La porta di sire Malétroit – Robert L. Stevenson

Incipit La porta di sire Malétroit

Denide de Beaulieu non aveva ancora compiuto ventidue anni, ma si ritenevano ormai un uomo maturo e un cavaliere provetto. A quei tempi di ruvida disciplina e di guerra i giovani avevano una formazione precoce. Quando poi uno di loro aveva preso parte ad una battaglia e a una dozzina di scorrerie, quando aveva ucciso un uomo in maniera onorevole e aveva acquistato qualche nozione di strategia e della vita, poteva farsi poteva farsi anche una certa insolenza nelle maniere. Aveva legato il cavallo con cura, aveva pranzato come si deve e quindi, con animo ben disposto, s’era recato a fare a una visita nella sera grigia. A dire il vero questa non era stata una decisione saggia; il giovane anzi avrebbe fatto meglio a rincantucciarsi accanto al fuoco o ad andarsene tranquillamente a letto, perché la città brulicava di truppe inglesi e borgogne sotto un duplice comando. Per quanto Denis si trovasse in quel luogo solo in licenza, in caso di scontro il suo salvacondotto non sarebbe certo bastato a salvarlo.

Incipit tratto da:
Titolo: La porta di sire Malétroit
AutoreRobert Louis Stevenson
Traduzione: Attilio Brilli
Titolo originale: The Sire de Malétroits’s Door
Casa editrice: Mondadori

Libri di Robert L. Stevenson

Copertine di La porta di sire Malétroit di Robert L. Stevenson

Incipit The Sire de Malétroits’s Door

Denis de Beaulieu was not yet two-and-twenty, but he counted himself a grown man, and a very accomplished cavalier into the bargain. Lads were early formed in that rough, warfaring epoch; and when one has been in a pitched battle and a dozen raids, has killed one’s man in an honourable fashion, and knows a thing or two of strategy and mankind, a certain swagger in the gait is surely to be pardoned. He had put up his horse with due care, and supped with due deliberation; and then, in a very agreeable frame of mind, went out to pay a visit in the grey of the evening. It was not a very wise proceeding on the young man’s part. He would have done better to remain beside the fire or go decently to bed. For the town was full of the troops of Burgundy and England under a mixed command; and though Denis was there on safe-conduct, his safe-conduct was like to serve him little on a chance encounter.

Incipit tratto da:
Title: The Sire de Malétroits’s Door
Author: Robert Louis Stevenson
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

  1. Denis de Baulieu, un giovane cavaliere, giunge in una cittadina sconosciuta dove, per evitare una ronda notturna, entra nella porta aperta di un palazzo. Una volta entrato, però, non riesce più a uscire: è caduto nella trappola che l’enigmatico padrone di casa, il Sire di Malétroit, ha escogitato per un cavaliere che aveva osato corteggiare sua figlia. Rinchiuso con la ragazza, Denis dovrà scegliere se accettare un matrimonio imposto o morire.
    (Ed.Leone)

Cronologia opere e bilibografia di Robert L. Stevenson

La spiaggia di Falesà – Robert Louis Stevenson

Incipit La spiaggia di Falesà

Quando vidi l’isola per la prima volta non era né notte né giorno. La luna calava a ponente, ancora grande e luminosa. Verso levante, proprio in mezzo alla rosea aspersione dell’ala, la stella del mattino scintillava come un diamante. La brezza di terra ci investiva in pieno volto con l’odore acuto di cedro selvatico e di vaniglia; e di altre piante profumate, ma erano queste ad imporsi; il soffio fresco mi fece starnutire. Devo dire che ero stato per anni in un’isola più in basso, lungo la linea equatoriale, dove avevo condotto, per la maggior parte del tempo, un’esistenza solitaria fra gli indigeni. Questa era un’esperienza nuova. La stessa lingua mi suonava estranea del tutto e la vista di quei monti e di quelle boscaglie, e il loro intenso profumo, mi rigenerava il sangue.
(Un matrimonio nei mari del Sud)

Incipit tratto da:
Titolo: La spiaggia di Falesà
Autore: Robert Louis Stevenson
Traduzione: Attilio Brilli
Titolo originale: The Beach of Falesa
Casa editrice: Mondadori

Libri di Robert L. Stevenson

Copertine di La spiaggia di Falesà di Robert Louis Stevenson

Incipit The Beach of Falesa

I saw that island first when it was neither night nor morning. The moon was to the west, setting, but still broad and bright. To the east, and right amidships of the dawn, which was all pink, the daystar sparkled like a diamond. The land breeze blew in our faces, and smelt strong of wild lime and vanilla: other things besides, but these were the most plain; and the chill of it set me sneezing. I should say I had been for years on a low island near the line, living for the most part solitary among natives. Here was a fresh experience: even the tongue would be quite strange to me; and the look of these woods and mountains, and the rare smell of them, renewed my blood.
(A South Sea Bridal)

Incipit tratto da:
Title: The Beach of Falesa
Author: Robert Louis Stevenson
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

La spiaggia di Falesá (1892), «racconto dei Mari del Sud», appartiene a quel momento magico della vita di Stevenson in cui, abbandonata per sempre la cappa plumbea della pur amatissima Scozia, si rifugia nel sole delle isole Samoa, dove morirà solo cinque anni dopo, a 44 anni. È la scoperta inebriante di un mondo nuovo, di luoghi e colori, lingue, odori e personaggi mai immaginati prima, ma anche di una nuova impenetrabile complessità in cui si mostrano le maschere grottesche del colonialismo europeo e i nodi profondi e insondabili dello scontro di civiltà: i rozzi e avidi mercanti in guerra tra loro, i missionari e la loro ambigua opera di evangelizzazione, i misteriosi inquietanti tabù di una razza diversa e lontana, la sensualità innocente e irresistibile di una bellissima indigena. Per raccontare tutto questo Stevenson cerca modi e linguaggi nuovi, che fanno posto al realismo, all’ironia e al disincanto: e la gioiosa «isola del tesoro», abbandonati pirati e pappagalli, si carica delle voci dissonanti, delle luci e delle ombre che di lì a poco avrebbero dato vita al romanzo coloniale di Conrad e Kipling. Ma l’isola che ancora una volta Stevenson ci regala – l’ultima – conserva intatto il profumo e la leggerezza dell’avventura.
(Ed. Marsilio )

Cronologia opere e Bibliografia di Robert L. Stevenson

Devil Red – Joe R. Lansdale

Incipit Devil Red – Joe R. Lansdale

Incipit Devil Red

A bordo della macchina di Leonard, lungo il marciapiede e sotto un lampione fracassato, stavamo guardando una casa a circa un isolato di distanza. La strada era buia e la casa vicina era altrettanto buia, mentre alle spalle di tutta quella roba c’era un campo da baseball abbandonato, con l’erba alta e bruciata dal sole estivo, ormai secca da un paio di mesi ma ancora intatta, i festoni ricurvi come lame di spade piegate all’estremità. Un vento autunnale e pungente spingeva tutt’attorno le foglie secche, e l’aria fresca entrava con effetto piacevole dai finestrini abbassati. Anche dietro il campo da baseball c’era un gran buio.
Tutta quella zona non era certo il luogo più indicato per il cazzeggio. Si rischiava di farsi ritrovare al mattino dentro un fosso con la gola tagliata, le tasche vuote e tracce di sperma – o, al limite, qualcosa di appuntito – dritte su per il culo. Il tipico posto in cui anche i topi sono di proprietà delle gang.
Fatto sta che eravamo lì. Vittime sacrificali del destino.

Incipit tratto da:
Titolo: Devil Red
Autore: Joe R. Lansdale
Traduzione: Luca Conti
Titolo originale: Devil Red
Casa editrice: Fanucci
Qui è possibile leggere le prime pagine di Devil Red

Devil Red - Joe R. Lansdale

Incipit Devil Red

We were parked at the curb in Leonard’s car, sitting near a busted-out streetlight. We were looking at a house about a block up. It was a dark house on a dark street next to another dark house, and beyond that was an abandoned baseball field grown up with summer-burnt grass that had died two months back but was still standing, the tops curved over like bent sword tips. A fresh fall wind was bullying some dead leaves about and we had the windows rolled down and the air was cool and soothing. Beyond the baseball field it was dark too.
The whole area wasn’t exactly what you’d call a great place to hang out. You did, there was a chance they’d find you next morning in a ditch with your throat cut, your pockets turned inside out, and sperm in your ass, or perhaps a sharp instrument. It was the kind of place where the mice belonged to gangs.
But there we sat. Sacrifices to fate.

Incipit tratto da:
Title: Devil Red
Author: Joe R. Lansdale
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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Non ancora paghi delle ultime avventure e dell’incontro con la leggendaria killer Vanilla Ride, Hap e Leonard decidono di continuare la loro attività di investigatori privati, anche se vorrebbero poterla svolgere nella legalità, una volta tanto. Il primo caso che affrontano, però, è uno dei più incredibili che sia mai capitato loro, e tra una specie di setta vampirica, una strampalata organizzazione di killer mercenari, Hap è sull’orlo di una crisi di nervi. Ma non c’è tempo per riposare: lui e Leonard sono troppo impegnati nel disperato tentativo di non farsi ammazzare da una serie di personaggi che li hanno presi di mira, tra cui il killer Devil Red, la Dixie mafia e una loro vecchia conoscenza, che potrebbe rivelarsi un prezioso alleato o il peggiore nemico mai affrontato.
(Ed. Fanucci; Vintage)

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