L’umanità in pericolo – Fred Vargas

Ma porca miseria, in che guaio sono andata a cacciarmi!

Incipit L’umanità in pericolo. Facciamo qualcosa subito

Ma porca miseria, in che guaio sono andata a cacciarmi! Come farò a venire a capo di questa impresa insensata? Di questa idea di parlare un po’ con voi del futuro del mondo vivente? Come riuscirò a cavarmela? Non ne ho la minima idea, e neanche voi.
So solo una cosa, cioè come tutto è cominciato. E adesso che è cominciato, lo è con una tale violenza che non riesco a fermare l’impeto, il turbine, il chissà cosa che mi spinge a continuare mio malgrado. Mentre ho il fondato sospetto che avreste preferito vedermi sfoderare un bel poliziesco di pura evasione. Più in là, ve lo prometto. Ma adesso no, non posso. Una specie di implacabile necessità mio incalza a scrivere freneticamente questo libro.

Incipit tratto da:
Titolo: L'umanità in pericolo. Facciamo qualcosa subito
Autrice: Fred Vargas
Traduzione: Margherita Botto
Titolo originale: L'humanité en péril. Virons de bord, toute!
Casa editrice: Einaudi

Libri di Fred Vargas

Copertine di L'umanità in pericolo di Fred Vargas

Incipit L’humanité en péril. Virons de bord, toute!

Mais bon sang, dans quel bourbier ai-je été me fourrer ? Comment vais-je me sortir de cette tâche insensée ? De cette idée de m’entretenir avec vous de l’avenir du monde vivant ? Comment vais-je me tirer de là ? Je n’en ai pas la moindre idée, et vous non plus.
Il y a une seule chose que je sais, c’est d’où c’est parti. Et à présent que c’est parti, c’est parti si violemment que je ne parviens pas à arrêter le mouvement, le tourbillon, le je-ne-sais-quoi qui me pousse impétueusement à poursuivre sans me demander mon avis. Alors que je me doute bien que vous auriez préféré que je vous sorte un petit roman policier distrayant. Après, c’est promis. Mais pas maintenant, je ne peux pas. Une sorte de nécessité implacable me pousse à écrire furieusement ce livre.

Incipit tratto da:
Titre: L'humanité en péril. Virons de bord, toute!
Auteur: Fred Vargas
Editeur: Flammarion
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

Per anni, le élite politiche e finanziarie hanno nascosto la verità. Senza una drastica riduzione delle emissioni di CO2, entro il 2100 fino al 75% degli abitanti del pianeta potrebbe essere annientata da ondate di calore. Cambiare non è solo auspicabile, spiega Fred Vargas, ma necessario. Dobbiamo modificare la nostra dieta per incidere sempre meno sul cambiamento climatico; ridurre drasticamente la produzione di rifiuti e passare all’energia pulita. Lavorando insieme, riflettendo e immaginando soluzioni, l’umanità può ancora cambiare rotta e salvare sé stessa e il pianeta.
(Ed. Einaudi; Stile Libero Extra)

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Il morso della reclusa – Fred Vargas

Seduto su uno scoglio del molo

Incipit Il morso della reclusa

Seduto su uno scoglio del molo, al porto, Adamsberg guardava i marinai di Grimsey che rientravano dalla pesca quotidiana, attraccavano, sollevavano le reti. Lí, su quella isoletta islandese, lo chiamavano «Berg». Vento dal largo, undici gradi, sole opaco e puzza di scarti di pesce. Non ricordava piú che poco tempo prima era un commissario, a capo di ventisette agenti all’Anticrimine di Parigi, tredicesimo arrondissement. Gli era caduto il cellulare negli escrementi di una capra, che ce l’aveva sepolto dentro con un impeccabile colpo di zoccolo, senza aggressività. Un modo inedito di perdere il cellulare, e Adamsberg l’aveva apprezzato come meritava.

Incipit tratto da:
Titolo: Il morso della reclusa
Autrice: Fred Vargas
Traduzione: Margherita Botto
originale: Quand sort la recluse
Casa editrice: Einaudi

Libri di Fred Vargas

Copertine di Il morso della reclusa di Fred Vargas

Incipit Quand sort la recluse

Adamsberg, assis sur un rocher de la jetée du port, regardait les marins de Grimsey rentrer de la pêche quotidienne, amarrer, soulever les filets. Ici, sur cette petite île islandaise, on l’appelait « Berg ». Vent du large, onze degrés, soleil brouillé et puanteur des déchets de poisson. Il avait oublié qu’il y a un temps, il était commissaire, à la tête des vingt-sept agents de la Brigade criminelle de Paris, 13e arrondissement. Son téléphone était tombé dans les excréments d’une brebis et la bête l’y avait enfoncé d’un coup de sabot précis, sans agressivité. Ce qui était une manière inédite de perdre son portable, et Adamsberg l’avait appréciée à sa juste valeur.

Incipit tratto da:
Titre: Quand sort la recluse
Auteur: Fred Vargas
Editeur: Flammarion
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

Il commissario Jean-Baptiste Adamsberg è costretto a rientrare prima del tempo dalle vacanze in Islanda per seguire le indagini su un omicidio. Il caso è ben presto risolto, ma la sua attenzione viene subito attirata da quella che sembra una serie di sfortunati incidenti: tre anziani che, nel Sud della Francia, sono stati uccisi da una particolare specie di ragno velenoso, comunemente detto reclusa. Opinione pubblica, studiosi e polizia sono persuasi che si tratti di semplice fatalità, tanto che la regione è ormai in preda alla nevrosi. Adamsberg, però, non è d’accordo. E, contro tutto e tutti, seguendo il proprio istinto comincia a scandagliare il passato delle vittime.
(Ed. Einaudi)

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Tempi glaciali – Fred Vargas

Solo altri venti metri

Incipit Tempi glaciali

Solo altri venti metri, venti piccoli metri da percorrere per raggiungere la cassetta postale: era piú difficile del previsto. Ridicolo, pensò lei, non ci sono metri piccoli o metri grandi. Ci sono metri e basta. Strano come alle soglie della morte, e dall’alto di quella posizione, ci ostiniamo a pensare a futili scempiaggini mentre in teoria dovremmo enunciare qualche ponderosa massima destinata a imprimersi a caratteri di fuoco negli annali della saggezza dell’umanità. Massima che poi passerà di bocca in bocca: «Sapete quali furono le ultime parole di Alice Gauthier?»
Se lei non aveva nulla di memorabile da dichiarare, aveva però da recapitare un messaggio decisivo che si sarebbe impresso negli annali ignobili dell’umanità, infinitamente piú corposi di quelli della saggezza. Guardò la lettera che le tremava in mano.

Incipit tratto da:
Titolo: Tempi glaciali
Autrice: Fred Vargas
Traduzione: Margherita Botto
Titolo originale: Temps glaciaires
Casa editrice: Einaudi

Libri di Fred Vargas

Copertine di Tempi glaciali di Fred Vargas

Incipit Temps glaciaires

Plus que vingt mètres, vingt petits mètres à parcourir avant d’atteindre la boîte aux lettres, c’était plus difficile que prévu. C’est ridicule, se dit-elle, il n’existe pas de petits mètres ou de grands mètres. Il y a des mètres et voilà tout. Il est curieux qu’aux portes de la mort, et depuis cette place éminente, on persiste à songer à de futiles âneries, alors qu’on suppose qu’on énoncera quelque formule d’importance, qui s’inscrira au fer rouge dans les annales de la sagesse de l’humanité. Formule qui sera colportée ensuite, de-ci de-là : « Savez-vous quelles furent les dernières paroles d’Alice Gauthier ? »
Si elle n’avait rien à déclarer de mémorable, elle avait néanmoins un message décisif à porter, qui s’inscrirait dans les annales ignobles de l’humanité, infiniment plus vastes que celles de la sagesse. Elle regarda la lettre qui tremblait dans sa main.

Incipit tratto da:
Titre: L’Armée furieuse
Auteur: Fred Vargas
Editeur: Flammarion
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

Si è mobilitata tutta l’Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi sul caso dei due apparenti suicidi. Il coltissimo capitano Danglard, grande estimatore di vino bianco, l’energica Violette Retancourt, lo specialista in pesci d’acqua dolce Voisenet. Ma soprattutto lo svagato, irresistibile, «spalatore di nuvole», il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia col ritrovamento di due corpi e la scoperta di uno strano simbolo scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Ma come sempre accade nelle storie di Fred Vargas, questo non è che l’avvio di una avventura che finirà per snodarsi in mezza Europa tra una balzana setta di adepti della Rivoluzione francese e una gita in Islanda finita in tragedia.
(Ed. Einaudi)

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