Il prezzo del passato – Kathy Reichs

La ragazzina era morta, su questo non c’erano dubbi

Incipit Il prezzo del passato

La ragazzina era morta, su questo non c’erano dubbi: chi aveva chiamato il 911 aveva detto che era morta, al pronto soccorso l’avevano dichiarata morta all’arrivo, il tossicologo aveva stabilito le cause della morte, il medico legale aveva firmato il certificato.
La ragazzina era morta, ma non era questo il punto.
Squillò il telefono. Lo ignorai.
Fuori il cielo era un ammasso plumbeo di ardesia, fumo e verde. Il vento si faceva sempre più rabbioso.
Presto avrei dovuto andarmene.
La gamma di colori sul monitor non era molto diversa da quella fuori dalla finestra: le ossa spiccavano bianche come neve artica sullo sfondo grigiastro del muscolo.
Stavo esaminando le radiografie da quasi due ore, la frustrazione che cresceva di pari passo con la tempesta.
Ancora un’occhiata all’ultima lastra della serie, le mani, e poi arrivederci a tutti.
Mi sforzai di concentrarmi: carpo, metacarpo, falangi.
Drizzai la schiena all’improvviso, senza più far caso alle raffiche di vento e al cielo che diventava sempre più scuro.
Zoomai sul mignolo destro, poi sul sinistro.
Il telefono squillò di nuovo. Di nuovo lo ignorai.
Tornai alle immagini del cranio.
Cominciava a delinearsi un’ipotesi.

Incipit tratto da:
Titolo: Il prezzo del passato
Autrice: Kathy Reichs
Traduzione: Luisa Piussi e Isabella Zani
Titolo originale: The Bone Code
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Kathy Reichs

Il prezzo del passato di Kathy Reichs

Quarta di copertina / Trama

Trasportato dal mare in tempesta, un bidone di plastica approda sulla spiaggia di Charleston mentre l’uragano Inara spazza le coste del South Carolina. All’interno vengono rinvenuti due corpi, nudi, avvolti in un telo fermato da un cavo elettrico rosso papavero. Davanti ai cadaveri, l’antropologa forense Temperance Brennan è travolta da un raggelante déjà-vu, un’esplosione di immagini che la riporta indietro di quindici anni, a un caso rimasto irrisolto quando ancora lavorava in Canada: sta guardando lo stesso fusto di resina grigio, gli stessi nodi, le stesse dita mozzate, gli stessi denti cavati; e un unico foro di proiettile in ciascuna testa. Convinta che gli omicidi abbiano implicazioni più vaste, Tempe vola a Montréal alla ricerca di prove, decisa a persuadere il suo ex capo a riaprire il vecchio caso.
Nel frattempo, su Charleston si abbatte un’altra inaspettata calamità: un batterio mortale, di origine sconosciuta, comincia a diffondersi rapidamente tra la popolazione. A mano a mano che Tempe procede con l’indagine, prende sempre più forma una trama densa di zone d’ombra e collegamenti tra i casi di omicidio e la terribile epidemia che tiene in scacco la città.
(Ed. Rizzoli)

Cronologia opere e bibliografia di Kathy Reichs

Predatori e prede – Kathy Reichs

Incipit Predatori e prede

Le reazioni allo stress variano. C’è gente flessibile, capace di adeguarsi. Poi ci sono quelli fragili, impossibilitati a piegarsi. In fisica si parla di curve sforzo-deformazione. Una cosa è certa: se il peso è eccessivo, o l’incremento di carico troppo rapido, chiunque può spezzarsi.
Io lo so bene. L’estate dopo che avevano ucciso il mio capo ero arrivata al punto di rottura. Sì, moi. Quella granitica, quanto a emozioni. E non parlo solo degli incubi.

Incipit tratto da:
Titolo: Predatori e prede
Autrice: Kathy Reichs
Traduzione: Luisa Piussi
Titolo originale: A Conspiracy of Bones
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Kathy Reichs

Copertine di Predatori e prede di Kathy Reichs

Incipit A Conspiracy of Bones

Reactions to pressure vary. Some people are ductile, able to stretch. Others are brittle, powerless to bend. Physicists talk of stress-strain curves. One thing is certain. If the burden is too great, or the loading too rapid, anyone can snap.
I know. I reached my breaking point the summer after my boss was murdered. Moi. The igneous rock of emotion. And I’m not talking about just the nightmares.

Incipit tratto da:
Title: A Conspiracy of Bones
Author: Kathy Reichs
Publisher: Scribner
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Charlotte, North Carolina, è stretta nella morsa del caldo. In quest’atmosfera soffocante, l’antropologa forense Temperance Brennan sta facendo i conti con i postumi di un pesante intervento chirurgico, sballottata tra continui attacchi di emicrania, sogni ossessivi, visioni. Quando riceve quelle foto sconvolgenti da un mittente sconosciuto, per un attimo crede di essere piombata in un’altra allucinazione, di essere dentro l’ennesimo scherzo giocato dal suo cervello sfinito: le immagini mostrano un uomo in una sacca mortuaria, uno scempio di carne e ossa, il volto deturpato, mani e piedi amputati. Tempe non sa a chi appartengano quei brandelli umani, né perché quegli scatti siano stati inviati proprio a lei. Ma qualche giorno dopo, il ritrovamento in aperta campagna di un cadavere martoriato apre la pista a una serie di indizi, da cui emergono dei collegamenti con vecchi casi di bambini scomparsi: un mosaico dell’orrore che Brennan deve e vuole ricomporre, nonostante sia costretta a muoversi ai margini della scena per espresso volere del suo nuovo capo. Determinata a risalire all’identità dell’uomo senza faccia, Temperance si avventura così in una solitaria, azzardata indagine. Fino a toccare con mano quanto pericolosamente possa assottigliarsi il confine che separa la vita reale dalla realtà tumultuosa degli incubi.
(Ed. Rizzoli)

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Ossa di ghiaccio – Kathy Reichs

Il furgone indietreggiò nello spazio riservato al carico e scarico

Incipit Ossa di ghiaccio

Il furgone indietreggiò nello spazio riservato al carico e scarico, buio e silenzioso. Come sempre. Ai veicoli dell’obitorio non servivano né i lampeggianti né le urla delle sirene. Non c’era alcuna urgenza. Sulle fiancate senza finestrini del furgone campeggiava la scritta: INTERNATIONAL MORTUARY SHIPPING. Mia figlia, Katy, lo avrebbe definito una trappola ambulante per sequestratori.
Si aprirono gli sportelli, due tecnici in divisa saltarono giù e raggiunsero il retro del veicolo. Il più alto dei due aveva la testa rasata, deturpata da tagli rabbiosi. Il più basso portava i capelli a spazzola e aveva le braccia interamente tatuate, con l’inchiostro sulla pelle che si inerpicava dall’avambraccio fino a sparire nelle maniche arrotolate. Svelti ed efficienti, spalancarono il portellone posteriore, scaricarono dal furgone una cassa oblunga di cartone per il trasporto aereo e la trasferirono su una lettiga, dove atterrò con un clunk fastidioso.
Infilai i guanti di lattice con uno schiocco e mi avvicinai. Sulla superficie esterna della cassa di cartone erano stampate tre parole macabre: RESTI UMANI e, a un’estremità, TESTA. Quest’ultima mi faceva venire in mente le indicazioni sulle casse del vino: APERTURA IN ALTO.

Incipit tratto da:
Titolo: Ossa di ghiaccio
Autrice: Kathy Reichs
Traduzione: Massimo Gardella
Titolo originale: Bones on Ice
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Kathy Reichs

Copertine di Ossa di ghiaccio di Kathy Reichs

Incipit Bones on Ice

The transport vehicle backed into the receiving bay, dark and silent. Standard. Morgues have no need of flashing lights or screaming sirens. There’s no urgency. Logos on the van’s windowless side panels proclaimed: International Mortuary Shipping. My daughter Katy would’ve dubbed the thing a rolling kidnap trap.
The doors winged open and two uniformed techs hopped out and circled to the back. The taller of the pair had a shaved scalp marred by angry nicks. The shorter had buzz-cut hair and full-sleeve tattoos starting on his forearms and spiraling upward toward rolled cuffs.
The men moved quickly and efficiently, opening the rear doors, hauling an oblong cardboard air tray from the van, and transferring it onto a gurney. It landed with a grating clank.
Snapping on latex gloves, I stepped forward. The carton’s outer surface was stamped with three grisly words: HUMAN REMAINS. At one end, HEAD. The latter made me think of directions on a case of wine. This Side Up.

Incipit tratto da:
Title: Bones on Ice
Author: Kathy Reichs
Publisher: Penguin
Language: English

Quarta di copertina / Trama

La chiamano “death zone”: è l’area del monte Everest oltre gli ottomila metri. A quella quota uno scalatore in difficoltà non può più essere soccorso, e infatti sono centinaia gli alpinisti rimasti intrappolati per sempre tra i ghiacci nel corso degli anni. Un violento terremoto cambia però lo scenario, il recupero dei cadaveri diventa possibile e nella sala autoptica cinque arriva il corpo mummificato di una giovane donna deceduta tre anni prima nel tentativo di conquistare la cima più alta del mondo. Dovrebbe trattarsi di Brighton Hallis, erede di una facoltosa famiglia di Charlotte. Il compito della difficile identificazione è affidato alla dottoressa Temperance Brennan. Il corpo congelato, tuttavia, più che fornire risposte solleva domande e dubbi. La causa della morte è davvero l’ipotermia? E quelle strane fratture sulla nuca? Una caduta, lesioni occorse durante il recupero o un impatto violento e deliberato? E soprattutto, il cadavere è davvero quello di Brighton Hallis?
(Ed. Rizzoli)

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