Riti di morte – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Riti di morte – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Riti di morte

Qualche tempo dopo la mia seconda separazione decisi di cercarmi una casetta con giardino in città. Un obiettivo difficile, ma ci riuscii. Era qualcosa di più che un capriccio. Troppi anni passati in appartamenti con mobili funzionaLi e un gran congelatore. Ora mi si presentava l’occasione di abitare da sola in un posto tranquillo, e volevo che fosse un’opportunità per cambiare. La casa era a Poblenou, un quartiere non troppo lontano dal centro. Tutt’intorno c’erano case vecchie e cadenti come quella che avevo comprato, fiancheggiate da capannoni industriali, imprese di trasporti, rimesse degli autobus. Un paesaggio abbastanza desolato, malgrado i tentativi di recupero compiuti dal comune. Ma la domenica i cancelli delle fabbriche erano chiusi, i camion sparivano e si respirava un’inusitata tranquillità.

Incipit tratto da:
Titolo: Riti di morte
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Ritos de muerte
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Riti di morte

Riti di morte – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Ritos de muerte

Algún tiempo después de mi segunda separación me empeño en encontrar una casita con jardín en la ciudad. Un objetivo difícil, pero lo logré. Era algo más que un capricho, quise pensar. Demasiados años de apartamentos con muebles funcionales y gran congelador. Se me presentaba la oportunidad de vivir sola en un lugar tranquilo, lo cual debía ser considerado como otra ocasión de cambiar. La casa estaba en un barrio, Poblenou, no muy apartado del centro. Alrededor había otras casas tan antiguas y decrépitas como la que compré, flanqueadas por un montón de naves industriales, de empresas de transportes y cocheras de autobuses. Un paisaje bastante desolado, por mucho que se hubiera intentado renovar el barrio. Sin embargo, en domingo los portones de las empresas cerraban, los camiones desaparecían y se respiraba una inusitada tranquilidad.

Incipit tratto da:
Título : Ritos de muerte
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Booket
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Quarto appuntamento con Petra Delicado, ispettore della policía nacional di Bercellona, e col suo vice Fermín Garzón. Ma in Spagna, dove i due investigatori sono nati e godono di un successo di lettori, e televisivo, di lunga durata che comincia a proseguire anche in Italia, Riti di morte è la prima avventura investigativa della coppia. E dato che siamo in effetti alla prima uscita, Giménez Bartlett presenta distesamente i suoi due personaggi. Petra è emersa da poco da una crisi esistenziale – il naufragio di due matrimoni, un lavoro di avvocato che non l’appagava -, è entrata in polizia dove, in quanto donna – sostiene lei – è stata parcheggiata negli archivi, fino a questo caso spinoso e scabroso: un violentatore seriale che lascia un tatuaggio sulle sue vittime («il fiore» lo denomina Garzón, con una delle sue frequenti metafore, immaginifiche e popolaresche insieme). Garzón, invece, viene dalla Spagna più interna e più pigra, Salamanca; e di lui, lento, grasso, leale, carico di esperienza e di pregiudizi, ma ricco di uno spirito sorprendentemente rapido nel superarli, Petra stenta a trovare la chiave interpretativa, la via d’accesso per superare le sue resistenze a dover ubbidire a una donna dotata per altro del carattere di un detective americano da hard boiled school. E l’investigazione si articola mentre i due animano la loro schermaglia che sembra quasi un gioco erotico sublimato: Petra disprezza provoca e tormenta, Fermín cede resiste e abbozza e poi trova una uscita che persuade e conquista il suo capo. Intanto, secondo un ritmo narrativo che è puro divertimento, intorno a questo duello si consolida la scorza dura che rende un’amicizia anche una macchina di investigazione formidabile. E chi legge ritrova e riconosce la materia che sostanzia il giudizio che della Giménez Bartlett ha dato Cesare Cases. Che siamo di fronte a un genio mediterraneo per il giallo, consistente nell’umorismo di un dialogo che rende l’intrigo poliziesco mosso, espressivo e ameno come una commedia di costume.
(Ed. Sellerio: La Memoria)

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Una stanza tutta per gli altri – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Una stanza tutta per gli altri – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Una stanza tutta per gli altri

Prima di scrivere qualunque cosa su questo diario nuovo che ho, devo, prima di tutto, raccontare come siamo arrivate Lottie e io a servire in questa casa, perché è la cosa più importante che è capitata; certo che sono anche capitate cose belle come andare a raccogliere fiori nei prati e funghi e bacche. Ma la cosa più importante è il giorno che il signorino Fry ci ha messe sul treno e ci ha salutate alla stazione e siamo venute ad Asham. Lì era venuto il signor Woolf ad aspettarci al binario e Lottie mi ha detto all’orecchio che non era un bell’uomo ma poi proprio mentre stava per stringerci la mano quella stupida mi ha dato dei pizzicotti al braccio che quasi mi ha fatto male e io ho dovuto rifilarle una gomitata di nascosto. Magari il signor Woolf si è accorto di qualcosa e ha pensato male di noi quelle due stupide ma credo di no. La casa è grande e dentro faceva freddo ma questo era quel che mi interessava di meno in quel momento io quel che volevo davvero era vedere la signora. Sapevo tutto di lei perché era amica del signorino Fry ma non l’avevo mai vista. Sapevo che era stata molto malata e pazza in un manicomio ma solo per un po’. Sapevo che prima di noi aveva avuto un’infermiera e una cuoca e una cameriera. La pazzia le era già passata prima del nostro arrivo. Ma quell’imbecille di Lottie aveva paura di vederla perché diceva che poteva saltarci addosso urlando e cavarci gli occhi. Lei dice che ne ha visti tanti di pazzi furiosi quando era piccola ma io non le credo perché ha sempre paura di tutto e me ne sono accorta dal primo giorno che l’ho conosciuta ma dato che siamo diventate amiche e adesso è mia amica faccio finta di niente e non glielo dico quanto mi sembra stupida a volte. Avevo così tanta voglia di conoscere la nuova signora che non ho fatto molto caso neanche quando il signor Woolf ci ha fatto vedere la nostra stanza. Lì abbiamo lasciato le valigie e i cappotti. Avevamo già avuto un’altra signora che era la madre del signorino Fry ma una signora vecchia non è la stessa cosa di una signora giovane.

Incipit tratto da:
Titolo: Una stanza tutta per gli altri
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Una habitación ajena
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Una stanza tutta per gli altri

Una stanza tutta per gli altri – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Una habitación ajena

Creo sentir la misma fascinación por el llamado grupo de Bloomsbury que sienten muchos de mis contemporáneos de cualquier nacionalidad.El motivo se me antoja simple. Al margen de cualquier consideración artística o literaria, ese puñado de intelectuales se anticipó a un sueño que mezcla lo social y lo individual y por el que suspirábamos y siempre suspiraremos la gente que formamos parte de la generación que de algún modo quedó marcada por mayo del 68. Estoy refiriéndome a la libertad. Libertad sexual de pensamiento, de creación. Libertad en las relaciones humanas, en el modo de vida, en la negación de lo convencional.

Incipit tratto da:
Título : Una habitación ajena
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Lee-r
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

«Credo di essere affascinata dal cosiddetto gruppo di Bloomsburycome molti miei contemporanei di ogni nazione. Le pagine che seguono sono una commistione di frammenti del diario di Nelly Boxall e brani del romanzo basato su fatti reali che un giorno finirò di scrivere». Con questa finzione, il ritrovamento del diario di una domestica di casa più la sistemazione di appunti stesi durante una ricerca storico biografica, si annuncia un racconto sul gruppo di Bloomsbury, e soprattutto sulla sua affascinante ed enigmatica protagonista, Virginia Woolf. Solo che Una stanza tutta per gli altri tradisce la sua promessa (già nel titolo, parodistica parafrasi del celebre saggio emancipazionista della Woolf Una stanza tutta per sé) per essere sopratutto il romanzo di Nelly, la domestica che dal 1916 al 1934 servì in casa Woolf. Il romanzo, certo, di ciò che Nelly vedeva: il marito Leonard, i sodali del gruppo, Lytton Strachey, la sorella Vanessa, grande pittrice, Catherine Mansfield, Vita Sackville-West, brandelli di vita della Hogarth Press; e di Virginia, la presenza, quasi volatile, l’ipersensibilità, il suo amore per essere amata. Ma il gruppo di Bloomsbury è solo una cornice, uno sfondo, e forse, viene voglia di dire, una placenta che nutre un mondo di donne che anela a nascere, ma diventa presto solo il decorso di una ossessione impossibile a sciogliersi, di una specie di legame invincibile e doppio. Quello di Nelly per Virginia, dapprima adorata senza discussione; poi progressivamente odiata e amata in un desiderio mimetico, nello sforzo ostinato e respinto insieme di liberarsene. E il legame di Virginia per Nelly, che le sembra una personalità da romanzo: «Se questo diario non l’avessi scritto io e un bel giorno dovesse cadere nelle miei mani, cercherei di scrivere un romanzo su Nelly», confessa la grande scrittrice, quasi sperando di poter scrutare nella psicologia della domestica come in una Signora Dalloway sfortunata. Una stanza tutta per gli altri è un romanzo sottile, anticonvenzionale, attraversato da una vena antiretorica, in cui si può leggere di un intricato rapporto, descritto senza soggiacere a miti e fascinazioni. Ma si può leggere anche una versione di Nelly del gruppo intellettuale più influente del Novecento che lo dilegua in una specie di sentimento del contrario e ne rovescia l’atmosfera, rendendolo ironicamente ancora di più rappresentativo del secolo.
(Ed. Sellerio: Il Contesto)

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Il gioco dell’angelo – Carlos Ruiz Zafón

Incipit Il gioco dell angelo – Carlos Ruiz Zafón

Incipit Il gioco dell’angelo

Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.

Incipit tratto da:
Titolo: Il gioco dell’angelo
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Traduzione: Bruno Arpaia
Titolo originale: El juego del ángel
Casa editrice: Mondadori

Libri di Carlos Ruiz Zafón

Il gioco dell angelo-Carlos Ruiz Zafon

El Juego del Ángel

Un escritor nunca olvida la primera vez que acepta unas monedas o un elogio a cambio de una historia. Nunca olvida la primera vez que siente el dulce veneno de la vanidad en la sangre y cree que, si consigue que nade descubra su falta de talento, el sueño de la literatura será capaz de poner techo sobre su cabeza, un plato caliente al final del día y lo que más anhela: su nombre impreso en un miserable pedazo de papel que seguramente vivirá más que él. Un escritor está condenado a recordar ese momento, porque para entonces ya está perdido y su alma tiene precio.

Incipit tratto da:
Título : El juego del ángel
Autor : Carlos Ruiz Zafón
Editor : Vintage
Lengua : Español
Il gioco dell’angelo – Audiolibro - Carlos Ruiz Zafón

Quarta di copertina / Trama

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de L’ombra del vento hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria¿ Con uno stile scintillante e grande sapienza narrativa, Zafón torna a guidarci tra i misteri del Cimitero dei Libri Dimenticati, regalandoci una storia in cui l’inesausta passione per i libri, la potenza dell’amore e la forza dell’amicizia si intrecciano ancora una volta in un connubio irresistibile.
(Ed. Mondadori; Scrittori Italiani e Stranieri)

Incipit Il gioco dell angelo – Carlos Ruiz Zafón

Cronologia opere e bibliografia di Carlos Ruiz Zafón