Storia di Franco – Maria Marcone

Incipit Storia di Franco - Maria Marcone

Incipit Storia di Franco

Quella notte Marilù Ninuccio e Lillino, che dormivano nella camera attigua a quella dei genitori, furono svegliati da voci concitate trapestii vari e grida.
Marilù, che aveva sei anni e mezzo, messasi a sedere sul letto, vide attraverso i vetri smerigliati della porta agitarsi dei fantasmi che correvano di qua e dí là, con le luci della casa tutte accese.
Ninuccio! — chiamò piano. — Non senti anche tu?
Il bambino, che aveva quattro anni, si buttò giù dal letto e andò a spiare alla porta socchiudendone il battente; ma una mano sconosciuta glielo richiuse sul muso.
Non è la mamma che grida così? — domandò Marilù scenden-do anch’essa dal letto.
Sì, è proprio lei! Che cosa le stanno facendo?
Mah, non so —. Ninuccío si strinse nelle spalle spalancando gli occhi spauriti.
Forse ha bisogno del nostro aiuto — osservò Marilù, — forse qualcuno le sta facendo del male.
In quel momento Lillino, che aveva due anni e mezzo, si mise a piangere a squarciagola. I fratellini gli andarono vicini per calmarlo; ma lui piangeva alla disperata stringendo i pugnetti e menando calci all’aria; ed ecco che la porta si apri ed entrò Arturo, pallido in volto nella penombra.
Papà, che succede, perché grida la mamma? — domandatono i due più grandicelli.
Non è niente, non è niente, sta nascendo il fratellino, questo è tutto, state tranquilli.
È lui che le fa male?
Ma no, che male, la mamma grida di gioia. Piuttosto, bambini, vestitevi alla svelta, su.

Incipit tratto da:
Titolo: Storia di Franco
Autrice: Maria Marcone
Casa editrice: Edizioni La Meridiana

Libri di Maria Marcone

Storia di Franco - Maria Marcone

Quarta di copertina / Trama

Maria Marcone è nella spina dorsale della narrativa pugliese. “Storia di Franco”, pubblicato originariamente nel 1998, è il testo dedicato a suo fratello, Francesco Marcone, ucciso la sera del 31 marzo 1995 a Foggia dalla criminalità organizzata. Non si tratta di un racconto dell’omicidio ma di un romanzo di formazione tra infanzia e adolescenza, in cui ritrovare le radici della tenacia e del coraggio che hanno poi condotto Franco ad affrontare le scelte complesse della cui portata siamo stati consapevoli solo dopo la sua morte. Gli anni in cui la vicenda del romanzo si snoda sono quelli della Seconda Guerra Mondiale, anni che Maria Marcone ha vissuto da protagonista di quei giorni in cui il bombardamento di Foggia distrusse la città e costrinse la sua famiglia a vivere l’esperienza di essere profughi in fuga dalla guerra. Una testimonianza unica e preziosa per ricostruire un pezzo di storia della Puglia e della Capitanata, di una città che, da allora, ancora fatica a ritrovare il senso dell’essere e del farsi comunità. E una storia familiare, intima, in grado di mostrare al lettore, e in particolare ai giovani lettori a cui il romanzo originariamente si rivolge, l’umanità di una persona molto amata costretta a diventare eroe in una terra, la Puglia, che, tra sole e mare, a volte rivela un’anima oscura.

Prefazione a cura di Mario Desiati.
(Edizioni La Meridiana)

Incipit Storia di Franco - Maria Marcone

Opere e Biografia di Maria Marcone

Spatriati – Mario Desiati

Incipit Spatriati - Mario Desiati

Incipit Spatriati

Quando un fronte d’aria fredda incontra a terra una massa d’aria calda, quest’ultima si alza al cielo. Nascono i temporali. Pioggia e fulmini, acqua e fuoco. Non ho mai capito chi tra i due fosse il caldo e chi il freddo, ma mi ritengo fortunato di aver incontrato il mio fronte opposto in Claudia Fanelli, la spatriata, come qui chiamano gli incerti, gli irregolari, gli inclassificabili, a volte i balordi o gli orfani, oppure celibi, nubili, girovaghi e vagabondi, o forse, nel caso che ci riguarda, i liberati.
La notai la prima volta nell’atrio della scuola e desiderai i suoi capelli rossi, la pelle lunare, il naso pronunciato. Aveva l’aria d’essere piovuta lí da un altro mondo, piú evoluto e illuminato.
Mi chiamo Francesco Veleno, sono il figlio unico di Elisa Fortuna e Vincenzo Veleno, due ex atleti dilettanti, che si sono innamorati durante una puntata di Giochi senza frontiere e per tutta la mia infanzia mi hanno cresciuto con l’idea che li avrei riscattati dal misterioso incidente di avermi messo al mondo. Ancora ero lontano dal sapere che molte relazioni vanno avanti, come avrebbe detto Claudia, per «ragioni di Stato». E sempre grazie a lei avrei capito che non esistono ragioni di Stato cosí stringenti da obbligare tre persone tanto diverse a vivere insieme, a meno che non si sconti una pena. La corte che aveva condannato Elisa e Vincenzo a rimanere insieme nonostante l’evidente disamore risponde alla crudele legge del quieto vivere, aspro codice umano che nei luoghi piú piccoli richiede rigore e assoluta severità.
Prima di Claudia, la realtà era quella che mi raccontavano e non quella che vedevo. Facevo parte del novero di quelli che si lasciano spingere dagli altri, dagli eventi, dalle prescrizioni, dai pregiudizi. I coniugi Veleno mi spingevano verso una vita senza smottamenti, tranquilla, il minimo necessario per non soffrire. A loro, in fondo, era andata bene cosí.

Incipit tratto da:
Titolo: Spatriati
Autore: Mario Desiati
In copertina: foto © Sally Mundy / Trevillion Images
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Spatriati

Spatriati - Mario Desiati

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Quarta di copertina / Trama

Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Mi-lano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo Candore torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli piú ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici.
(Ed. Einaudi; Supercoralli)

Spatriati - Audiolibro - Desiati

Neppure quando è notte – Mario Desiati

Incipit Neppure quando è notte - Mario Desiati

Incipit Neppure quando è notte

Un giorno potrebbero derubarci del nostro cervello, del nostro pensiero. Potranno far sparire dai libri di letteratura Pasolini, Moravia, Parise, Fortini, Penna, Tondelli e Bellezza con qualche scusa del cazzo: tipo che sono stati comunisti magari, oppure froci. Potrebbe succedere che qualcuno dice che il mondo con tutti i suoi pupazzi fatti di acqua, fango e sale è fatto per i vincitori: quelli che stanno dentro “Forbes”, quelli che hanno la copertina di “Cosmopolitan” e sei canali televisivi. Oppure ti potrebbero dire che c’è un prezzo ai tuoi sabato in disco, i tuoi maledetti surgelati e le tue scarpe da jogging, ma soprattutto c’è un prezzo alla tua libertà di pensiero e questo prezzo è che non ti ascolta nessuno»
Incipit tratto da:

Incipit tratto da:
Titolo: Neppure quando è notte
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Perquod

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Copertine di Neppure quando è notte di Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

“…Un giorno potrebbero derubarci del nostro cervello, del nostro pensiero. Potranno far sparire dai libri di letteratura Pasolini, Moravia, Parise, Fortini, Penna, Tondelli e Bellezza con qualche scusa del cazzo: tipo che sono stati comunisti magari, oppure froci ecco…
Spero che quel giorno non arrivi mai”.
(Perquod edizioni)