La valle dell’Eden – John Steinbeck

Incipit La valle dell’Eden

La valle del Salinas, nella California settentrionale, è una lunga gola stretta tra due catene montuose: il fiume si snoda e serpeggia nel centro, finché non si getta nella baia di Monterey.
Ricordo i nomi che davo da bambino alle piante e ai fiori segreti. Ricordo dove si può trovare qualche rospo, e a che ora si svegliano gli uccelli d’estate; e il profumo degli alberi e delle stagioni, l’aspetto che aveva la gente, come camminava e perfino l’odore che aveva. La memoria olfattiva è molto potente.
Ricordo i Gabilan, a est: monti chiari e ameni, pieni di sole e di attrattiva, che sembravano racchiudere un invito e ti mettevano una gran voglia di salire per le calde pendici come fossero le ginocchia di una madre amata. Montagne ammiccanti piene del fascino erotico dell’erba bruna. A occidente si stagliavano contro il cielo i Santa Lucia, barriera tra la valle e il mare aperto, cupi e malinconici, scostanti e minacciosi. Ho sempre trovato in me il timore dell’ovest e l’amore per l’est. Da dove mi sia venuta un’idea simile proprio non saprei dire: era forse perché il mattino arrivava valicando i picchi dei Gabilan e la notte riprendeva il sopravvento dalle creste dei Santa Lucia? Forse la nascita e la morte del giorno non erano estranee ai miei sentimenti per quelle due catene montuose.

Incipit tratto da:
Titolo: La valle dell’Eden
Autore: John Steinbeck
Traduzione: Maria Baiocchi e Anna Tagliavini
Titolo originale: East of Eden
Casa editrice: Bompiani

Libri di John Steinbeck

La valle dell'Eden - John Steinbeck

Incipit East of Eden

The Salinas Valley is in Northern California. It is a long narrow swale between two ranges of mountains, and the Salinas River winds and twists up the center until it falls at last into Monterey Bay.
I remember my childhood names for grasses and secret flowers. I remember where a toad may live and what time the birds awaken in the summer—and what trees and seasons smelled like—how people looked and walked and smelled even. The memory of odors is very rich.
I remember that the Gabilan Mountains to the east of the valley were light gay mountains full of sun and loveliness and a kind of invitation, so that you wanted to climb into their warm foothills almost as you want to climb into the lap of a beloved mother. They were beckoning mountains with a brown grass love. The Santa Lucias stood up against the sky to the west and kept the valley from the open sea, and they were dark and brooding—unfriendly and dangerous. I always found in myself a dread of west and a love of east. Where I ever got such an idea I cannot say, unless it could be that the morning came over the peaks of the Gabilans and the night drifted back from the ridges of the Santa Lucias. It may be that the birth and death of the day had some part in my feeling about the two ranges of mountains.

Incipit tratto da:
Title: East of Eden
Author: John Steinbeck
Publisher: Penguin
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Nel paese di Nod, a est del giardino dell’Eden, dove la progenie di Caino andò a vivere secondo la leggenda biblica e che nel romanzo di John Steinbeck corrisponde simbolicamente alla valle percorsa dal fiume Salinas nella California settentrionale, si intrecciano le storie di due famiglie, gli Hamilton e i Trask. Protagonisti della saga, che va dalla Guerra civile alla Prima guerra mondiale, da una parte il vecchio Samuel Hamilton, immigrato dall’Irlanda; e, dall’altra, Cyrus Trask insieme ai figli Adam e Charles, e ai nipoti Aron e Caleb, gemelli nati dalla misteriosa Cathy Ames, reincarnazione di Eva e di Satana allo stesso tempo, emblema del male nel mondo, con il quale tutti nel corso della lunga vicenda devono misurarsi.
(Ed. Bompiani)

Incipit La valle dell’Eden – John Steinbeck

Cronologia opere e bibliografia di John Steinbeck

Da questo romanzo sono stati alcuni film tra cui La valle dell’Eden per la regia di Elia Kazan (1955)

Cortesie per gli ospiti – Ian McEwan

Incipit Cortesie per gli ospiti – Ian McEwan

Incipit Cortesie per gli ospiti

Ogni pomeriggio, quando la città oltre le scure persiane verdi cominciava ad animarsi, Colin e Mary si svegliavano al metodico picchiettio degli arnesi d’acciaio contro le chiatte di ferro ormeggiate accanto al bar galleggiante del loro albergo. Al mattino i barconi rugginosi e butterati, senza alcun carico o mezzo di propulsione visibile, non c’erano piú; ricomparivano sul finire della giornata, e gli uomini dell’equipaggio si mettevano inspiegabilmente all’opera con martello e scalpello. Era allora, nel caldo rannuvolato del tardo pomeriggio, che i clienti cominciavano ad affluire sul pontone per mangiare un gelato seduti ai tavolini di metallo, e anche le loro voci riempivano l’oscurità della stanza, sollevandosi e abbassandosi in ondate di allegria e discordia, sommergendo i brevi silenzi tra un penetrante colpo di martello e l’altro.
Si svegliarono simultaneamente, o questa fu la loro impressione, e restarono immobili sui letti separati. Per motivi che non era ormai possibile definire con chiarezza, Colin e Mary non si parlavano piú. Due mosche roteavano pigre attorno al lampadario, in corridoio una chiave girò nella serratura, dei passi si avvicinarono e si allontanarono di nuovo. Finalmente Colin si alzò, scostò le persiane e andò in bagno a fare una doccia. Ancora assorta nei postumi di un sogno, Mary si voltò su un fianco mentre lui passava, e fissò il muro. Lo scroscio regolare dell’acqua nella stanza accanto era un suono suadente e lei richiuse gli occhi.
Ogni sera, durante l’ora rituale che trascorrevano sul terrazzo prima di mettersi alla ricerca di un ristorante, ciascuno aveva ascoltato pazientemente i sogni dell’altro in cambio del lusso di raccontare i propri. I sogni di Colin erano del tipo raccomandato dagli psicanalisti, sognava di volare, diceva, di denti che si sbriciolano, di trovarsi nudo di fronte a uno sconosciuto seduto.

Incipit tratto da:
Titolo: Cortesie per gli ospiti
Autore: Ian McEwan
Traduzione: Stefania Bertola
Titolo originale: The Comfort of Strangers
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Cortesie per gli ospiti

Cortesie per gli ospiti - Ian McEwan

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Incipit The Comfort of Strangers

Each afternoon, when the whole city beyond the dark green shutters of their hotel windows began to stir, Colin and Mary were woken by the methodical chipping of steel tools against the iron barges which moored by the hotel café pontoon. In the morning these rusting, pitted hulks, with no visible cargo or means of propulsion, would be gone; towards the end of each day they reappeared, and their crews set to inexplicably with their mallets and chisels. It was at this time, in the clouded, late afternoon heat, that customers began to gather on the pontoon to eat ice cream at the tin tables, and their voices too filled the darkened hotel room, rising and falling in waves of laughter and dissent, flooding the brief silences between each piercing blow of the hammers.

Incipit tratto da:
Title: The Comfort of Strangers
Author: Ian McEwan
Language: English

Quarta di copertina / Trama

In quest’ultimo romanzo di Ian McEwan due coppie si incontrano nella torrida atmosfera di una città di mare. In un vicolo Mary e Colin, turisti inglesi legati da un rapporto in cui «il piacere stava soprattutto nell’amichevole mancanza di fretta, nella familiarità dei rituali e delle procedure», si imbattono in Robert, inquietante figura di anfitrione. Dal suo autobiografico monologo, che si snoda lungo il filo di un irrefrenabile crescendo, emerge un passato di sottili crudeltà domestiche e di sottomissione e adorazione nei confronti del padre. Caroline, fragile e autodistruttiva moglie di Robert, è il quarto personaggio di questo romanzo su cui aleggia, costante, un presentimento. Prigioniera, piú che padrona della casa in cui agli ospiti si vanno preparando particolari cortesie, Caroline «dava l’impressione di avere un piacevolissimo segreto». Ma è l’intero romanzo ad avere un suo segreto e McEwan, con tecnica da thrilling, ce ne dà di volta in volta significativi indizi, preparando un finale apocalittico e liberatorio.
(Ed. Einaudi; Nuovi Coralli)

Da questo romanzo il film Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers) per la regia di Paul Schrader (1991)

Le avventure di Nicola Nickleby – Charles Dickens

Incipit Le avventure di Nicola Nickleby

Abitava una volta, in un luogo appartato del Devonshire, certo Goffredo Nickleby, un onesto uomo, che, in età piuttosto avanzata, messosi in capo di ammogliarsi, e non essendo abbastanza giovane o abbastanza ricco da aspirare alla mano di una ereditiera, aveva per pura affezione sposato una vecchia fiamma, la quale a sua volta sel’era preso per la stessa ragione. Così due persone, che non possono permettersi di giocare a carte per denaro, si seggono tranquillamente a tavolino, e giocano una partita per mero piacere.
I malevoli, che sogghignano sulla vita matrimoniale possono, forse, osservare a questo punto che sarebbe stato meglio paragonare quella brava coppia a due campioni in una gara di pugilato, i quali, quando la fortuna non è molto propizia e i loro sostenitori sono scarsi, si mettono cavallerescamente ad assaltarsi per il semplice gusto di darsi degli scapaccioni; e per qualche rispetto il paragone veramente reggerebbe, poiché come quell’avventuroso paio di volgari pugilatori
dopo manderà un cappello in giro, fidando nel buon cuore degli astanti per procacciarsi i mezzi per far baldoria, così il signor Goffredo Nickleby e la sua compagna, tramontata appena la luna di miele, si misero a guardare avidamente intorno, fidando non poco in una buona occasione per il miglioramento delle loro condizioni. La rendita del signor Nickleby, nel periodo del suo matrimonio, oscillava fra le sessanta e le settanta sterline all’anno.

Incipit tratto da:
Titolo: Le avventure di Nicola Nickleby
Autore: Charles Dickens
Traduzione: Silvio Spaventa Filippi
Titolo originale: The Life and Adventures of Nicholas Nickleby
Casa editrice: www.liberliber.it

Libri di Charles Dickens

Copertine di Le avventure di Nicola Nickleby di Charles Dickens

Incipit The Life and Adventures of Nicholas Nickleby

There once lived, in a sequestered part of the county of Devonshire, one Mr Godfrey Nickleby: a worthy gentleman, who, taking it into his head rather late in life that he must get married, and not being young enough or rich enough to aspire to the hand of a lady of fortune, had wedded an old flame out of mere attachment, who in her turn had taken him for the same reason. Thus two people who cannot afford to play cards for money, sometimes sit down to a quiet game for love.
Some ill-conditioned persons who sneer at the life-matrimonial, may perhaps suggest, in this place, that the good couple would be better likened to two principals in a sparring match, who, when fortune is low and backers scarce, will chivalrously set to, for the mere pleasure of the buffeting; and in one respect indeed this comparison would hold good; for, as the adventurous pair of the Fives’ Court will afterwards send round a hat, and trust to the bounty of the lookers-on for the means of regaling themselves, so Mr Godfrey Nickleby and HIS partner, the honeymoon being over, looked out wistfully into the world, relying in no inconsiderable degree upon chance for the improvement of their means. Mr Nickleby’s income, at the period of his marriage, fluctuated between sixty and eighty pounds PER ANNUM

Incipit tratto da:
Title: The Life and Adventures of Nicholas Nickleby
Author: Charles Dickens
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

I romanzi “Oliver Twist” (1837-38) e “Nicholas Nickleby” (1838-39) consacrarono Charles Dickens all’attenzione del grande pubblico e della critica. Le due opere si legano allo scenario del primo industrialismo e ai suoi problemi sociali, denunciando duramente gli aspetti più cupi della società vittoriana, intrisa dei pregiudizi moralistici della borghesia urbana. In particolare, “Le avventure di Nicola Nickleby” è caratterizzato da un vivo senso dello humor e da una felice mistura di tragico e comico, assurdo e quotidiano.
(Ed. Liber Liber)

Indice cronologico opere e bibliografia di Charles Dickens

Da questo romanzo in svariate versioni sono stati tratti diversi film tra cui Nicholas Nickleby per la regia di Douglas McGrath (2002)