Il calice della vita – Glenn Cooper

Incipit Il calice della vita – Glenn Cooper

Incipit Il calice della vita

Gerusalemme, 33 d.C.

Una tempesta di sabbia si era abbattuta sulla regione, sollevando la terra asciutta in una nuvola rossa. Un’ora dopo il suo passaggio, l’aria era ancora irrespirabile.
Giuda, figlio di Simone Iscariota, si tolse la sciarpa dal volto e diede qualche colpo di tosse. Gli occhi e la gola gli bruciavano per via della polvere. Ci sarebbe voluto un sorso d’acqua fresca, ma aveva lasciato l’otre nella sua stanza e là, nel vicolo dietro le stalle, non c’era nessuno che potesse dargli da bere.
Il sole era a picco. Giuda strinse le palpebre e notò che la tempesta l’aveva tinto di sangue. Prese a camminare avanti e indietro, quindi si sedette a terra e si sfilò i sandali per pulirsi la sabbia dai piedi. Era così assorto che la voce dell’uomo lo fece trasalire.
«Perdona il mio ritardo.» Quel tale parlava aramaico con un accento egiziano gutturale.
Giuda si alzò. «Hai dell’acqua?»
Nehor era più alto di lui e più vecchio di almeno dieci anni, con la lunga barba e i capelli, che gli arrivavano alle spalle, striati di grigio. Aveva due cinghie che s’incrociavano sul petto, una attaccata a una sacca di tela e l’altra a un otre. Lo sganciò e lo porse a Giuda, che rimosse il tappo e ingollò un sorso.
«Nessuno sa che sei qui.» Nehor avrebbe voluto usare un tono interrogativo, ma gli uscì un’affermazione.

Incipit tratto da:
Titolo: Il calice della vita
Autore: Glenn Cooper
Traduzione: Roberta Zuppet
Titolo originale: The Resurrection Maker
Casa editrice: Nord
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il calice della vita

Il calice della vita - Glenn Cooper

Incipit The Resurrection Maker

Jerusalem, A.D. 33
A sandstorm swept the land, whisking the dry earth like a giant broom. An hour after it had passed, the air was still noxious and tinged with yellow.
Judas, son of Simon Iscariot, removed the scarf from his face and coughed a few times to clear his lungs. His eyes and throat stung from the grit. A sip of cool water would have gone down well, but he had left his goatskin in his room; here, in the alleyway behind the stables, there was no one to provide a cupful.
The sun was directly overhead. He squinted at it through outstretched fingers. The storm had rendered the orb the color of blush roses. He dropped his hand and began to pace the alley. After a while, he sat on the ground and slipped off his chafing sandals to wipe the sand from his feet. He became so absorbed in the task that the man’s voice startled him.
“I am sorry to be late. The storm delayed me.” The man spoke Aramaic with a guttural Egyptian accent.
Judas rose and asked him, “Do you have any water?”
Nehor was taller than Judas, perhaps ten years older, with a longer beard and straighter shoulder-length hair laced with gray. He had two straps across his chest, one attached to a cloth bag, the other to a skin. He unshouldered the skin and gave it to Judas, who removed the plug and gulped a mouthful.
“No one knows you came here,” Nehor said. Though meant as a question, it came off as statement.

Incipit tratto da:
Title: The Resurrection Maker
Author: Glenn Cooper
Publisher: Lascaux Media
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Per secoli, regnanti e uomini di fede, eruditi e avventurieri lo hanno cercato. Invano. Nessuno ha scoperto dov’è custodito. E nessuno ha scoperto quale mistero nasconda. Fino a oggi.
Inghilterra, XV secolo. Non è la prigione a gettare Thomas Malory nel più nero sconforto. È la consapevolezza di avere fallito, proprio come tutti coloro che lo hanno preceduto. Ormai ha una sola ragione di vita: proteggere la chiave che dà accesso a un segreto antichissimo. E ha un solo modo per farlo: scrivere un’opera sulle gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda…
Inghilterra, oggi. Arthur Malory è sconvolto. Prima ha visto il suo migliore amico, Andrew, morire per mano di un assassino, poi è sfuggito per miracolo all’incendio che ha distrutto la sua casa. E tutto ha avuto inizio con una telefonata, quella in cui Andrew gli annunciava di avere novità sensazionali riguardo alla loro grande passione comune: il Graal. Da quel momento, Arthur è diventato il bersaglio di uomini senza scrupoli, determinati a completare una missione iniziata in Palestina, la notte in cui Gesù ha bevuto dal sacro calice, durante l’Ultima Cena. La sua unica possibilità di salvezza è trovare il Graal prima di loro. E, per riuscirci, dovrà rintracciare e seguire una catena d’indizi lasciata dal suo illustre antenato, Thomas Malory. Ma la sfida più grande che attende Arthur è la natura stessa del potere del Graal. Un potere che risale all’origine dell’universo, un potere che va oltre la Chiesa, oltre la morte di Cristo, oltre la vita…
(Ed. Nord)

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I custodi della biblioteca – Glenn Cooper

Incipit I custodi della biblioteca – Glenn Cooper

Incipit I custodi della biblioteca

Isola di Wight
Inghilterra, 1775

«Tieni ben salda la lanterna!» ordinò il vecchio alla ragazza.
Il vento ululava e le pallide nuvole illuminate dalla luna saettavano nel cielo come vascelli in mezzo alla burrasca. Il mare ribolliva e rumoreggiava.
Sostenuti da una robusta dose di rum, due uomini stavano scavando una buca. Era gennaio, e la terra era dura, ghiacciata.
«Sei sicura che sia il posto giusto?» domandò il vecchio.
La ragazza rispose di sì, ma lui intuì che stava mentendo. Si strinse il mantello intorno al collo. «Se non è così, ti riconsegnerò al barone domani stesso e non vorrò avere più niente a che fare con te.»
La giovane cominciò a tremare.
«girano strane leggende su questo posto», disse uno degli uomini, biascicando per via del liquore che il vecchio gli aveva offerto. «Fin da quand’ero piccolo, le ho sentite. Non sarebbe mica strano se ci fosse del vero in quello che dice la ragazza.»
«E allora perché tu o i tuoi amici dell’isola non avete mai controllato?» chiese il vecchio.
«Per paura, signore», intervenne l’altro uomo. «Una volta qui c’era un’abbazia. Si raccontano storie di fantasmi e di monaci incappucciati che vagano da queste parti a mezzanotte. Cioè adesso, all’incirca. Bisogna proprio stupidi per venirci.»

Incipit tratto da:
Titolo: I custodi della biblioteca
Autore: Glenn Cooper
Traduzione: Giovanni Arduino
Titolo originale: The Keepers of the Library
Casa editrice: Nord
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I custodi della biblioteca - Glenn Cooper

Incipit The Keepers of the Library

Isle of Wight, 1775
Hold the lantern steady,” the old man told the girl.
The wind was howling and the pale moonlit clouds seemed to be moving across the sky at the speed of a three-master in a gale. Close by, the sea was loud and churning.
They were watching two rum-fueled laborers digging a hole through the frosty and hard January ground.
“Are you certain this is the right place?”
The girl said it was, but the old man could tell from her face that she didn’t know for sure.
He clutched his cloak to his throat, and said, “If it is not, I will have you back at the baron’s house tomorrow, and you will hear from me no more.”
Her teeth began to chatter.
One of the workmen tried to be helpful though his words were slurred from the drink the old man had given him. “There’s legends ’bout this place, Squire. Since I wuz a boy. Wouldn’t be surprised if there’s something to wot the lass says.”
The old man answered, “If that is the case, why have you or your fellow islanders not investigated?”
“Scared,” the other laborer said. “Used to be a monastery here. There’s tales of ghosts of hooded monks prowling about at midnight, which it most likely is now. Have to be daft to come here.”

Incipit tratto da:
Title: The Keepers of the Library
Author: Glenn Cooper
Publisher: Harper
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio…
Il silenzio in cui si sono suicidati gli scrivani di Vectis. Dopo aver compilato la sterminata Biblioteca che riporta il giorno di nascita e di morte di ogni uomo vissuto dall’VIII secolo in poi, la loro eredità è una data: il 9 febbraio 2027. Ma la giovane Clarissa non sa nulla di tutto ciò. Il suo unico pensiero è fuggire. Fuggire da quell’abbazia maledetta, per mettere in salvo il dono più prezioso che Dio le abbia mai concesso.
Il futuro dell’umanità è un mistero nascosto tra le pagine di un libro…
Il libro in cui è indicato il giorno del giudizio. Mentre il mondo s’interroga su cosa accadrà davvero il 9 febbraio 2027, alcune persone ricevono una cartolina sulla quale ci sono il disegno di una bara e una data: il giorno della loro morte. Proprio come all’inizio della straordinaria serie di eventi che avevano portato alla scoperta della Biblioteca dei Morti. C’è soltanto una differenza: tutte le «vittime» sono di origine cinese. È una provocazione? Un avvertimento?
L’ultima verità non è mai stata trovata…
Will Piper ha trovato la pace: sa che vivrà oltre il 9 febbraio 2027, e ha deciso di lasciarsi alle spalle l’enigma della Biblioteca di Vectis e la sua secolare scia di sangue. Almeno finché suo figlio non parte all’improvviso per l’Inghilterra e poi sparisce nel nulla. D’un tratto, per Will, ogni cosa torna a ruotare intorno all’origine della Biblioteca dei Morti. Lì dove tutto è cominciato. E dove tutto finirà.
Se il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio, se il futuro dell’umanità è un mistero nascosto tra le pagine di un libro, solo nella Biblioteca dei Morti si può trovare l’ultima verità…
(Ed. Nord)

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L’ultimo giorno – Glenn Cooper

Incipit L'ultimo giorno - Glenn Cooper

Incipit L’ultimo giorno

Lo sfondo era un classico per i servizi televisivi con un sottotesto religioso: le guglie e le sculture del Duomo di Milano, una magnifica foresta gotica di pinnacoli e cuspidi svettate contro il cielo slavato.
Il cronista di RaiNews 24, Moreno Stasi, si sistemò attentamente i capelli, scrutandosi nello specchio che la sua produttrice, Daniela Persano, gli teneva davanti. Per essere solo la fine di marzo, la temperatura era già piuttosto alta e Stasi aveva scelto la giacca sbagliata. Il caldo lo rendeva irritabile.

Incipit tratto da:
Titolo: L’ultimo giorno
Autore: Glenn Cooper
Traduzione: Elena Cantoni
Titolo originale: Near Death
Casa editrice: Nord
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L'ultimo giorno - Glenn Cooper

Incipit Near Death

It was a familiar backdrop for a TV news story with religious overtones. The Duomo in Milan was ornate and spiky, a forest of ecclesiastical pinnacles and spires beautifully set against a pale sky.
RAINEWS 24 reporter Moreno Stasi carefully brushed his thick hair while peering into a mirror held by his producer, Daniela Persano. This late March was unseasonably warm. He’d chosen the wrong jacket for the day and he was sweating and irritable.

Incipit tratto da:
Title: Near Death
Author: Glenn Cooper
Publisher: Lascaux Media
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Milano, oggi. È la crisi più grave che il mondo abbia mai attraversato. Disorientati, giovani e anziani, credenti e atei si pongono tutti le stesse, angoscianti domande: cosa faranno ora che il più grande sogno dell’umanità si è trasformato in un incubo? Cosa succederà allo scoccare dell’ultimo giorno?
Boston, qualche mese prima. È l’indagine più complessa che Cyrus O’Malley abbia mai affrontato. Sconvolto, il detective dell’FBI osserva le foto delle vittime: per l’ennesima volta, si chiede perché, dopo averle strangolate, il serial killer abbia praticato loro un minuscolo foro alla base del cranio. Per Cyrus, quel caso è diventato un’ossessione. E non importa se, per risolverlo, sarà costretto a rinunciare a tutto ciò che gli è caro…
Londra, 1988. È la sensazione più travolgente che Alex Weller abbia mai provato. In estasi, il ragazzo osserva il fiume di luce che scorre davanti a lui: sull’altra sponda c’è suo padre, che lo esorta a raggiungerlo. Ma, per quanto si sforzi, Alex non riesce a muoversi e, d’improvviso, si trova di nuovo incastrato fra le lamiere, sul luogo del terribile incidente d’auto che ha causato la morte dei genitori. Da quel momento, Alex avrà un solo obiettivo: rivivere quell’esperienza. E non importa se, per farlo, sarà costretto a uccidere…
(Ed. Nord; Narrativa)

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