Sta in piedi appoggiata contro un muro, tenendo una gamba ritta e l’altra piegata, come una gru.
Incipit La ragazza di via Maqueda
Sta in piedi appoggiata contro un muro, tenendo una gamba ritta e l’altra piegata, come una gru. Ha i capelli ricci, nerissimi che le incorniciano la faccia tonda e infantile. Porta scarpe dalle zeppe di sughero e lacci che salgono lungo i polpacci magrissimi. Ha la pelle scura, di un profondo colore notturno. Si direbbe una bambina di dieci anni, anche si guarda intorno con fare adulto e spavaldo. Come se avesse paura, ma nello stesso tempo sfidasse la pripria paura con modi sicuri, fumando una sigaretta dietro l’altra. Per terra, intorno a lei, tante cicche e qualche pacchetto vuoto, sgualcito e pestato.
Incipit tratto da:
Titolo: La ragazza di via Maqueda
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: Rizzoli
Quarta di copertina / Trama
È un percorso che nasce da lontano, quello di questo corposo e importante viaggio nei racconti di Dacia Maraini. Un viaggio che attraversa il tempo e che si svela attraverso le storie e i luoghi, gli indimenticabili personaggi femminili e una geografia di vita e di idee. Partiamo da una Sicilia fatta di mare e di vento, di corse e di tuffi, in cui l’autrice arrivò da bambina dopo le brutture della guerra. Era anche l’isola di severe e arcaiche regole non scritte. Lì, racchiusa in se stessa, trascorse i suoi lunghi anni Marianna Ucrìa, ma nelle strade snaturate delle sue splendide città, oggi si vendono prostitute bambine venute dall’Africa, e il suo mare azzurro è devastato da chi lucra su rifiuti pericolosi. Roma si lega al tempo favoloso degli anni giovanili, delle felici favole della classicità, dei voli verso continenti lontani, del tempo malinconico della disillusione, degli amici ormai scomparsi come il poeta regista, Pier Paolo Pasolini, indimenticabile critico dell’allora nascente società dei consumi. L’Abruzzo è la terra incantata della maturità, con le leggende di antiche civiltà, i boschi popolati di animali, le tradizioni, i terremoti che la devastano. Ma è anche il luogo solitario che l’autrice ha scelto per creare i suoi romanzi. La scrittura ricca e profonda di Dacia Maraini ci accompagna ancora una volta in un viaggio denso, intimo, che trae la sua forza rivelatrice da uno sguardo femminile, coraggioso e dolce.
(Ed. Rizzoli; La Scala)