Incipit La paranza dei bambini
Qui è possibile leggere le prime pagine di La paranza dei bambiniIl nome paranza viene dal mare.
Incipit tratto da:
Chi nasce sul mare non conosce un solo mare. È occupato dal mare, bagnato, invaso, dominato dal mare. Può starci lontano per il resto dell’esistenza, ma ne resta zuppo. Chi nasce sul mare sa che c’è il mare della fatica, il mare degli arrivi e delle partenze, il mare dello scarico fognario, il mare che ti isola. C’è la cloaca, la via di fuga, il mare barriera invalicabile. C’è il mare di notte.
Di notte si esce per pescare. Buio inchiostro. Jastemme e nessuna preghiera. Silenzio. Solamente rumore di motore.
Due barche si allontanano, piccole e marce, montate sino quasi a farle affondare dalle lampade del mare. Vanno una a sinistra, una a destra, mentre le lampare stanno avanti per attirare i pesci. Lampare. Luci accecanti, elettricità di salsedine. La luce violenta che sfonda l’acqua senza grazia alcuna e arriva in fondo. Fa paura vedere il fondo del mare, è come vedere dove finisce tutto. E questo è? È questa accolita di sassi e rena che tutto questo immenso copre? Solo questo?
Paranza è nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. Il nuovo sole è elettrico, la luce occupa l’acqua, ne prende possesso, e i pesci la cercano, le danno fiducia. Danno fiducia alla vita, si lanciano a bocche aperte governati dall’istinto. E intanto si apre la rete che li sta circondando, veloce; le maglie presidiano il perimetro del banco, lo avvolgono.
Titolo: La paranza dei bambini
Autore: Roberto Saviano
Casa editrice: Feltrinelli
In copertina: Regino Gonzales, Our lady of sorrow
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Quarta di copertina / Trama
Dieci ragazzini in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Quindicenni dai soprannomi innocui – Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone –, scarpe firmate, famiglie normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che non hanno domani e nemmeno ci credono. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende”. E allora, via, sui motorini, per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere.
La paranza dei bambini narra la controversa ascesa di una paranza – un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo. Appollaiati sui tetti della città, imparano a sparare con pistole semiautomatiche e AK-47 mirando alle parabole e alle antenne, poi scendono per le strade a seminare il terrore in sella ai loro scooter. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri, sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino.
Paranza è nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti.
Roberto Saviano entra implacabile nella realtà che ha sempre indagato e ci immerge nell’autenticità di storie immaginate con uno straordinario romanzo di innocenza e sopraffazione. Crudo, violento, senza scampo.
(Ed. Feltrinelli)
Da questo romanzo il film La paranza dei bambini per la regia di Claudio Giovannesi (2019)