamo attraverso le prove della maturità – il momento in cui le aspirazioni si scontrano con la realtà –, per approdare alla conquista della fedeltà a noi stessi, accettando debolezze e fragilità e imparando l’arte della riparazione della vita. Forse, è qui che si nasconde il segreto della felicità.
(Ed. Mondadori; Scrittori italiani e stranieri)

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Ciò che inferno non è – Alessandro D’Avenia

Incipit Ciò che inferno non è – Alessandro D’Avenia

Incipit Ciò che inferno non è

La strada tace, nonostante tutto.
Alle finestre assediate dal caldo estivo qualche tenda scatta come un serpente lasciando entrare i soffi lenti e tenaci di scirocco. Qualche cane ciondola calpestando oasi d’ombra. Rari refoli di mare temperano la calura, persino la risacca digrigna affaticata.
Don Pino con le sue scarpe grandi alza la polvere che s’indora al tocco di tutta quella luce. Ha il passo rapido, non della fretta ma del ritardo, in una città che in ritardo lo è per costituzione. Si avvicina alla sua Uno rossa, divorata da sole e ruggine. Il bambino è seduto sul cofano con i piedi penzoloni. Ha sei anni, una maglietta bianca e un paio di pantaloncini sporchi, ai piedi ciabatte da mare e a casa Maria come madre acerba. E basta.

Incipit tratto da:
Titolo: Ciò che inferno non è
Autore: Alessandro D’Avenia
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Ciò che inferno non è

Ciò che inferno non è - Alessandro D'Avenia

Quarta di copertina / Trama

Palermo, 1993. Federico, studente modello del liceo classico Vittorio Emanuele II, ha diciassette anni e un mare di domande. Ma ha anche un professore di religione speciale: padre Pino Puglisi. Con lui si troverà a scoprire un'”altra” Palermo, quella del quartiere Brancaccio, dei casermoni di cemento, di Cosa Nostra; ma anche la città del coraggio e della speranza. Con l’emozione del testimone e la potenza dello scrittore, Alessandro D’Avenia ridà vita in questo romanzo al “suo” don Pino, un uomo straordinario, capace di generare la sola epica oggi possibile, quella del quotidiano. E di riconoscere anche nell’abisso infernale “ciò che inferno non è”.
(Ed. Mondadori)

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Cose che nessuno sa – Alessandro D’Avenia

Incipit Cose che nessuno sa – Alessandro D’Avenia

Incipit Cose che nessuno sa

«Mita è nell’armadio» disse il bambino alla madre.
Margherita e Andrea erano rientrati a casa da poco. L’inizio della scuola incombeva e quella luminosa domenica di settembre sembrava non volersi rassegnare al fatto che le vacanze erano a ventiquattro ore dalla fine. Erano stati dalla nonna Teresa, come ogni domenica.
Margherita aveva le vacanze nel cuore e nella pelle: in quei mesi sembrava che il mare, come fa con la spiaggia di notte, le avesse levigato il corpo e l’anima, lasciando sulla battigia una di quelle conchiglie a spirale che ne custodiscono il suono e i segreti. Margherita amava portare all’orecchio la conchiglia che decorava il vecchio tavolino di cristallo a casa della nonna: riportava in vita le vacanza e le sussurrava di mondi perduti, di cui era rimasta solo un’eco indecifrabile, perché nessuno ne conosceva l’alfabeto.

Incipit tratto da:
Titolo: Cose che nessuno sa
Autore: Alessandro D’Avenia
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Cose che nessuno sa

Cose che nessuno sa - Alessandro D Avenia

Quarta di copertina / Trama

Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e spaventosa: l’inizio del liceo. I corridoi della nuova scuola sono pieni di fascino ma anche di minacce, nel primo intervallo dell’anno scolastico si stringono alleanze e si emettono sentenze capaci di segnare il futuro. Chiusa nella sua stanza, con il tepore del sole estivo ancora sulla pelle, Margherita si sente come ogni adolescente: un’equilibrista su un filo sospeso nel vuoto. Solo l’amore dei genitori, della straordinaria nonna Teresa, del fratellino le consentono di lanciarsi, di camminare su quel filo, di mostrarsi al mondo e provare a diventare grande con le sue forze. Ma un giorno Margherita ascolta un messaggio in segreteria telefonica. È suo padre: annuncia che non tornerà più a casa. Per Margherita si spalanca il vuoto sotto i piedi. Ancora non sa che sarà proprio attraversando questo doloroso smarrimento che a poco a poco si trasformerà in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell’ostrica in seguito all’attacco di un predatore marino. Perché questo è il segreto del dolore: sa dove si nasconde la vita e se ne nutre per farle crescere le ali. Questa volta però la saggezza sorridente di nonna Teresa non basterà a Margherita, e sarà dal suo nuovo mondo, quello scolastico, che giungeranno nuove voci in grado di aiutarla: quella di Marta, la compagna di banco capace di contagiarla con il suo entusiasmo, quella profonda di Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola, e anche quella di un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri. Proprio in un libro, l’Odissea, Margherita legge la storia di Telemaco e trova le energie per partire in un viaggio alla ricerca del padre che cambierà radicalmente il suo destino.
Dopo il grande successo del romanzo d’esordio Bianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D’Avenia torna a raccontarci con tenerezza, coraggio e vibrante partecipazione l’adolescenza – i suoi tormenti, i suoi enigmi e insieme la sua spensieratezza e vitalità; ma questa volta ai suoi giovani protagonisti affianca personaggi adulti còlti nel passaggio stretto di una crisi: quello che prima o poi capita a tutti, rivelando fragilità e desideri che ci portiamo dentro e appartengono ai ragazzi che siamo stati.
Cose che nessuno sa ha il passo lungo di una grande storia: quella di tutti coloro che sanno guardare in faccia i propri fantasmi e compiere il viaggio avventuroso che li riporterà a casa.
(Ed. Mondadori; Scrittori Italiani e Stranieri)

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