La mia ombra è tua – Edoardo Nesi

Incipit La mia ombra è tua – Edoardo Nesi

Incipit La mia ombra è tua

La prima volta che mi vide, il Vezzosi mi prese a fucilate.
Per paura di far tardi ero uscito di casa prestissimo, e non erano neanche le nove di mattina quando arrivai a un cancello di ferro battuto molto elegante, tutto istoriato, di fronte al quale finiva l’infame mulattiera che avevo percorso per chilometri.
Dagli ampi spazi vuoti tra le decorazioni vedevo un pratone e due lecci secolari che facevano ombra alla facciata del goffo scatolone in pietra viva che era la casa del Vezzosi, immersa nella quiete assoluta. Spensi il motorino e provai a chiamare il numero che mi avevano dato, ma non rispose nessuno. Mi guardai intorno, e non c’era campanello, solo una catenella che finiva dentro a una piccola campana di bronzo. Quando la tirai, la campana si mise a dondolare nel silenzio perfetto: non aveva batacchio.
Stavo ancora sorridendo di questa cosa quando sentii gli schianti fortissimi di tre spari e il sibilo dei pallini che mi sfioravano. Corsi a rimpiattarmi dietro a un albero, le spalle voltate alla casa, il cuore che mi martellava le tempie.

Incipit tratto da:
Titolo: La mia ombra è tua
Autore: Edoardo Nesi
Casa editrice: La nave di Teseo
Qui è possibile leggere le prime pagine di La mia ombra è tua

La mia ombra è tua - Edoardo Nesi

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Quarta di copertina / Trama

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È una storia, questa.
Una storia d’amore. Iniziata quarant’anni fa, e mai finita.
Ed è anche la storia d’un viaggio nell’Italia del 2019, epico e comico, ebbro e stupefatto, sventatissimo, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza da Emiliano De Vito, un ventiduenne appena laureato summa cum laude in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, lo scrittore d’un solo libro, pubblicato nel 1995 e accolto da un successo planetario che lo convinse a rinchiudersi in una casa colonica sopra Firenze e non farsi più vedere da nessuno, e non pubblicare più neanche una parola.
E mentre questi due antieroi se ne vanno litigando – troppo distanti le loro generazioni e visioni del mondo, troppo diversi i destini – verso Milano e la fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, dove il Vezzosi ha incomprensibilmente accettato di tenere un discorso, infrangendo un silenzio durato un quarto di secolo, l’attenzione d’un mondo impazzito si riversa su di loro, e i social convinceranno l’Italia a fermarsi per ascoltare in diretta il Vezzosi, “l’unica risorsa e l’ultima speranza”, mentre fa i conti col suo e col nostro passato, e soprattutto con l’immenso, pericoloso potere della nostalgia che attanaglia e stringe forte – troppo forte – il presente e il futuro di questo nostro paese perso nel ricordo di sé, e governato dai demagoghi peggiori.
(Ed. La nave di Teseo)

Da questo romanzo il film La mia ombra è tua per la regia di Eugenio Cappuccio (2022)

La mia ombra è tua - Audiolibro - Nesi

L’estate infinita – Edoardo Nesi

Incipit L estate infinita – Edoardo Nesi

Incipit L’estate infinita

Il cielo è perfetto, così miracolosamente terso da sembrare dipinto: neanche una nuvola a gonfiarsi candida sull’orizzonte o a striarsi allungata dai venti d’alta quota fino a stemperarsi nell’azzurro totale, e il mare è appena increspato da una brezza lieve che viene dalla Corsica, il suo azzurro appena più intenso di quello del cielo come se fosse impegnato nel vano tentativo di scimmiottarne la perfezione, e si bacia con una lunga striscia di sabbia bianca e finissima che si stende a perdita d’occhio e pare volerlo proteggere dall’incombere di montagne così alte e implausibili da sembrare appena emerse dalla terra per via di qualche misterioso spostamento ctonio, ornate di boschi impenetrabili, squarciate da profonde venature di marmo candido.

Incipit tratto da:
Titolo: L’estate infinita
Autore: Edoardo Nesi
Casa editrice: Bompiani
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’estate infinita

L estate infinita - Edoardo Nesi

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Italia. Estate del 1972. Ivo il Barrocciai convince il padre Ardengo a finanziargli l’acquisto di un terreno per costruire una fabbrica di tessuti da “far invidia ai milanesi”. Cesare Vezzosi, piccolo impresario edile, sposato con la bellissima Arianna che lascia lunghi mesi al mare a badare al figlio Vittorio, costruisce di lena appartamenti popolari per ospitare l’ondata di intrepida immigrazione che viene dal Sud. Pasquale Citarella è venuto dall’Irpinia a cercare fortuna, con moglie e figli, e pittura senza sosta le case e i capannoni e i palazzi che sembrano spuntare ovunque. Siamo all’alba di un nuovo mondo e l’albero della vita sta intrecciando i destini: l’audace Barrocciai incarica il Vezzosi di costruire la faraonica fabbrica mentre lui si getta, con l’entusiasmo di un fanciullo, alla conquista del mercato tessile d’Europa e d’America. Il Vezzosi, a sua volta, incarica Citarella della costruzione: una commissione che può valere il futuro suo, della sua famiglia, e anche di qualche parente rimasto ad Ariano Irpino. E mentre la fabbrica si va edificando, gloriosa ed eccessiva come il sogno che l’ha voluta creare, mentre quei tessuti iniziano a generare denaro e spargere benessere condiviso, mentre gli anni vengono divorati dalla voglia di futuro, le vite private dei protagonisti iniziano a scricchiolare, a scomporsi e ricomporsi, travolte dall’impeto di una vita che è benzina per i sogni e di una crescita continua e rapidissima, onnipresente, naturale quanto l’aria e il cielo. Edoardo Nesi torna al romanzo con una saga familiare che segue e accarezza cinque personaggi indimenticabili e dipinge l’affresco di una nazione giovane e ambiziosa e coraggiosa, sulla quale splendeva la buona stella della fortuna e nella quale si soffriva solo – ma tanto – per amore. L’estate infinita è una macchina del tempo che riesce a ricondurci al ricordo potente e lieve d’un passato prossimo colmo d’un futuro che non finiva mai, e ci riporta in un’Italia innamorata della vita e delle sue passioni, talentuosa e frenetica, laboriosa e sventatissima: l’Italia migliore di sempre.
(Ed. Bompiani)

L’età dell’oro – Edoardo Nesi

Incipit L età dell oro-Edoardo Nesi

Incipit L’età dell’oro

-Ivo, io… Non è stata una buona idea venire qui.
-Invece sì.
-No, io non mi sento a mio agio, via. Smettila, per piacere.
-Ma perché?
-La mia piscina di notte non è il posto adatto? Hai paura che ti guardino le stelle del cielo, bambina? Che ti spii l’Orsa Maggiore?
-No,ma…
-Ma cosa?
-Ma scusa, Ivo, io credevo che si andasse a casa tua…
-Perché, non ti piace qui?
-Sì, non è questo…
-E allora?
-È che siamo… Insomma, non siamo soli, ecco…
-Come, non siamo soli?
-Ma scusa, Ivo, ci sono gli operai…
-Macché operai…
-Ma come no…

Incipit tratto da:
Titolo: L’età dell’oro
Autore: Edoardo Nesi
Casa editrice: Bompiani
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’età dell’oro

L età dell oro - Edoardo Nesi

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Siamo nel 2010, e il miracolo italiano non è che un ricordo crudele. Sullo sfondo della disastrosa rovina della piccola industria italiana, spentasi rapidamente e in silenzio nel disinteresse di una nazione senza più anima, Ivo Barrocciai, industriale tessile fallito, viene aggredito dalla notizia di essere ormai preda di un male incurabile e silenzioso, e invece di lasciarsi morire a poco a poco come morì la sua “ditta”, si lancia pieno di entusiasmo nell’ultima impresa della sua vita: usare le tecniche di fecondazione artificiale per avere un figlio da Caterina, una ragazza di bellezza formidabile rinchiusa in una clinica psichiatrica dopo essere diventata, suo malgrado, una specie di pornostar internettiana quando il suo ragazzo mise in rete i loro incontri amorosi, dopo essere stato lasciato.
La ricerca del perduto ma “gagliardo sperma di cinquantenne” di Ivo si dipana in un mosaico di vertiginose sovrapposizioni temporali, ricordi e flashback, in cui si ripercorrono le tempestose vicende sentimentali della sua giovinezza, i trionfi e le débâcle dell’età matura, l’ascesa travolgente e il declino inesorabile della “ditta” fondata dal padre, mentre la sua storia personale si eleva a metafora del fallimento delle speranze degli italiani, prima illusi e poi traditi da uno sviluppo industriale tanto vertiginoso quanto irrazionale.
Comico e lirico, il romanzo di Edoardo Nesi è il viaggio nella coscienza di un personaggio indimenticabile, perdutamente innamorato della vita e delle belle donne: il racconto degli ultimi giorni di un antieroe moderno in cui si rincorrono gli eco della perduta Età dell’Oro e un presente nel quale è impossibile riconoscersi, se non per apprezzarne gli ultimi sussulti di bellezza e felicità.
(Ed. Bompiani; Tascabili Narrativa)