Incipit Bell’abissina
«Vivere, senza malinconia… vivere, senza più gelosia…»
Incipit tratto da:
«E chi minchia sei, Labrù, il Tito Schipa de’ noantri? Ch’è successo, t’ha lasciato la ragazza?»
«Senza mai più rimpianti, senza conoscer cos’è l’amore…»
«Lo sentite, brigadiere? Il collega è giovane e aitante, mica come noi che teniamo moglie e figli… chiusa una porta si apre un portone, no? Con lo stipendio che prendi tra diaria, indennità e avanzamento arrivi quasi a mille lire, c’hai le donne che ti corrono dietro, Labruna!»
«Ridere, sempre così giocondo… ridere, delle follie del mondo…»
«Bravo, ridi, ridi… facciamo il mestiere più bello del mondo, no, brigadiere? Siamo le guardie del corpo del Duce!»
«Be’, Cortì… da questo punto di vista, se vogliamo… stiamo nella Presidenziale, ma alla Squadra Fognature, però. Voi siete appena arrivati, ma io è una vita che zampetto nella merda per controllare che non ci siano bombe sotto le strade che fa il Duce.»
«Almeno quaggiù si sta tranquilli. Un collega del paese mio che l’avevano vestito da contadinotta quando c’è stato da inaugurare una battaglia del grano, con la festa e l’orchestrina, e gli avevano messo due poppe così, che il Duce non se n’era accorto, l’ha preso per ballare e gli ha infilato una mano tra le chiappe e lui: “Piano, Eccellenza, sono un agente”. Zan! Trasferito. Adesso sta alla PAI, in Africa, ho preso io il suo posto.»
«Ridere, finché c’è gioventù…»
«Lo vuoi un consiglio, Cortì? Non la raccontare tanto ’sta storia, che fai fare una brutta figura al Duce. E noi saremmo anche noi tre e saremmo pure qui sottoterra, ma di questi tempi anche la merda ha orecchie…»
Titolo: Bell’abissina. Un’indagine del commissario Marino
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Mondadori
Quarta di copertina / Trama
Nella “Presidenziale”, la sezione della polizia che si occupa della sicurezza di Mussolini, c’è un gruppo molto particolare chiamato “Squadra Fognature”, comandato a perlustrare il sottosuolo di strade e piazze su cui passerà il Duce, a caccia di eventuali bombe. Ed è durante una di queste perlustrazioni che agli inizi degli anni ’30 gli agenti della Fognature trovano le ossa dello scheletro di una donna, sgozzata e scarnificata.
Dieci anni più tardi, a Cattolica, il commissario Marino, segretamente e attivamente antifascista col nome di battaglia “Locàrd”, riceve le confidenze di uno degli ex agenti della Fognature: forse la morte della ragazza, e di tante altre, ha a che fare con la famiglia di Francone Brandimarzio, un ricco imprenditore che ha fatto fortuna nelle Colonie, e che adesso si è ritirato a Cattolica, insieme al figlio Attilio e a una giovane e affascinante ragazza eritrea.
Una famiglia all’apparenza irreprensibile, e soprattutto intoccabile, dal momento che foraggia gerarchi corrotti e ladri di regime, occultando e distribuendo fiumi di denaro sporco.
Il commissario Marino si rende conto che, oltre a smascherare un assassino seriale, questa indagine può mettere in grave difficoltà il regime, ma il filo su cui si muove è davvero sottile, e il rischio di cadere dietro l’angolo.
(Ed. Mondadori; Il Giallo Mondadori)