Furto di luna – Andrea Vitali

Incipit Furto di luna – Andrea Vitali

Incipit Furto di luna

Quando nacque, suo padre era in galera. Furto di elemosine presso la chiesa prepositurale di Bellano. Era stato beccato dallo scaccino Bigè alle sei di una piovigginosa mattina di metà ottobre. Per mettere in atto il furto Beppe Menera, detto «Animalunga» per via dell’altezza, aveva infatti approfittato dell’ufficio funebre celebrato alla memoria di Gaspare Benincerti, fotografo-ritrattista, che s’era celebrato la sera avanti: era entrato in chiesa confondendosi tra la magra dolla dei parenti ma si era fermato subito, a lato del fonte battesimale. Quingi s’era accucciato tra gli ultimi banchi e s’era lasciato chiudere dentro. Senza fretta aveva atteso che il sagrestano suonasse la dirlindana, alle dieci meno dieci. Aveva lasciato passare un’altra mezz’pretta, tanto per stare tranquillo. Poi s’era messo al lavoro. Con comodo aveva ripulito, scassinandole tutte da sotto, le cassette per le elemosine: quattro. Visto che di tempo ne aveva in abbondanza, s’era dato da fare con la quinta, quella posizionata lungo il corridoio centrale, che raccoglieva le offerte per le missioni. Aveva messo insieme un sacchetto di monetaglia e solo dopo, felice come una pasqua, s’era chiesto come fare a uscire. Aveva preso tempo, non se l’era cacciata più di tanto. Visto che era notte fonda e cominciava ad avere un po’ di sonno, s’era sdraiato su una panca con l’intenzione di fare un sonnellino e aspettare i consigli della notte.

Incipit tratto da:
Titolo: Furto di luna
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Qui è possibile leggere le prime pagine di Furto di luna

Furto di luna - Andrea Vitali

Cronologia opere, libri, biografia di Andrea Vitali su Incipitmania

Quarta di copertina / Trama

Rubare la luna non è poi tanto difficile. Soprattutto per Beppe Manera, detto «Animalunga», alle spalle un’onorata carriera di ladruncolo di provincia, condita di furti in chiesa, risse, sbronze e periodiche villeggiature in galera.
Oltre che facile, rubare la luna diventa quasi un dovere, il 21 luglio 1969. Perché in quella storica notte gli americani la luna se la stanno davvero prendendo, piantando la bandiera a stelle e strisce sulla superficie rugosa e argentea del nostro satellite.
In Furto di luna, Andrea Vitali racconta la più memorabile avventura dell’Animalunga e dei suoi famigliari – la devota consorte Venera Sbiaditi e il figlioletto Manuele – con l’attenzione e lo sguardo che fanno uno dei grandi scrittori italiani di questi anni: la curiosità per le loro vicende, un distacco che nelle loro traversie sa cogliere gli aspetti buffi, e spesso comici. E insieme un’affettuosa partecipazione per le gioie e le vicissitudini di tutti gli esseri umani, anche nelle loro umanissime debolezze.
(Ed. Garzanti)

Entra nella mia vita – Clara Sánchez

Sull’ultimo ripiano dell’armadio dei miei genitori, avvolta in una coperta, c’era una cartella di pelle di coccodrillo che nessuno usava mai.

Incipit Entra nella mia vita

Sull’ultimo ripiano dell’armadio dei miei genitori, avvolta in una coperta, c’era una cartella di pelle di coccodrillo che nessuno usava mai. Per prenderla dovevo tirare fuori la scala di alluminio dalla lavanderia e salire fino al gradino più alto. Prima, però, dovevo cercare la piccola chiave che apriva la cartella tra gli orecchini, i bracciali e gli anelli del portagioie di mia madre.
Non le avevo mai dato troppa importanza. Persino mio fratello Ángel, che aveva otto anni, era al corrente dell’esistenza della cartella, e se non avevamo la tentazione di frugarci dentro, era perché sapevamo che non conteneva niente di interessante: l’atto di proprietà della casa, i libretti delle vaccinazioni, i documenti della previdenza sociale, la licenza del taxi, le ricevute della banca, le fatture e i diplomi dei miei genitori; quando fossi andata al liceo, sarebbero finite lì dentro anche le mie pagelle. A volte mio padre spostava la fruttiera dal tavolo della sala da pranzo e vi appoggiava la cartella, che si apriva in tre parti ed era troppo grande per ogni altro ripiano della casa, a parte il tavolo della cucina, se si eliminavano tutte le suppellettili che normalmente lo ingombravano.

Incipit tratto da:
Titolo: Entra nella mia vita
Autrice: Clara Sánchez
Traduzione: Enrica Budetta
Titolo originale: Entra en mi vida
Casa editrice: Garzanti

Libri di Clara Sánchez

Copertine di Entra nella mia vita di Clara Sánchez

Incipit Entra en mi vida

En el último estante del armario de mis padres había una cartera de piel de cocodrilo envuelta en una manta que nunca se usaba. Para cogerla tenía que traer la escalera de aluminio desde el tendedero y subirme a lo más alto. Pero antes debía buscar la llavecita con que se abría la cartera entre los pendientes, pulseras y anillos del joyero de mi madre.
Nunca le había dado importancia. Hasta mi hermano Ángel, de ocho años, sabía lo de la cartera, y si no nos sentíamos tentados de hurgar allí era porque dentro no había nada de interés: la escritura de la casa, las cartillas de vacunación, los papeles de la seguridad social, la licencia del taxi, los recibos del banco, las facturas y los certificados de estudios de mis padres, y cuando yo llegase al instituto también iría a parar allí mi boletín de notas. A veces mi padre apartaba el frutero de la mesa del comedor y abría la cartera, que se desplegaba en tres partes y no cabía en otro sitio, a no ser en la de la cocina si se quitaban todos los trastos que había encima.

Incipit tratto da:
Título : Entra en mi vida
Autor : Clara Sánchez
Editor : Destino
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per spiare tra le cose dei genitori.
Apre una cartella piena di documenti, e scorge una foto. La estrae con la punta delle dita, come se bruciasse.
Non l’ha mai vista prima. Ritrae una ragazzina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste.
Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l’enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c’entri in qualche modo.
Ma quando Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l’unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt’altro che percorsa, che il mistero è tutt’altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c’è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che affidarsi a sé stessa, al suo intuito e al suo coraggio. Perché districare il groviglio di bugie e manipolazioni sarà molto, molto pericoloso.
Entra nella mia vita è l’ultimo romanzo di Clara Sánchez, il più maturo e più importante, scritto dopo l’incredibile successo del Profumo delle foglie di limone – 500.000 copie vendute e ancora nella classifica dei libri più venduti dopo due anni dall’uscita –, e l’ha consacrata come l’autrice più letta del momento. Balzato in cima alle classifiche spagnole, ha scosso l’opinione pubblica per la sua forza dirompente. Una storia di tradimenti e di menzogne, di colpa e di innocenza, di verità e di fiducia, che ha come protagoniste due anime inquiete legate dal filo invisibile di un amore incrollabile.
(Ed. Garzanti; Narratori Moderni)

Indice cronologico opere e bibliografia Clara Sánchez

Messaggeri dell’oscurità – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Messaggeri dell’oscurità – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Messaggeri dell’oscurità

Tutto successe per colpa della dannata televisione. Be’, questo è un po’ esagerato, diciamo che la mia implicazione in quella diabolica faccenda avvenne a causa, e qui non cambio nemmeno una virgola, della dannata televisione. Anche se forse dovrei essere più onesta e confessarlo: in fondo, fui io la principale responsabile. Responsabile di cosa? Di essere apparsa sul maledetto schermo. Perché? Forse per non aver saputo resistere al suo magnetico influsso sulle volontà. Questa fu una delle ragioni, ma non la principale. La verità è che mi lasciai tentare, con la pretesa, per di più, di fare bella figura. Un bel giorno il commissario mi chiamò nel suo ufficio e attaccò una delle sue prediche: i tempi sono cambiati, l’immagine della polizia non può essere presa alla leggera, certe cose ogni giorno diventano più importanti… Capii subito che quanto stava per chiedermi non rientrava nelle mie mansioni. Non che ci sia niente di meraviglioso nelle mie capacità deduttive, solo che quando il commissario vuol farti fare qualcosa che ti tocca per dovere, il suo stile è sbraitare un ordine e finito lì. E infatti, era come avevo pensato. Dopo le prime divagazioni teoriche, mi informò che in un programma televisivo volevano intervistare qualcuno del reparto. Avevano lasciato scegliere a lui chi dovesse partecipare e, naturalmente, il suo ragionamento non era stato per niente originale, proprio il ragionamento che sono stufa di sentirmi ripetere, che mi scoccia, che mi offende, che mi trapana il cervello, che mi riduce i neuroni in polvere siderale, vale a dire: «Una donna fa sempre buona impressione». Sembro convinta di quel che dico, vero? E invece, malgrado tutto accettai. La vanità, sempre in agguato dietro l’angolo, mi persuase che avrei fatto bene ad accettare e che, misurando le parole, forse sarei riuscita a dare del Corpo di polizia un’impressione non troppo meschina.

Incipit tratto da:
Titolo: Messaggeri dell’oscurità
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Mensajeros de la oscuridad
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Messaggeri dell’oscurità

Messaggeri dell oscurità - Alicia Gimenez-Bartlett

Quarta di copertina / Trama

Un piglio rapido e pratico, una battuta sempre pronta, frequenti errori e scherzi del caso ma con l’attitudine professionale a trarne comunque profitto sempre, molta tenacia e chilometri macinati: sono le componenti umane dei casi dell’ispettrice Petra Delicado e del suo vice Fermín Garzón, suo alter ego e complemento insostituibile. Dai loro polizieschi di strada, in Spagna, è stata tratta una serie televisiva: e non è difficile capire la ragione della loro popolarità, poiché l’inchiesta sembra dipanarsi sotto gli occhi stessi del lettore, in presa diretta: fino al momento della soluzione, i due antideduttivi investigatori, sembrano brancolare nel buio, come i lettori. Il caso di Messaggeri dell’oscurità parte da una serie di lugubri reperti che arrivano per posta, frutto di orrende mutilazioni. L’impresa di una mente turbata, di un sanguinario maniaco, che lancia i suoi messaggi dall’inferno della psicosi. Ma è solo l’apparenza. Un passo dietro l’altro Petra e Garzón si inoltrano nell’imbuto di un mondo più complesso e inquietante. Che lancia i suoi messaggi dall’inferno della storia.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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