Nuovi misteri d’Italia – Carlo Lucarelli

Incipit Nuovi misteri d’Italia

Salvatore Giuliano Questa è una storia di bugie.
La Storia, anche quella con la esse maiuscola, è sempre piena di bugie, ma quella dell’Italia dal dopoguerra a oggi lo è particolarmente. E per loro che i misteri che ci accompagnano da più di cinquant’anni di Prima e Seconda Repubblica sono misteri, per le bugie, tanto che quasi quasi non dovremmo neanche chiamarli misteri, ma segreti. La verità è li, potremmo prenderla, guardarla, toccarla, leggerla, ma sopra c’è qualcosa, una menzogna, una deviazione, una bugia che ce la nasconde, la fa sparire, la rende segreta.
Questa è una storia di bugie.

Incipit tratto da:
Titolo: Nuovi misteri d’Italia – I casi di Blu Notte
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Copertina di Nuovi misteri d’Italia di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

«Nel ciclo televisivo Blu notte. Misteri italiani ho voluto occuparmi non più di casi di cronaca ma dei grandi misteri d’Italia, quelli che hanno risvolti economici e politici, che coinvolgono servizi segreti, partiti, terroristi, mafia e imprenditori. Il timore era che risultassero noiosi, incomprensibili, poco attraenti perché sconosciuti o, al contrario, perché troppo risaputi. Abbiamo provato che non era vero, che con le strutture letterarie del romanzo giallo si può far diventare avvincente anche il riciclaggio di denaro sporco, si può mettere in scena e quindi rendere comprensibile anche la strategia della tensione. Ed è nato il libro Misteri d’Italia. Adesso, dopo il nuovo ciclo televisivo di Blu notte, bisogna riportare tutto questo in un libro ancora più avvincente e completo. Si può fare. Si possono aprire maggiormente le storie, soffermarsi meglio sui personaggi e aggiungere documenti. Si può rendere il repertorio con maggiore fedeltà facendolo passare attraverso il filtro della soggettività di chi scrive. Dargli la forza della musica e di tutta la sua colonna sonora ricostruita attraverso le parole. Dargli anche i colori. Nasce così Nuovi misteri d’Italia».
Carlo Lucarelli
(Ed. Einaudi; Stile Libero Big)

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Serial Killer – Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi

Incipit Serial Killer

24 gennaio 1989.
Ore 7 del mattino.
Sul prato che circonda la Florida State Prison c’è una folla chiassosa e vociante di più di trecento persone. Attendono, impazienti, come se fossero sul punto di festeggiare qualcosa. E lo sono.
Ore 7e 16.
Improvvisamente, la luce dei fari che illumina il penitenziario si affievolisce. Pochi secondi.
Poi, dopo un attimo di silenzio, urla di gioia, brindisi improvvisati con lattine di birra, i cartelli preparati da giorni che si innalzano, rivolti alle telecamere: BRUCIA TED!, ARROSTISCI ALL’INFERNO!
Theodor Robert Bundy, detto Ted, è stato giustiziato sulla sedia elettrica.

Incipit tratto da:
Titolo: Serial Killer – Storie di ossessione omicida
Autore: Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi
Casa editrice: Mondadori

Libri di Carlo Lucarelli

Copertina di Serial Killer di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi

Quarta di copertina / Trama

Chi sono i serial killer e perché la nostra immaginazione è così colpita da queste terribili figure? Perché ci fanno paura, certo. Ma anche, e soprattutto, perché sono la personificazione di quanto c’è ancora di irrazionale, di ferino, di primordiale in noi e nella nostra vita apparentemente logica e ordinata.
È il mostro che aspetta in agguato, è l’orco che si nasconde dietro le nostre esistenze quotidiane, nelle nostre strade, nelle nostre menti, nei nostri cuori.
Un grande scrittore di noir e un “professionista della follia” uniscono le loro competenze per tracciare il ritratto di questi mostri del nostro tempo. Serial killer è anche un’esplorazione della psicologia di questi mostri efferati e un’indagine su tutti gli strumenti di cui oggi dispongono detective e magistrati per mettersi sulle tracce di questi omicidi ossessivi, sempre in bilico tra normalità e follia.
(Ed. Mondadori; Oscar Best Sellers)

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Un giorno dopo l’altro – Carlo Lucarelli

Doveva aver fatto un volo di almeno dieci metri

Incipit Un giorno dopo l’altro

Doveva aver fatto un volo di almeno dieci metri, perché la macchina stava ancora bruciando molto più indietro, ferma accanto al marciapiede, tra un furgoncino dal parabrezza incrinato e una Volvo col bagagliaio spalancato dall’esplosione. Doveva essere uscito sfondando il vetro davanti col sedile e tutto, come espulso da un jet, e doveva aver fatto una capriola per aria, perché era atterrato di schiena, quasi in mezzo all’incrocio. Doveva essere morto, perché la bomba, sparandolo fuori dall’auto, gli aveva strappato tutte e due le gambe all’altezza del ginocchio, bruciandogli il resto del corpo fino all’osso, e invece era ancora vivo e stringeva la bandoliera bianca del brigadiere Carrone, e la stringeva forte, come se volesse strangolarlo. Cercava di parlare, le labbra arricciate sui denti, piegate all’ingiù in uno sforzo che gli gonfiava una bolla rossa di saliva all’angolo della bocca. Teneva l’unico occhio aperto fisso sul brigadiere e intanto tirava a tirava, spingendo fuori dalla gola bruciata un gorgoglio raschiante e teso, che sembrava strappargli i polmoni di bocca.

Incipit tratto da:
Titolo: Un giorno dopo l’altro
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Copertine di Un giorno dopo l’altro di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

L’ispettore Grazia Negro è alla ricerca di un serial killer che entra ed esce dalle autostrade fingendosi agente di commercio e cambiando di volta in volta identità. Il killer, Vittorio, uno dei più affascinanti apparsi nella narrativa italiana degli ultimi anni – lucido, glaciale, convinto che fermarsi sul bordo della strada sia come essere una nota sbagliata nella musica -, offre i suoi servizi professionali su Internet con il nome di Pit Bull. Alex, cronicamente insonne, un pit bull ce l’ha davvero, e approfitta del suo lavoro presso un server di provincia per trovargli un padrone. Purtroppo però risponde all’e-mail sbagliata…
Lucarelli accelera e rallenta il ritmo con esemplare abilità, spostando continuamente il punto di vista. Il risultato è un affresco corale di voci, suoni e immagini: un’indimenticabile storia di non-vite che si intersecano lungo le strade reali e virtuali del nostro paese.
(Ed. Einaudi; Stile Libero)

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