Ombre – Marco Vichi

Incipit Ombre - Marco Vichi

Incipit Ombre

Non vedeva l’ora di arrivare… liberarsi dei vestiti, lasciarsi andare sulla sdraio con un bel libro in mano, davanti al mare. L’autostrada quella mattina sembrava la via per l’infinito, quasi deserta, lunga più del solito. Il caldo di luglio restava fuori dall’auto, l’aria condizionata faceva il suo dovere, e la sinfonia a volume basso gli dava un senso di pace. In estate leggeva sempre un romanzo del Novecento italiano. Quell’anno toccava a I passeri di Dessì, forse l’ultimo romanzo di quel grande scrittore che gli restava da leggere.
Non accese la radio, non voleva sentire le solite brutte notizie… La guerra in Ucraina, le donne uccise dagli ex, ragazze stuprate… E poi la noiosa politica condita di slogan e di aria fritta… Aveva bisogno di pace e di riposo…
Sua moglie e le bambine erano già in spiaggia da un pezzo. Lui lavorava tutta la settimana a Firenze, e di solito il venerdì sera riusciva a partire. Ma la sera prima aveva dovuto continuare il lavoro anche dopo cena, fino a tardi, per via di un’urgenza, e non se l’era sentita. Alle otto aveva telefonato a sua moglie…
«Stasera mi sa che non ce la faccio, sono troppo stanco.»
«Bionda o bruna?» aveva chiesto Letizia, e si erano messi a ridere.
«E tu per stasera come ti arrangi?»
«Oh, posso scegliere…»
«Non ne dubito, sarai la più bella della spiaggia.»
«Non credo proprio… Quest’anno c’è una parmigiana di vent’anni che fa storcere il collo a tutti.»
«Anche a me?»
«Soprattutto a te.»
«A questo punto sono curioso.»
«È il tuo tipo, ne sono sicura.»
«Vedremo.» Avevano parlato delle bambine, e appena avevano riattaccato lui aveva addentato un panino. A mezzanotte era tornato a casa, si era infilato nel letto, aveva spento la luce e per un po’ era rimasto sveglio al buio a pensare…

Incipit tratto da:
Titolo: Ombre
Autore: Marco Vichi
Casa editrice: Guanda
In copertina: illustrazione di Giancarlo Caligaris
Grafica: Giovanna Ferraris/theWorldofDOT
Qui è possibile leggere le prime pagine di Ombre

Ombre - Marco Vichi

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Quarta di copertina / Trama

Il nuovo romanzo di Marco Vichi è anche una nuova, sorprendente avventura. Una storia che racconta come il passato non è qualcosa di immutabile e irrimediabilmente concluso, ma è anzi materia viva. Una dimensione in movimento, che chiede ancora di essere descritta, definita, capace ­com’è di ribaltarsi sul presente sgretolando convinzioni che si credevano immodificabili. A un tratto, nel modo più inatteso, tutto può cambiare: quando meno ce lo aspettiamo, una svolta improvvisa ci porta dove non avremmo mai immaginato di poterci spingere. È quello che accade a Luigi, un raffinato editore fiorentino, che un giorno si trova proprio in questa tempestosa situazione, carica di mistero. E diventa il primo attore di una trama che lo porterà sulle tracce di una donna mai dimenticata…
(Guanda Editore)

Non tutto è perduto – Marco Vichi

Incipit Non tutto è perduto - Marco Vichi

Incipit Non tutto è perduto

L’ex commissario Franco Bordelli avanzava sul viale che percorreva ogni giorno, seduto sul Maggiolino che guidava da anni. Stava andando all’Impruneta, nella casa dove viveva dal ’67. Era uscito da poco dal palazzo della questura dove aveva lavorato per ventitré anni… Ma non essere più un commissario capo in servizio, bensì un questore vicario in pensione, cambiava la sua visione del mondo. Il viale gli sembrava una strada che conduceva verso l’ignoto, il Maggiolino somigliava al Nautilus di Verne, la casa dove era diretto era un castello sconosciuto, e il suo ufficio con l’affresco dell’Annunciazione un ricordo lontanissimo. A momenti sentiva un brivido di piacere corrergli lungo le braccia, e magari poco dopo una lama di angoscia gli attraversava il petto. Imboccò l’Imprunetana di Pozzolatico, pensando che sul sedile posteriore aveva una scatola di cartone con dentro un quarto di secolo del suo passato di sbirro… e adesso?
Be’, una cosa per volta. Sopra al suo Nautilus Volkswagen avrebbe navigato fino alla sua bella casa di campagna. Avrebbe salutato il suo amico Blisk, l’orso bianco che fingeva di essere un cane. Avrebbe pranzato guardando il telegiornale, con il piatto sulle ginocchia. Nel pomeriggio avrebbe acceso un bel fuoco, anche se non faceva più così freddo… Anzi era una bella giornata di primavera, e sulla pelle il sole si faceva sentire. Dopo pranzo, contravvenendo alle regole, avrebbe telefonato a Eleonora… Stasera ceniamo insieme? Non dirmi di no… Davanti al caminetto acceso avrebbe finalmente cominciato l’ultimo libro di Alba de Céspedes che gli restava da leggere, Dalla parte di lei. Alle otto sarebbe uscito… Una bella cena con Eleonora, poi sarebbe tornato insieme a lei nella casa di Impruneta, e dopo un ultimo bicchiere si sarebbe perduto tra le sue braccia… La mattina dopo era domenica. Avrebbe lasciato la sua principessina a letto e sarebbe andato insieme a Blisk a fare una lunga camminata sulle colline della Panca… Doveva stare tranquillo, non aveva senso mettere il broncio, porca miseria. Non si rendeva conto del tempo che aveva a disposizione? E di quante cose piacevoli poteva fare?
No, non sarebbe andato a seguire i processi degli ultimi due casi che aveva risolto, come inizialmente aveva deciso. Capitolo chiuso. Magari un giorno avrebbe letto il risultato delle sentenze sulla Nazione, e poi con quelle pagine ci avrebbe acceso il fuoco.

Incipit tratto da:
Titolo: Non tutto è perduto
Autore: Marco Vichi
Casa editrice: Guanda
In copertina: illustrazione di Giancarlo Caligaris
Grafica: Giovanna Ferraris/theWorldofDOT
Qui è possibile leggere le prime pagine di Non tutto è perduto

Non tutto è perduto - Marco Vichi

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Quarta di copertina / Trama

Il commissario Bordelli è andato in pensione e la malinconia si fa sentire, nonostante la presenza sempre più stretta della bella Eleonora e le immancabili cene della Confraternita. Il giovane sessantenne fa lunghe passeggiate in collina, ripensa al passato, e a poco a poco si fa strada nella sua mente l’idea di risolvere l’unico caso della sua carriera rimasto insoluto: un ragazzo, figlio di un industriale fascista, ucciso nel 1947 con diverse coltellate… forse una vendetta? Era la sua prima indagine, e all’epoca non era riuscito a venirne a capo, anche perché molto presto era arrivato l’ordine di lasciar perdere, non era il clima giusto per rovistare nelle tragedie della guerra, l’Italia aveva bisogno di pace e di serenità. Ma adesso, dopo ventitré anni, può provare a risolverlo, anche se non ufficialmente. Nel frattempo cerca di dare una mano a Piras, diventato vice commissario, e finisce per ritrovarsi alle prese con due crimini odiosi che reclamano giustizia, una giustizia che forse andrà cercata al di fuori delle regole..
(Ed. Guanda; Noir)

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Ragazze smarrite – Marco Vichi

Incipit Ragazze smarrite – Marco Vichi

Incipit Ragazze smarrite

Era mattina presto. Il commissario si era svegliato da almeno un’ora. Continuava a rigirarsi nel letto, e pensava… Gli mancavano nove giorni alla pensione, e ancora non riusciva a immaginare come si sarebbe sentito. Cosa avrebbe fatto la mattina del tre aprile, invece di andare in ufficio? Se non succedeva più nulla, se nessuno si prendeva la briga di uccidere, il «sano» omicidio di Novoli sarebbe stato il suo ultimo caso… La gelosia, un coltello, un impeto di rabbia, niente a che vedere con l’omicidio del Conte Alderigo, pura e inutile violenza… Be’, se davvero per quegli ultimi nove giorni non accadeva nulla… Ci avrebbe messo la firma, non voleva rischiare di lasciarsi alle spalle un caso non risolto. Gli sarebbe piaciuto oltrepassare senza amarezza il compleanno dei suoi sessant’anni, anche se non lo avrebbe festeggiato con la torta e le candeline. Anzi aveva già fissato una cena con i soliti amici per il giorno successivo, il tre di aprile.
Si buttò giù dal materasso e scese in cucina. Blisk era fuori, libero di tornare quando voleva. Lo sportello magnetico di Dante era stato davvero una grande idea. Gli preparò una bella zuppa, perché non sapeva se a pranzo sarebbe rientrato a casa. Mise la Moka sul fornello e guardò il calendario appeso al muro, poi si voltò verso il teschio, che ormai considerava un caro amico.
«Caro Geremia, in pensione te ci sei già andato da un pezzo» disse con un sospiro forse un po’ esagerato, ma non fece in tempo a sentire la risposta… in quel momento squillò il telefono. Erano le otto e mezzo passate, quasi certamente lo cercavano dalla questura.

Incipit tratto da:
Titolo: Ragazze smarrite. Un’avventura del commissario Bordelli
Autore: Marco Vichi
In copertina: illustrazione di Giancarlo Caligaris
Grafica: Giovanna Ferraris /theWorldofDOT
Progetto grafico ebook: Guido Scarabottolo
Casa editrice: Guanda Noir
Qui è possibile leggere le prime pagine di Ragazze smarrite

Ragazze smarrite di Marco Vichi

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Quarta di copertina / Trama

Firenze, marzo 1970. Al commissario Bordelli manca poco più di una settimana alla pensione, e ancora non riesce a immaginare come si sentirà. Si augura che in questi giorni non avvengano altri omicidi: non vuole rischiare di lasciarsi alle spalle un mistero non risolto, ma il destino gli ha riservato una spiacevole sorpresa, e si trova ad affrontare il suo caso forse più difficile. Lungo il greto di un fiumiciattolo del Chianti, in località Passo dei Pecorai, proprio a pochi chilometri da casa sua, viene scoperto il cadavere di una ragazza. Nessuna denuncia di scomparsa, nessun documento d’identità, nessun testimone, nulla di nulla. Si avvicina il due di aprile, il suo sessantesimo compleanno, dunque il suo ultimo giorno di lavoro, e il commissario comincia a temere che quel delitto, dietro il quale sembra nascondersi qualcosa di disgustoso, resti impunito. Il tempo passa, e non emerge niente che aiuti l’indagine. Bordelli è sempre più amareggiato, non può sopportare che i colpevoli restino in libertà, e nonostante tutto giura a se stesso di trovarli…
(ED. Guanda)

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