Io sono l’abisso – Donato Carrisi

Incipit Io sono l’abisso – Donato Carrisi

Incipit Io sono l’abisso

Il posto più tranquillo della terra.
L’uomo che puliva l’aveva letto su un giornale che qualcuno aveva lasciato su un sedile dell’autobus, tanto tempo prima.
Il titolo si riferiva al lago di Como.
In realtà l’articolo parlava di case, non di persone. Case vuote, ottime occasioni di investimento. Almeno così gli era sembrato di capire. Non era tanto bravo a leggere e spesso gli sfuggiva il senso delle frasi. Ma era rimasto lo stesso molto colpito da quelle parole e aveva deciso di interpretarle come un segno.
Ci pensava anche quel mattino di tarda primavera mentre iniziava il giro di raccolta rifiuti in un quartiere di villini circondati dal verde.
Il quadrante dell’orologio al quarzo, a cui aveva affidato il compito di scandire i tempi della sua vita, indicava le cinque meno dieci esatte. Era ancora buio. Il lago s’intravedeva all’orizzonte, una lunga linea di grafite, nera e argento. Sulla tortuosa stradina che si inerpicava sulla collina non c’era un’anima. A parte lui, ovviamente. Alla guida del camioncino azzurro e verde dell’azienda municipalizzata, col finestrino abbassato quel tanto che bastava per far entrare l’aria frizzante e non scompigliare l’ordinata pettinatura con la riga al lato dei suoi capelli color mogano.
L’uomo che puliva osservava le case immaginando il segreto silenzio che vi regnava, il sonno degli abitanti custodito ancora per qualche ora dal tepore delle coperte. Le giovani coppie, quelle con bambini, i coniugi anziani. Tutti nei propri letti. Poi c’erano quelli che, per un motivo o per un altro, non avevano famiglia. Vedovi, divorziati, oppure donne e uomini che nel corso della vita non avevano trovato qualcuno con cui stare. Persone sole. Molti di loro morivano e non avevano parenti, ecco perché c’erano così tante case disabitate.
«Il posto più tranquillo della Terra» cantilenò a bassa voce. Ma era anche il più solitario, sebbene nessuno lo dicesse. Per questo motivo però, dieci anni prima, l’uomo che puliva aveva scelto di trasferirsi proprio lì. E in mezzo a tutte quelle solitudini, adesso c’era anche la sua.

Incipit tratto da:
Titolo: Io sono l’abisso
Autore: Donato Carrisi
Illustrazione e grafica di copertina: Andrea Falsetti / Cahetel
Casa editrice: Longanesi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Io sono l’abisso
Io sono l'abisso - Donato Carrisi

Quarta di copertina / Trama

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Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti.
E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto.
L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali.
Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente.
Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde.
Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna.
E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.
(Ed. Longanesi)

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Io sono l'abisso - Audiolibro - Donato Carrisi

Da questo romanzo il film Io sono l'abisso per la regia di Donato Carrisi (2022)

La casa delle voci – Donato Carrisi

Incipit La casa delle voci – Donato Carrisi

Incipit La casa delle voci

Per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. Oppure, il più pericoloso.
Pietro Gerber cercava di non dimenticarlo mai.
« Va bene, Emilian: ti va di raccontarmi dello scantinato? »
Il bambino di sei anni dalla pelle diafana, quasi trasparente, tanto da sembrare uno spettro, rimase in silenzio. Non sollevò neppure lo sguardo dal fortino di mattoncini colorati che avevano costruito insieme fino a quel momento. Gerber continuo` pazientemente ad aggiungere tasselli alle mura, senza mettergli fretta. L’esperienza gli diceva che Emilian avrebbe dovuto trovare da solo il momento giusto per parlare.
Ogni bambino ha il proprio tempo, ripeteva sempre.

Incipit tratto da:
Titolo: La casa delle voci
Autore: Donato Carrisi
Casa editrice: Longanesi
Qui è possibile leggere le prime pagine di La casa delle voci

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Quarta di copertina / Trama

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Gli estranei sono il pericolo. Fidati soltanto di mamma e papà.
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso protagonisti di eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui la polizia si serve per le indagini.
Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini.
Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta.
Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha un disperato bisogno di Pietro Gerber.
Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci».
Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio.
O forse non ha semplicemente visto.
Forse l’assassina è proprio lei.
(Ed. Longanesi)

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Il gioco del suggeritore – Donato Carrisi

Incipit Il gioco del suggeritore – Donato Carrisi

Incipit Il gioco del suggeritore

La lettera era arrivata puntuale come ogni febbraio.
Ogni volta, il contenuto era più o meno identico. La informavano che il quadro clinico era rimasto immutato e che, al momento, non c’erano segnali significativi per prevedere come si sarebbe evoluto. Chi redigeva la missiva concludeva sempre con la stessa espressione.
«Le condizioni generali del paziente rimangono irreversibili.»
La frase era un sottile invito a decidere se prolungare di un altro anno i trattamenti di respirazione assistita e alimentazione artificiale, o mettere fine una volta per tutte a quella vita vegetale.

Incipit tratto da:
Titolo: Il gioco del suggeritore
Autore: Donato Carrisi
Casa editrice: Longanesi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il gioco del suggeritore

Il gioco del suggeritore - Donato Carrisi

Quarta di copertina / Trama

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La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo.
Troppo tardi.
Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile – soltanto un enigma.
C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un’esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice.
Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda.
Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare.
È un gioco, ed è soltanto iniziato.
Perché lui è sempre un passo avanti.
A dieci anni dall’esordio con il bestseller internazionale Il suggeritore, la sfida ricomincia…
(Ed. Longanesi)

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