La donna che fugge -Alicia Giménez-Bartlett

Incipit La donna che fugge - Alicia Giménez-Bartlett

Incipit La donna che fugge

Fu un primo interrogatorio decisamente difficile. Il tipo non la finiva più di piangere. Avevamo esaurito tutte le misure previste in caso di crisi emotiva. Lo avevo pregato di calmarsi con la mia voce più dolce. Gli avevo porto un fazzoletto di carta. Garzón gli aveva offerto un caffè. Gli avevamo perfino fatto capire che se voleva accendersi una sigaretta potevamo chiudere un occhio, anche se eravamo in commissariato. Non fumava, non beveva caffè e aveva il suo pacchetto di fazzolettini. L’unica cosa che sembrava disposto a fare era continuare a piangere a dirotto. Sia chiaro: né io né il viceispettore siamo dei mostri. Nessuno potrà mai accusarci di non rispettare la sensibilità dei testimoni. Ma quell’uomo era qualcosa di più di un semplice testimone. Le circostanze lo rendevano un potenziale indagato. Solo in teoria, dato che le indagini erano appena iniziate. Non erano trascorse tre ore dalla rimozione del cadavere.
Christophe Dufour, cittadino francese residente in Spagna. Trentotto anni. Documenti in regola. Occupazione: cuoco. In attesa dei risultati dell’autopsia, sapevamo che era stato ucciso con un paio di coltellate al cuore. Era successo dopo la mezzanotte, mentre dormiva placidamente nel suo food truck.

Incipit tratto da:
Titolo: La donna che fugge
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: La mujer fugitiva
Casa editrice: Sellerio
In copertina: Abito rosso di Antonella Masetti Lucarella, 2010 (particolare).
Qui è possibile leggere le prime pagine di La donna che fugge

La donna che fugge -Alicia Giménez-Bartlett

Quarta di copertina / Trama

Petra Delicado torna con un’indagine tra gli ambulanti dello street food, avventurieri per alcuni, ma che invece il vice Garzón considera solo «saltimbanchi senza tetto». Da qui, le schermaglie comico-giocose tra l’ispettrice e il suo aiutante, che danno il ritmo a tutta la serie di Petra. Un dialogo supportato dai riusciti personaggi di contorno, come ad esempio Bob Castillo, simpatico quarantenne che fin da subito li aiuta nell’inchiesta. Perché il suo socio è stato ucciso, accoltellato al cuore, proprio dentro al furgone che era il ristorante all’aperto di specialità francesi dei due e fungeva da casa su ruote. Scavando, Petra e Garzón scoprono una ricevuta intestata a una francese. Ma la donna è irreperibile all’ultimo indirizzo conosciuto. Il suo passaporto è addirittura un falso. E risulta falso anche quello della vittima. Un «tunnel di cui non si vede l’uscita» che rafforzerebbe l’ipotesi del commissario Coronas, che cioè si tratti di un caso di criminalità organizzata.
Ma Petra non è convinta. Così, scarpinando in tutta l’immensità urbana e umana di Barcellona, insieme a Garzón si infiltra in un vero e proprio gioco d’ombre. «Inseguivamo due fantasmi, due fotografie in realtà». In un «procedurale» – secondo la classificazione narrativa dei polizieschi che raccontano passo per passo l’azione dei detective in tempo reale –, però ricco, oltre che di umori picareschi, di satira sociale. Petra Delicado, ispettrice della Policía Nacional di Barcellona, è una detective hard boiled al femminile immersa in un «giallo latino». È femminista, senza disdegnare cose quali l’intuito femminile: «In fin dei conti, quello dell’intuito femminile è uno dei cliché meno fastidiosi in circolazione».
(Sellerio)

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La presidente – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit La presidente – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit La presidente

– Una balena arenata, né più né meno, immensa e distesa sulla sabbia, morta. Supina, mostruosa per le sue dimensioni, ma anche affascinante nella sua gigantesca dignità. È curioso, tutti ci sentiamo un po’ colpevoli al suo cospetto, come se avessimo contribuito a ucciderla distruggendo il pianeta. Un mattino compare sulla spiaggia come dal nulla e tutti corrono a vederla, scattano fotografie, si domandano come possa essere arrivata fin lì e perché.
L’uomo parve scacciare un pensiero e continuò:
– Ecco, questa è stata la sensazione che ho avuto quando sono entrato nella stanza. Era completamente vestita, con la sua collana di perle, che non si toglieva mai. Gli occhi aperti, fissi al soffitto. Dio mio! So che non avrei dovuto toccarla, ma la prima cosa che ho fatto è stata chiuderglieli. Non riuscivo a guardarli. Quei suoi occhi grandi, sempre pronti a ridere, che in un attimo potevano trasformarsi in quelli di una belva feroce. E la strana schiuma che le usciva dalla bocca, quella bocca che ti faceva scattare sull’attenti come un soldato. Tutti avevano paura di lei, e anch’io, perché negarlo? Lei era una forza della natura, per questo la ammiravamo, ma sappiamo che un ciclone ti può travolgere senza nemmeno accorgersene. Non riesco ancora a crederci, scusate.
Gli si era incrinata la voce. Si premette le palpebre da sotto gli occhiali, che sollevandosi sulla fronte gli diedero un’aria da grosso insetto.

Incipit tratto da:
Titolo: La presidente
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: La presidenta
Casa editrice: Sellerio
In copertina: Twins di Monica Garwood
Qui è possibile leggere le prime pagine di La presidente

La presidente - Alicia Giménez-Bartlett

Incipit La presidenta

—¿Ustedes han visto las imágenes de una ballena, hermoso animal, varada y muerta en la playa? Boca arriba, monstruosa por el tamaño, pero que impacta porque tiene la dignidad de un gigante. Es curioso, nos sentimos un poco culpables, como si hubiéramos contribuido a matarla por la historia del cambio climático, el planeta hecho trizas y todo lo demás. Aparece como de la nada y la gente se entera enseguida y va a contemplarla, le hacen fotos, se preguntan cómo ha llegado al lugar y por qué.
»Bueno, pues esa es exactamente la impresión que me dio cuando entré en su habitación del hotel. Estaba completamente vestida, no vayan a pensar, con su collarón de grandes perlas en el cuello, que no se lo quitaba ni para dormir. Los ojos abiertos mirando al techo. ¡Dios!, sé que no debía haberla tocado para nada, pero lo primero que hice fue cerrárselos. No lo podía soportar. Aquellos ojazos suyos, que igual se reían que se convertían en los de una fiera a punto de atacar. Y de la boca saliéndole aquella espuma rara…, esa boca que daba una orden y te entraban ganas de cuadrarte como un militar. Todos le tenían miedo, yo también, ¿para qué negarlo?, era una fuerza de la naturaleza y eso está muy bien, pero ya sabemos que un ciclón se te lleva por delante sin preguntar. Aún no puedo creérmelo, disculpen.
Al testigo le flaqueó un poco la voz. Se apretó los párpados por debajo de las gafas, que al elevarse le enmarcaron la frente dándole el aspecto de un insecto.

Título : La presidenta
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Vita Castellá giace cadavere nella stanza di un lussuoso albergo di Madrid, avvelenata con un caffè al cianuro. È stata la presidente della Comunità Valenciana. Amata e detestata, benefattrice e prepotente, ha dominato la città e la regione in una stagione segnata da una corruzione pervasiva e quasi proverbiale. La rete di potere che da lei si è estesa ha lasciato al suo ritiro una schiera di scheletri in moltissimi armadi.
Della sua morte, le autorità, il capo della polizia, il ministro, vogliono far passare una versione ufficiale meno compromettente, un infarto che eviti «un casino di dimensioni stratosferiche». L’inchiesta di polizia è però inevitabile. L’idea brillante è di affidarla a degli investigatori inesperti e malleabili. Come Berta e Marta, due sorelle giovanissime appena uscite dall’Accademia di Polizia. Diverse l’una dall’altra come due fiocchi di neve, sono acute, ambiziose e sono donne, cioè con una emergente avversione per i maschi al potere.
Vanno così per la loro strada di poliziotte determinate. Con un po’ di rimorso «tacendo e mentendo» ai loro capi come questi fanno con loro due. E s’inerpicano in un’inchiesta che si svolge in una fascinosa Valencia. Poteri e misteri, false apparenze, vendette e rancori, altri spietati omicidi debbono svelare a poco a poco, anche con l’aiuto dell’affezionato addetto stampa della presidente, «Boro» Badía, un giornalista a cui il «partito» ha spezzato la carriera e ferito la dignità a causa del-le scelte sessuali.
Le due creature di Alicia Giménez-Bartlett, le sorelle Miralles, Berta e Marta, sfidano lo stereotipo del detective tradizionale. Le ubbie, le paturnie, e i sogni propri di ogni ragazza risaltano nei dialoghi, e danno al mistero poliziesco la stessa quotidiana leggerezza che ha reso famosa l’ispettrice di Barcellona Petra Delicado. Quell’umorismo d’ambiente che ha tra i suoi scopi, come sempre nei romanzi dell’autrice, anche quello di affermare i diritti.
(Sellerio; La Memoria)

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Autobiografia di Petra Delicado – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Autobiografia di Petra Delicado – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Autobiografia di Petra Delicado

Negli ultimi anni ho sempre passato le vacanze in famiglia, nel modo più normale e tranquillo, cosa che oggi sembra quasi una macchia nella reputazione di chiunque. Eppure un bel giorno, a metà di un mese di marzo qualsiasi, senza che fosse successo nulla di speciale, mi venne in mente di prendermi una settimana libera tutta per me: senza marito, senza i figli di mio marito, senza colleghi e senza amici. Sentivo la necessità di stare da sola? Immagino di sì, io ho sempre bisogno di un momento per me, per piccolo che sia. Credo si tratti di un’esigenza comune a tutte le donne. L’ordine mentale, messo a dura prova dalle attività quotidiane, tende a ricomporsi quando non abbiamo nessuno intorno. L’assenza di altri esseri umani ci aiuta a ricordare chi siamo veramente.
In ogni caso credo che la decisione di regalarmi una pausa di sette giorni in solitaria nascesse soprattutto dal desiderio di riflettere sulla mia vita. Come la quasi totalità del genere femminile, anch’io sono una creatura poliedrica e multitasking. Le mie funzioni sono svariate, sebbene non originali, e mi impongono di mostrare volti diversi: uno per la famiglia, uno sul lavoro, uno nei rapporti sociali, un altro ancora nella vita amorosa… Un bel numero di maschere che devono entrare in scena tutte insieme quando si alza il sipario. Con tutto questo teatrino e i suoi numerosi drammi rischiavo di dimenticare che ero io la protagonista della mia vita, non una comprimaria. Ecco riassunta la mia situazione in quel momento. Come fanno i grandi attori, o almeno così dicono nelle interviste, sentivo il bisogno di entrare nella pelle del personaggio per comprenderlo fino in fondo prima di continuare la rappresentazione.
(Introduzione)

Incipit tratto da:
Titolo: Autobiografia di Petra Delicado
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Sin muertos
In copertina: Illustrazione da depositphotos.com (elaborazione grafica)
Casa editrice: Sellerio
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Autobiografia di Petra Delicado - Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Sin muertos

En los últimos años siempre he pasado mis vacaciones de modo familiar y tranquilo, lo cual no deja de ser un desdoro para la reputación de cualquiera. De pronto, en medio de un mes de marzo anodino, para nada reseñable por ninguna razón, decidí tomarme una semana libre para mí sola: sin marido, sin hijastros, sin compañeros de trabajo, sin amigos. ¿Necesitaba soledad? Supongo, yo siempre necesito un tiempo conmigo misma, por pequeño que sea. Imagino que a todas las mujeres les pasa lo mismo. El orden mental, alterado por las actividades diarias, suele recomponerse cuando no se tiene a nadie alrededor. Al menos, la ausencia de seres humanos te ayuda a recordar quién eres realmente.
Sin embargo, tiendo a pensar que la determinación de regalarme inopinadamente una etapa solitaria de siete días la produjo más bien el deseo de pensar sobre mi vida. Como casi la totalidad del sexo femenino, soy un ente multifuncional. Mis roles son variados, aunque no originales: tengo un rostro familiar, otro profesional, otro social, otro amoroso…, mil máscaras que deben actuar al unísono cuando se alza el telón. Ante tanto teatro (hay que ser personaje y dar réplicas variadas en dramas diversos), una olvida finalmente que es la protagonista y no una actriz de reparto. En ese punto estaba yo. Como hacen los grandes actores, o al menos eso declaran públicamente, estaba dispuesta a meterme en la piel del personaje para comprenderlo hasta el tuétano antes de seguir con la representación.
(Introducción)

Incipit tratto da:
Título : Sin muertos
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Ediciones Destino
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Nei romanzi gialli di Alicia Giménez-Bartlett, la protagonista Petra Delicado della polizia di Barcellona non è solo l’ispettrice, brusca, franca e femminista, che risolve i delitti consumando le suole delle scarpe. È anche altro: la determinazione a essere riconosciuta in quanto donna, la rivendicazione di indipendenza rispetto al passato politico del suo paese e, assieme, la voglia di capire la società in cui vive, passando per gli angoli bui, dentro le abitudini mentali, i costumi e le differenze sociali (e magari, facendo leva su questi dati di fondo per scoprire l’assassino). Così inchiesta dopo inchiesta il personaggio Petra si è mostrato al lettore sempre più ricco di aspetti umani, di vicende personali, di pieghe psicologiche. Secondo un progetto che adesso sembra essere stato chiaro fin dall’inizio, cioè scrivere la storia di una donna dei nostri tempi che per mestiere risolve avvincenti enigmi criminali, sullo sfondo di una società complessa e piena di ingiustizie.
È così nata l’esigenza, dopo i tanti romanzi che ne raccontano le avventure, del Romanzo di Petra: che ne riveli il prima delle imprese, la famiglia in cui è nata, la formazione, i primi amori, le scelte vitali, il modellarsi della personalità per l’azione degli incontri fatti ma anche dei cambiamenti della Storia. Figlia di repubblicani, contraddittoriamente frequenta una scuola di suore, le cui aule sono intrise di un oppressivo senso del peccato. È la Spagna clerico fascista del dittatore Franco al suo tramonto: lei ne esce quando scoppiano le grandi proteste studentesche. Con la scoperta del sesso e i primi amori germoglia in Petra l’orgoglio femminile. Ma il vero squarcio nell’esistenza è il matrimonio «borghese»: la vita da «signora» le inocula quello scetticismo, quasi il nichilismo che, nel corso delle indagini, oppone ai valori per bene (che sono per lei il contrario della pietà che prova verso il vero dolore delle vittime). La scuola di polizia le offre il primo spaccato sociale a tutto tondo che si presenti ai suoi occhi.
E se si guarda al panorama letterario, non costituisce un evento comune un autore che scrive l’autobiografia del suo personaggio; lo si può fare solo quando questo personaggio ha una personalità così forte che vogliamo sapere tutto della sua vita.
(Ed. Sellerio; La Memoria 1183)

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