Incipit Post Office
Qui è possibile leggere le prime pagine di Post OfficeCominciò per sbaglio.
Incipit tratto da:
Si era sotto Natale ed ero venuto a sapere dall’ubriacone che stava un po’ più su, sulla collina, e che a Natale ci provava sempre, che avrebbero assunto più o meno chiunque, e così ci andai, e prima che potessi rendermi conto di quello che stava succedendo ero lì con la sacca di cuoio sulle spalle a girare tutto il giorno a piedi in lungo e in largo. Che lavoro, pensai. Facile! Leggero! Ti davano solo un paio di isolati e se finivi prima il postino fisso ti dava un altro isolato, oppure tornavi in ufficio ed era il capo a dartene un altro, ma tu te la prendevi comoda e dovevi solo infilare tutti quei cartoncini di auguri nelle cassette.
Fu più o meno al secondo giorno come postino natalizio straordinario che arrivò questo donnone che cominciò a venire in giro con me a consegnare le lettere. Dico donnone perché era grossa, nel senso che aveva il culo grosso e le tette grosse ed era grossa in tutti i punti giusti. Sembrava un po’ matta ma io continuavo a guardarle le tette il culo e il resto e mi andava bene così.
Titolo: Post Office
Autore: Charles Bukowski
Traduzione: Simona Viciani
Titolo originale: Post Office
Casa editrice: Guanda
Incipit Post Office
It began as a mistake.
Title: Post Office
It was Christmas season and I learned from the drunk up on the hill, who did the trick every Christmas, that they would hire damned near anybody, and so I went and the next thing I knew I had this leather sack on my back and was hiking around at my leisure. What a job, I thought. Soft! They only gave you a block or two and if you managed to finish, the regula carrier would give you another block to carry, or maybe you’d go back in and the soup would give you another, but you just took your time and shoved those Xmas cards in the slots.
I think it was my second day as a Christmas temp that this big woman came out and walked around with me as I delivered letters. What I mean by big was that her ass was big and her tits were big and that she was big in all the right places. She seemed a bit crazy but I kept looking at her body and I didn’t care.
Author: Charles Bukowski
Language: English
Quarta di copertina / Trama
«Non potevo fare a meno di pensare, Dio mio, questi postini, non fanno altro che infilare le loro lettere nelle cassette e scopare. Questo è il lavoro che fa per me, oh, sì sì sì.» Il paradiso sognato da Henry Chinaski, appena assunto nell’amministrazione postale americana, viene brutalmente corretto dalla dura realtà dei sobborghi di Los Angeles, dove si muove un’umanità degradata, carica di rabbia. Tuttavia Chinaski non si lascia travolgere dalla squallida routine né schiacciare dai regolamenti, anzi, intensifica il ritmo sincopato della sua vita allo sbando con colossali bevute. E così scorrono le istantanee, sfocate e mosse, di donne, dalla calda e accogliente Betty all’insaziabile texana Joyce, sposata quasi per caso, a Fay, contestatrice hippy che darà a Henry una figlia per poi sparire con lei in una remota comunità. E mentre sullo sfondo si accendono i bagliori di un’imprecisata rivolta nei sobborghi neri della città, Henry passa attraverso la trafila di ammonizioni e procedimenti disciplinari per ubriachezza molesta fino all’inevitabile licenziamento, coronato da una sbornia liberatoria. «La mattina dopo era mattina e io ero ancora vivo. Forse scriverò un romanzo, pensai. E lo scrissi.»
Con Post Office Charles Bukowski ci ha dato uno dei suoi libri migliori, un vero e proprio inno all’istinto insopprimibile di libertà, in perenne bilico tra il disinganno più cinico e l’amore per la vita.
(Guanda; Narratori della Fenice)
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