La prosivendola – Daniel Pennac

Incipit La prosivendola - Daniel Pennac

Incipit La prosivendola

Prima c’è stata quella frase che mi ha attraversato la mente: “La morte è un processo rettilineo.” Il genere di dichiarazione poco sfumata che uno si aspetta piuttosto di trovare in inglese: “Death is a straight on process”… o giù di lì.
Stavo giusto chiedendomi dove l’avessi letta quando il gigante ha fatto irruzione nell’ufficio. Prima ancora che la porta sbattesse alle sue spalle lui era già chino su di me:
– È lei Malaussène?
Uno scheletro enorme con attorno una forma approssimativa. Ossa simili a clave e l’attaccatura dei capelli appena sopra il naso.
– Benjamin Malaussène, è lei?
Curvo come un arco al di sopra della scrivania, mi teneva imprigionato nella poltrona, strangolando i braccioli con le mani enormi. La preistoria in persona. Ero incollato allo schienale, con la testa sprofondata nelle spalle e incapace di dire se ero io. Mi chiedevo soltanto dove avessi letto quella frase: “La morte è un processo rettilineo”, se era in inglese, in francese o in una traduzione…

Incipit tratto da:
Titolo: La prosivendola
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: La petite marchande de prose
Casa editrice: Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di La prosivendola

La prosivendola - Daniel Pennac

Cronologia opere, libri, biografia di Daniel Pennac Incipitmania

Incipit La petite marchande de prose

C’est d’abord une phrase qui m’a traversé la tête :”la mort est un processus rectiligne.” Le genre de déclaration à l’emporte-pièce qu’on s’attend plutôt à trouver en anglais : “Death is a straight on process”… quelque chose comme ça.

Incipit tratto da:
Titre: La petite marchande de prose
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

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Per rilanciare le vendite del suo autore di maggior successo commerciale, che fabbrica dei bestsellers mondiali sul mondo della finanza e del quale non si devono conoscere né il vero nome né il viso, la regina Zabo, tirannica direttrice e geniale “prosivendola” della casa editrice Taglione decide, in occasione del lancio del suo nuovo successo annunciato, di reclutare un “sostituto” che incarni pubblicamente il misterioso J.L.B. Accompagnata da una sapiente e gigantesca campagna stampa, l’operazione riesce. Ma il “sostituto”, che ovviamente è Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, rimane vittima di un attentato durante uno show delirante. Bloccato in un letto d’ospedale in uno stato di coma, dichiarato dai medici quasi irreversibile, Benjamine viene tenuto ciononostante informato dagli sviluppi del caso della sua tribù, resa tranquilla sul suo stato di salute dall’affermazione della sorellina astrologa, secondo cui Ben vivrà fino a novantatrè anni.
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica)

La prosivendola - Audiolibro - Pennac

Signor Malaussène – Daniel Pennac

Incipit Signor Malaussène – Daniel Pennac

Incipit Signor Malaussène

Il bambino era inchiodato alla porta come un uccello del malaugurio. I suoi occhi plenilunio erano quelli di una civetta.
Loro erano sette e salivano le scale quattro a quattro. Naturalmente ignoravano che questa volta gli avevano inchiodato un moccioso alla porta. Pensavano di avere già visto tutto e quindi correvano verso la sorpresa. Ancora due piani e un piccolo Gesù di sei o sette anni avrebbe sbarrato loro la strada. Un bimbo-dio inchiodato vivo a una porta. Chi può immaginare una cosa simile?
Belleville aveva già fatto loro di tutto, cos’altro poteva fare? Erano stati accolti con lanci di carne morta e di bucce, orde di femmine gli avevano graffiato la faccia urlando degli youyou, un giorno avevano dovuto sgomberare sei piani di un palazzo da un gregge di ovini, qualche centinaio di pecore innamorate protette da montoni gelosamente poligami, un’altra volta avevano trovato l’edificio deserto, abbandonato a ritroso da una marea umana che, evacuare per evacuare, aveva scaricato se stessa su ogni gradino. Tutt’altra cosa, quel tappeto di gloria, rispetto alle mattine in cui la merda cadeva direttamente dal cielo sulle loro teste ben pettinate di pubblici ufficiali.
Di tutto, Belleville gli aveva già fatto di tutto, ma non era mai successo, nemmeno una volta, che loro lasciassero i luoghi senza aver aperto la porta che erano venuti ad aprire, senza aver sequestrato i mobili che erano venuti a sequestrare, senza aver sfrattato gli indesiderabili che avevano l’incarico di sfrattare. Erano in sette e non fallivano mai. Avevano il Diritto dalla loro. O meglio, erano il Diritto, gli pseudopodi della Legge, i cavalieri della prelazione, i sacri custodi della soglia di tolleranza. Avevano studiato a lungo per questo, avevano coltivato la loro mente e imparato a dominare le emozioni. Se ne infischiavano dei soprassalti di orgoglio, delle fantasie della disperazione. Eppure avevano un’anima. E buoni muscoli intorno all’anima. Distribuivano botte o parole di consolazione, secondo quel che la clientela desiderava, ma facevano sempre ciò che dovevano fare. Erano umani, insomma, meravigliosi animali sociali.

Incipit tratto da:
Titolo: Signor Malaussène
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: Monsieur Malaussène
Casa editrice: Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Signor Malaussène

Signor Malaussene - Daniel Pennac

Cronologia opere, libri, biografia di Daniel Pennac Incipitmania

Incipit Monsieur Malaussène

L’enfant était cloué à la porte comme un oiseau de malheur. Ses yeux pleine lune étaient ceux d’une chouette.
Eux, ils étaient sept, et montaient les escaliers quatre à quatre. Bien entendu, ils ignoraient que cette fois-ci on leur avait cloué un gosse sur la porte. Ils croyaient avoir tout vu et couraient donc vers la surprise. Deux paliers encore et un petit Jésus de six ou sept ans leur barrerait le passage. Un bébé-dieu cloué vif sur une porte. Qui peut imaginer une chose pareille ?

Incipit tratto da:
Titre: Monsieur Malaussène
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

È Benjamin Malaussène di professione capro espiatorio, che parla a Signor Malaussène, suo figlio in procinto di nascere, per presentargli la tribù Malaussène, la sua futura famiglia.
In un Belleville assediata dagli ufficiali giudiziari, qualcuno – chissà chi? – oppone una strenua resistenza. Al centro dell’azione il cinema Zèbre, dove si vorrebbe proiettare, una sola volta prima che venga distrutto, il Film Unico di un vecchio e celebre produttore cinematografico. Come contorno, la scomparsa di alcune prostitute meravigliosamente tatuate…
Dalla profonda e ironica consapevolezza del male, che scorre lungo tutta l’opera di Pennac, deriva, anche in quest’ultimo capitolo della storia dei Malaussène, la predilezione dell’autore per le creature fragili ed emarginate che, sole, possono salvare il mondo. Creature che trovano in Julie, Clara, Thérèse, Jeremy, il piccolo Verdun, È Un Angelo, per tacere di tutti gli altri, una voce divertente, delicata, fantasiosa. Ormai classica.
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica)

Signor Malaussène - Audiolibro - Pennac

Signori bambini – Daniel Pennac

Incipit Signori bambini - Daniel Pennac

Incipit Signori bambini

“Immaginazione non significa menzogna.”
Crastaing lo urlava senza alzare la voce.
“Immaginazione non significa menzogna!”
La sua cartella vomitava i nostri compiti sulla cattedra.
“Lo fate apposta?”
Nessuno lo faceva apposta. Bisognava essere dementi per farlo apposta.
“Quante volte dovrò ripetervelo?”
Trent’anni dopo, lo ripeteva ancora:
“Immaginazione non significa menzogna!”.
In quei trent’anni il parco allievi si era rinnovato trenta volte, alcuni allievi erano i figli dei suoi primi allievi (i nipoti erano in corso di stampa), ma la formula di Crastaing, quella, non era cambiata:
“Immaginazione non significa menzogna!”.
E Crastaing non era invecchiato. Non quel che si intende per invecchiare, non quel tracollo della carne intorno a un rimpianto di giovinezza, né quella calcificazione del cuore in nome del realismo. Non quel genere di invecchiamento. Era rimasto se stesso, semplicemente, senza età, fin dall’inizio. Forse era proprio questo a mettere caga alle generazioni: Crastaing risaliva a tempi immemorabili.
“Secondo te quanti anni ha?”
Bella domanda. Quanti anni poteva avere quel prof inossidabile che trasformava da sempre i suoi allievi in statue di sale? Non lo vedevi entrare in classe. Lo aspettavi, non era ancora lì. Alzavi la testa e non vedevi altri che lui: lo stesso completo da sempre, la stessa macchia viola sotto il fermaglio della penna, lo stesso cerotto sulla stanghetta destra degli occhiali… e così pallido che di lui vedevi solo i lineamenti: il profilo di una caricatura.
“Immaginazione non significa menzogna!”

Incipit tratto da:
Titolo: Signori bambini
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: Messieurs les enfants
Casa editrice: Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Signori bambini

Signori bambini - Daniel Pennac

Incipit Messieurs les enfants

-L’imagination, ce n’est pas le mensonge
Crastaing hurlait ça sans élever la voix.
-L’imagination, ce n’est pas le mensonge
Son cartable vomissait nos copies sur son bureau.
-Vous le faites exprès ?
Personne ne le faisait exprès. Il aurait fallu être cinglé pour le faire exprés.
-Combien de fois faudra-t-il vous le répéter ?
Trente ans plus tard, il le répétait encore :
-L’imagination, ce n’est pas le mensonge

Incipit tratto da:
Titre: Messieurs les enfants
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

Monsieur Craistang, professore di francese a Belleville, sorprende tre suoi allievi che si passano sotto banco uno schizzo satirico: una folla inferocita marcia dietro uno striscione che recita “Craistang ti faremo la pelle”. La punizione è immediata: per il giorno successivo dovranno portare un tema basato sull’ipotesi che i genitori possono ritornare bambini e i bambini diventare improvvisamente genitori. Ma lo scambio dei ruoli da ipotetico si fa ben presto reale e i “signori bambini” Igor, Joseph e Nouredine si trovano a dover fare la parte degli adulti in una complicata e condraddittoria Belleville contemporanea. A dirne le avventure è il padre di Igor, Pierre, morto di Aids per una trasfusione, che nel suo pigiama a righe narra dalla tomba al cimitero Père Lachaise. Grazie alla prospettiva stravolta e intenerita della voce narrante, cose e persone sono viste in modo insieme allucinato e lucido, favoloso e dolce. E alla fine sorge il dubbio che sia stato proprio Pierre a combinare tutto per restituire un po’ della felicità scomparsa con la sua morte.
Contemporaneamente alla pubblicazione del libro di Daniel Pennac in Francia nel 1998 è uscito il film omonimo diretto dall’amico Pierre Boutron. Scrittore e regista si sono sfidati e hanno lavorato assieme al progetto di raccontare, ciascuno a suo modo, la stessa storia. Unica condizione: l’uno non doveva leggere il libro prima che l’altro vedesse il film.
(Ed.Feltrinelli; Economica Universale)

Cronologia opere, libri, biografia di Daniel Pennac Incipitmania