L’estate dell’innocenza – Clara Sánchez

Una volta, quando ero piccola – avrò avuto nove anni –, restai paralizzata in mezzo alla strada.

Incipit L’estate dell’innocenza

Una volta, quando ero piccola – avrò avuto nove anni –, restai paralizzata in mezzo alla strada. Non in senso figurato, ma letteralmente paralizzata: non riuscivo a fare neanche un passo, non riuscivo ad avanzare. I piedi mi rimasero incollati a terra per qualche minuto finché, con un grande sforzo, non ce la feci a rimettermi in movimento. Non lo dissi a nessuno, ma non sono mai riuscita a dimenticarlo completamente. E, tra l’altro, se anche lo avessi raccontato, non mi avrebbero dato retta, avrebbero pensato che erano mie fantasie, perché, se fosse stato vero che le mie gambe non rispondevano, sarei caduta a terra come un cencio. Io stessa potrei dubitarne, se non mi fosse rimasto impresso ciò che provai e l’immagine di me stessa, ferma al centro del marciapiede, mentre mi sforzavo in tutti i modi di ricominciare a camminare.

Incipit tratto da:
Titolo: L’estate dell’innocenza
Autrice: Clara Sánchez
Traduzione: Enrica Budetta
Titolo originale: El palacio varado
Casa editrice: Garzanti

Libri di Clara Sánchez

L’estate dell’innocenza di Clara Sánchez

Quarta di copertina / Trama

C’è un’età della vita in cui sono gli altri a scegliere, perché noi non siamo ancora in grado di farlo da soli. È la magia dell’essere bambini, il segreto che si nasconde dietro l’innocenza di quegli anni. Così è per Beatrice durante le vacanze estive dei suoi dieci anni, in compagnia del mare della Costa Brava che brilla di mille puntini all’orizzonte e della sua famiglia un po’ fuori dagli schemi: donne tenaci, indipendenti e a volte nevrotiche, che non si sono mai rassegnate al ruolo di mogli e madri. Sua mamma non ha peli sulla lingua ed è in cerca di protezione, più che offrirne. Olga, la zia preferita, colta e sofisticata, è come avvolta in un’aura di luce e la trascina in un mondo fatto di abiti di seta e balli. In loro Beatrice vede la donna che vuole diventare. In loro intravede, senza capirlo appieno, l’equilibrio sottile delle relazioni con gli uomini, fatto di amore e, talvolta, dolore. E mentre suo padre sembra non interessarsi di nulla, ridotto a pura presenza fisica, lo zio Albert le chiede il vero motivo per cui da grande vorrebbe fare la scrittrice, ed è l’unico a dirle che la vita non è come appare: né migliore né peggiore, ma diversa. Beatrice è solo una bambina ma, in quell’estate, qualcosa comincia a cambiare. Una crepa scheggia la sua innocenza portandola lontano dall’infanzia. Il ricordo delle onde e della sabbia sui piedi resterà per sempre nel suo cuore, insieme al sapore di un’età in cui tutto è possibile, ma al contempo si fa strada in lei la consapevolezza che crescere vuol dire cambiare mille volte corpo, voce e volto.
(Ed. Garzanti)

Indice cronologico opere e bibliografia di Clara Sánchez

L’amante silenzioso – Clara Sánchez

Incipit L’amante silenzioso

Arrivai a Nairobi poco dopo l’alba e, dopo aver sistemato il mio bagaglio ed essermi un po’ riposata al Norfolk – un albergo nostalgico in stile coloniale, arredato con legno, palme e tazze dal bordo dorato sui tavolini –, andai a visitare la famosa fattoria di Karen Blixen sotto un sole splendente. Per ambientarmi, durante il viaggio da Madrid avevo iniziato a leggere La mia Africa, che non assomigliava molto al film con Robert Redford e Meryl Streep, la cui trama si riduceva praticamente a una storia d’amore tra bianchi nella savana. Non mi servì neanche per farmi un’idea di ciò che avrei trovato durante il mio primo giro in città: un keniota disteso all’ombra di un grande albero inclinato e inondato di fiori rossi, torrenti di persone slanciate che camminavano a passo svelto lungo il bordo delle strade e dei campi mentre le rilucenti automobili delle ambasciate, dai numeri di targa cortissimi, sfilavano accanto a loro. Ero emozionata per l’incarico che dovevo portare a termine e per quel mondo di cui avevo soltanto immagini stereotipate: bambini denutriti, donne con il turbante e branchi di zebre lanciate in corsa.

Incipit tratto da:
Titolo: L'amante silenzioso
Autrice: Clara Sánchez
Traduzione: Enrica Budetta
Titolo originale: El amante silencioso
Casa editrice: Garzanti

Libri di Clara Sánchez

Copertina di L'amante silenzioso di Clara Sánchez

Quarta di copertina / Trama

Rigogliose piante di un verde smeraldo addobbano il patio dove si svolge la cena. Isabel è lì su invito di un’ambasciata spagnola in Africa. Tutti credono che sia una giovane fotografa con la voglia di immortalare i colori e i panorami di quella terra bruciata dal sole. Ma non è questa la verità. Isabel sta cercando qualcuno. Sta cercando, per conto dei suoi genitori, Ezequiel, che si è lasciato tutto alle spalle per ritrovare sé stesso. È stato un uomo a fargli credere di non aver bisogno di null’altro, Maína, che con il suo potere carismatico di persuasione ha legato a sé diverse persone che come Ezequiel si sentivano perse. Perse come amanti silenziosi in cerca d’amore. Isabel deve salvarlo. Deve farlo perché non ci è riuscita con suo fratello che si è affidato a qualcuno con le stesse capacità manipolatorie. Per questo ha accettato questa strana missione, apparentemente semplice: trovare Ezequiel e capire se sta bene. Ma quando Isabel incontra finalmente il ragazzo e conosce Maína capisce che dietro l’obiettivo di regalare nuove prospettive di vita a chi credeva di non averne si cela qualcosa di molto più grande. Attraversando i piccoli villaggi e la natura incontaminata, Isabel si accorge di strani movimenti, nei quali sembra i nvischiato anche Ezequiel. C’è qualcosa che non torna. Eppure sa che non può fare troppe domande. Perché rischia di essere condizionata e di perdere anche lei il controllo. Perché la sua copertura di fotografa può cadere da un momento all’altro. Perché da sola non è facile farsi scudo da una rete di intrighi e loschi affari.
(Ed. Garzanti)

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La forza imprevedibile delle parole – Clara Sánchez

Natalia e Constantino guardarono inquieti le loro figlie che agitavano, per l’ultima volta, le mani adolescenti dalla scaletta dell’aereo.

Incipit La forza imprevedibile delle parole

Natalia e Constantino guardarono inquieti le loro figlie che agitavano, per l’ultima volta, le mani adolescenti dalla scaletta dell’aereo. Tornarono verso la macchina da soli. Constantino guidò Natalia attraverso varie sale d’attesa tenendole un braccio sulle spalle. Natalia si vide riflessa nelle piastrelle pulite e lucide e si sentì turbata sotto il braccio di Constantino. Nel parcheggio lui tenne aperto lo sportello dell’auto finché Natalia non si fu seduta per poi abbandonarsi, silenziosa, al paesaggio formato da sbarre metalliche, cartelloni pubblicitari e dal flusso regolare dell’autostrada. Quando si addentrarono nella Colonia Blanca, un sole lontano si allontanava ancora di più fino a diventare freddo. Constantino andò nel suo ufficio dalla moquette marezzata, in un edificio a forma di tubo di vetro sormontato da due gigantesche lettere intrecciate che scendevano tra le nubi, mentre Natalia rimase a casa.

Incipit tratto da:
Titolo: La forza imprevedibile delle parole
Autrice: Clara Sánchez
Traduzione: Enrica Budetta
Titolo originale: Piedras Preciosas
Casa editrice: Garzanti

Libri di Clara Sánchez

Copertina di La forza imprevedibile delle parole di Clara Sánchez

Quarta di copertina / Trama

All’improvviso il silenzio della casa sembra avvolgere ogni cosa. Natalia ha appena accompagnato le figlie all’aeroporto e non le resta che aspettare il ritorno del marito dal lavoro. Non è questa la vita che aveva immaginato. Non era così che si vedeva dopo i quarant’anni. Per questo quando le arriva l’invito a un aperitivo nell’elegante casa di un’amica decide di accettare. Ma quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio di chiacchiere diventa qualcosa di più. Perché quella sera Natalia incontra l’affascinante Raúl Montenegro. L’ombroso avventuriero la conquista con i suoi racconti e, accanto a lui, Natalia ritrova una voglia di vivere che credeva perduta. Perché a volte le parole hanno un potere inaspettato e la loro forza può essere imprevedibile. Dal giorno seguente, però, Natalia comincia a ricevere strani biglietti, che la riempiono di dubbi. Non riesce a spiegarsi questo comportamento di Raúl: nulla durante il loro primo incontro le aveva lasciato presagire di non potersi fidare di lui. Finché l’uomo le propone un incontro al quale poi non si presenta. Al suo posto c’è uno sconosciuto, che le rivela che Raúl è fuori città. Natalia non riesce a credergli: capisce che l’incontro di quella sera forse non è stato casuale; capisce che qualcosa le viene nascosto. Ma non può immaginare che quel qualcosa sia il centro di un fitto intrico di inganni e di bugie. E Natalia si scopre suo malgrado pedina di una partita che può vincere solo trovando dentro di sé tutta la forza di cui è capace.
(Ed. Garzanti)

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