Incipit Cowboys & indians
Eddie Virago stava tremando. Molto.
Incipit tratto da:
Si spinse con forza contro lo schienale del sedile e vuotò con un sorso il suo bicchiere di plastica il suo gin Sealink, notando che quando beveva levava in aria il mignolo tremante, come una duchessa rimbambita o qualcosa del genere. Come Lady Brackneil o un’altra vecchiaccia demente di quelle. Buone maniere. Il padre aveva ragione. L’istruzione non sarebbe mai riuscita a cancellarle.
Titolo: Cowboys & indians
Autore: Joseph O’Connor
Traduzione: Massimo Biratti
Titolo originale: Cowboys And Indians
Casa editrice: Einaudi
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Incipit Cowboys And Indians
Eddie Virago had a serious case of the shakes.
Incipit tratto da:
He leaned back hard in the pullman chair and swigged at his plastic cup of Sealink gin, noticing that when he swallowed he raised his shivering little finger in the air, like some kind of crazy duchess or something. Like Lady Bracknell, or some other deranged old bat. Good breeding. His father was right. No amount of education could stamp it out.
Title: Cowboys And Indians
Author: Joseph O’Connor
Publisher: Random House
Language: English
Quarta di copertina / Trama
Eddie ha vent’anni, una maestosa cresta da mohicano e un’inattaccabile fiducia nelle proprie capacità. Punk della prima e dell’ultima ora, sbarca a Londra in cerca di fortuna dalla Dublino middle class, forte di un sedicente talento musicale e di una sfrontata egolatria. Comincia cosí una stralunata educazione sentimentale tra bevute colossali e fidanzate neurolabili, in una Londra caotica e decrepita che nemmeno si accorge di lui. Tra una disillusione e una sconfitta Eddie andrà avanti macinando un eccesso dietro l’altro senza che la benché minima consapevoleza riesca a scalfirlo. Attarverso lo sguardo tagliente di O’Connor, la trasferta di questo ingenuo avventuriero innamorato di se stesso diventa lo spunto di uno struggente viaggio tra pub, monocamere e fetide perifere dove Eddie consuma la sua grande occasione londinese.O’Coonor ci dà con Cowboys & Indians un ritratto graffiante e realistico di un variegato universo “underground” di cui registra l’intera gamma di voci, dall’ispido slang dei rockettari londinesi alla litania monocorde della sempre disperata Marion, dall’inglese “simil-wasp” dei piccoli burocrati della musica fino al borbottio anglo-pakistano del padrone dell’hotel dove vive Eddie.
(Ed. Einaudi; Stile Libero)