Incipit La bella confusione
In una domenica di metà luglio del 1962, una barca salpa da Villa Igiea a Palermo con un po’ di gente a bordo. Ci sono Claudia Cardinale e la sua segretaria americana Carolyn Pfeiffer, il produttore Franco Cristaldi che è lí con Claudia; c’è Suso Cecchi d’Amico, Paolo Stoppa, Gioacchino Lanza Tomasi, lontano cugino di Tomasi di Lampedusa che prima di morire lo ha adottato; e qualche altra persona della troupe. È giorno di riposo dalle riprese del Gattopardo, e alcuni hanno deciso di passarlo cosí: giro in barca, pranzo approdando direttamente in un ristorante di pesce, e ritorno con calma, godendosi il mare e il sole che scende verso sera.
Incipit tratto da:
Nel tardo pomeriggio finiscono il pranzo a Mondello e risalgono sulla barca, che comincia ad andare lenta nel mare di Palermo. Il tramonto lo guardano sentendo il rumore dell’acqua che sbatte contro la chiglia. A un certo punto però, il motore va in avaria. Il pescatore che li accompagna cerca di fare qualcosa, ma è in difficoltà. E qualcuno si accorge di avere tra i piedi un po’ d’acqua; sembra strano. Il pescatore, che cerca di non allarmare, suggerisce di buttarla fuori: forse c’è una piccola falla. I presenti cominciano a togliere acqua dalla barca per ributtarla in mare, con qualsiasi mezzo, e con un certo divertimento. Un imprevisto che rende un po’ piú allegra quella gita. Soltanto che l’acqua che viene cacciata via è meno dell’acqua che la falla lascia entrare.
E cosí pian piano l’umore cambia, cominciano a stare tutti in silenzio e a buttare acqua fuori con piú rapidità e piú preoccupazione. Ma la barca non può ripartire e l’acqua tra i piedi sale. Lentamente. Sono al largo, il cielo comincia a inscurirsi, è tardi ormai, sarebbe ora di tornare, anzi di essere già tornati. E invece sono lí, fermi.
Titolo: La bella confusione. L’anno di Fellini e Visconti
Autore: Francesco Piccolo
Casa editrice: Einaudi
Quarta di copertina / Trama
La storia del cinema non è poi cosí diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all’ultimo minuto e imprevedibili coincidenze. Fatalità cruciali che permettono a un’opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno. La scelta di un’attrice, la luce sul set, le vicissitudini sentimentali del regista o di un comprimario – cosí come i tagli nel budget o una scena cambiata all’improvviso – possono scrivere a modo loro una pagina del genio universale. Il 1963 è stato l’anno di Fellini e di Visconti. Un anno decisivo per il cinema italiano, che ha visto la nascita di Otto e mezzo e Il Gattopardo. Ma prima di diventare i capolavori che ben sappiamo erano due incredibili scommesse, nonché il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi: mentre Claudia Cardinale cambiava il colore dei capelli secondo il capriccio di chi la dirigeva, l’intero contesto culturale italiano si stava preparando a sposare l’una o l’altra visione del cinema e del mondo. Ecco cos’è La bella confusione: inseguendo come un detective le figure e gli episodi che hanno fatto la Storia, Francesco Piccolo ha setacciato lettere, filmati, appunti e diari, interviste, pettegolezzi, testimonianze. Perché in questo romanzo diverso da qualsiasi altro romanzo i personaggi si chiamano Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo, Tomasi di Lampedusa, Camilla Cederna, Suso Cecchi d’Amico, Burt Lancaster e Pier Paolo Pasolini. Muovendosi tra il mito e l’aneddoto, la voce inconfondibile dell’autore di Il desiderio di essere come tutti risveglia milioni di ricordi e ci regala la luce perduta di un’epoca. Un documentario fatto di parole: la potenza dell’arte, i segreti del cinema, i duelli di un’Italia che non sapremmo piú immaginare.
(Einaudi; Supercoralli)