Crocevia – Mario Vargas Llosa

Si era svegliata o stava ancora sognando?

Incipit Crocevia

Si era svegliata o stava ancora sognando? il calore sopra il collo del piede destro c’era ancora, una sensazione insolita che le faceva venire la pelle d’oca dappertutto e le rivelava che non era sola in quel letto. I ricordi accorrevano in massa ma si riordinavano nella sua testa a poco a poco, come un cruciverba che si riempie lentamente. Dopo cena si erano divertite, brille per via del vino, passando dal terrorismo ai film e ai gossip sui personaggi pubblici ma, all’improvviso, Chabela aveva guardato l’orologio ed era scattata in piedi, pallida: – Il coprifuoco! Oddio, non riesco più ad arrivare in tempo alla Rinconada! Come è possibile che abbiamo perso di vista l’ora? – Marisa aveva insistito perché si fermasse a dormire da lei. Non sarebbe stato un problema, Quique era ad Arequipa per una riunione del consiglio di amministrazione al birrificio l’indomani mattina presto, e loro avrebbero avuto a disposizione tutto l’appartamento sul Golf. Chabela aveva chiamato il marito. Luciano, sempre molto comprensivo, le aveva detto che andava bene, che si sarebbe occupato lui di far uscire le bambine puntuali per prendere lo scuolabus. Chabela doveva rimanere senz’altro da Marisa, era meglio che farsi arrestare da una pattuglia per non aver rispettato il coprifuoco. Maledetto coprifuoco. Ma, certo, il terrorismo era peggio.

Incipit tratto da:
Titolo: Crocevia
Autore: Mario Vargas Llosa
Traduzione: Federica Niola
Titolo originale: Cinco Esquinas
Casa editrice: Einaudi

Libri di Mario Vargas Llosa

Copertine di Crocevia di Mario Vargas Llosa

Incipit Cinco Esquinas

¿Había despertado o seguía soñando? Aquel calorcito en su empeine derecho estaba siempre allí, una sensación insólita que le erizaba todo el cuerpo y le revelaba que no estaba sola en esa cama. Los recuerdos acudían en tropel a su cabeza pero se iban ordenando como un crucigrama que se llena lentamente. Habían estado divertidas y algo achispadas por el vino después de la comida, pasando del terrorismo a las películas y a los chismes sociales, cuando, de pronto, Chabela miró el reloj y se puso de pie de un salto, pálida: «¡El toque de queda! ¡Dios mío, ya no me da tiempo a llegar a La Rinconada! Cómo se nos ha pasado la hora». Marisa insistió para que se quedara a dormir con ella. No habría problema, Quique había partido a Arequipa por el directorio de mañana temprano en la cervecería, eran dueñas del departamento del Golf. Chabela llamó a su marido. Luciano, siempre tan comprensivo, dijo que no había inconveniente, él se encargaría de que las dos niñas salieran puntualmente a tomar el ómnibus del colegio. Que Chabela se quedara nomás donde Marisa, eso era preferible a ser detenida por una patrulla si infringía el toque de queda. Maldito toque de queda. Pero, claro, el terrorismo era peor.

Incipit tratto da:
Título : Cinco Esquinas
Autor : Mario Vargas Llosa
Editor : Alfaguara
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Lima, anni Novanta: nel paese infuriano gli attentati terroristici di Sendero Luminoso e del Mrta (Movimiento Revolucionario Túpac Amaru) mentre il regime del presidente Fujimori diventa sempre più autoritario. Ma tutto questo sembra non impensierire troppo Marisa e Chabela, amiche da una vita e amanti dalla notte in cui il coprifuoco le costrinse a dormire insieme. Anche i loro mariti, Enrique e Luciano, sono amici di infanzia: il primo è un benestante ingegnere minerario che un giorno riceve la visita di un inquietante personaggio. È Rolando Garro, direttore della rivista scandalistica “Destapes”, che lo ricatta minacciando di pubblicare le foto che lo ritraggono durante un’orgia a base di escort e cocaina. Luciano, che è anche avvocato, consiglia a Enrique di rivolgersi al “Doctor” (Vladimiro Montesinos, responsabile dell’intelligence del presidente Fujimori), presunto manovratore alle campagne denigratorie condotte da “Destapes”, che oltre a infangare la reputazione dei personaggi, più o meno famosi, del mondo dello spettacolo, decreta la rovina degli avversari politici di Fujimori.
Ma coinvolgere «l’intelligenza grigia» del regime vuol dire avvicinarsi al cuore di tenebra che sta avvolgendo nell’oscurità tutto un paese: una scelta che avrà inaspettate e drammatiche conseguenze.
Dall’autore de La città e i cani e Premio Nobel per la letteratura, un romanzo erotico e politico, una riflessione tagliente e provocatoria sull’informazione, sul potere che sfrutta a fini politici gli istinti viscerali della popolazione facendo leva sul moralismo e la facile indignazione.
(Ed. Einaudi)

Indice cronologico opere e bibliografia di Mario Vargas Llosa

Elogio della lettura e della finzione – Mario Vargas Llosa

Ho imparato a leggere a cinque anni, nella classe di fratel Justiniano, nel Colegio de la Salle, a Cochabamba, in Bolivia.

Incipit Elogio della lettura e della finzione

Ho imparato a leggere a cinque anni, nella classe di fratel Justiniano, nel Colegio de la Salle, a Cochabamba, in Bolivia. È la cosa più importante che mi sia successa nella vita. Quasi settant’anni dopo ricordo in modo limpido come quella magia, tradurre le parole dei libri in immagini, abbia arricchito la mia esistenza, abbattendo le barriere del tempo e dello spazio e permettendomi di viaggiare col capitano Nemo a ventimile leghe sotto i mari, combattere fianco a fianco con d’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis contro i complotti che minacciavano la regina ai tempi del subdolo Richelieu, o spingermi nel ventre di Parigi, novello Jean Valjean, con il corpo inerte di Marius sulle spalle.

Incipit tratto da:
Titolo: Elogio della lettura e della finzione
Autore: Mario Vargas Llosa
Traduzione: Paolo Collo
Titolo originale: Elogio de la lectura y la ficción
Casa editrice: Einaudi

Libri di Mario Vargas Llosa

Copertina di Elogio della lettura e della finzione di Mario Vargas Llosa

Incipit Elogio de la lectura y la ficción

Aprendí a leer a los cinco años, en la clase del hermano Justiniano, en el Colegio de la Salle, en Cochabamba (Bolivia). Es la cosa más importante que me ha pasado en la vida. Casi setenta años después recuerdo con nitidez cómo esa magia, traducir las palabras de los libros en imágenes, enriqueció mi vida, rompiendo las barreras del tiempo y del espacio y permitiéndome viajar con el capitán Nemo veinte mil leguas de viaje submarino, luchar junto a d¿Artagnan, Athos, Portos y Aramís contra las intrigas que amenazan a la Reina en los tiempos del sinuoso Richelieu, o arrastrarme por las entrañas de París, convertido en Jean Valjean, con el cuerpo inerte de Marius a cuestas.

Incipit tratto da:
Título : Elogio de la lectura y la ficción
Autor : Mario Vargas Llosa
Editor : Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

«Ho imparato a leggere a cinque anni, nella classe di fratel Justiniano, nel Colegio de la Salle, a Cochabamba, in Bolivia. È la cosa piú importante che mi sia successa nella vita». Inizia cosí il discorso pronunciato da Mario Vargas Llosa alla cerimonia di premiazione del Nobel per la Letteratura a lui assegnato, il 7 dicembre 2010.
Insieme racconto, riflessione e memoria, questo scritto ci fa riscoprire la bellezza e la necessità di leggere (e scrivere).
E ci regala la storia incantata di un bambino curioso che, con le sue letture e le sue passioni e conducendo una vita intellettuale, letteraria e civile intensissima, diventa un grande scrittore.
(Ed. Einaudi; Vele)

Cronologia opere e bibliografia di Mario Vargas Llosa

Conversazione nella «Catedral» – Mario Vargas Llosa

Dalla porta de «La Crónica» Santiago guarda l’avenida Tacna, senza amore:

Incipit Conversazione nella «Catedral»

Dalla porta de «La Crónica» Santiago guarda l’avenida Tacna, senza amore: automobili, edifici disuguali e scoloriti, scheletri di pubblicità luminosa che ondeggiano nella nebbiolina, il mezzogiorno grigio. In che momento si era fottuto il Perù? Gli strilloni, infilandosi trai veicoli fermi al semaforo della calle Wilson, gridano i titoli dei giornali del pomeriggio, e lui comincia a camminare, piano, verso la Colmena.

Incipit tratto da:
Titolo: Conversazione nella «Catedral»
Autore: Mario Vargas Llosa
Traduzione: Enrico Cicogna
Titolo originale: Conversación en La Catedral
Casa editrice: Einaudi

Linri di Mario Vargas Llosa

Copertine di Conversazione nella «Catedral» di Mario Vargas Llosa

Incipit Conversación en La Catedral

Desde la puerta de La Crónica Santiago mira la avenida Tacna, sin amor: automóviles, edificios desiguales y descoloridos, esqueletos de avisos luminosos flotando en la neblina, el mediodía gris. ¿En qué momento se había jodido el Perú? Los canillitas merodean entre los vehículos detenidos por el semáforo de Wilson voceando los diarios de la tarde y él echa a andar, despacio, hacia la Colmena.

Incipit tratto da:
Título : Conversación en La Catedral
Autor : Mario Vargas Llosa
Editor : Seix Barral Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Santiago Zavala – giovane giornalista della «Crónica» che tutti chiamano Zavalita – torna a casa dal lavoro e trova la moglie in lacrime: le hanno strappato di mano il cagnolino Batuque. Zavala lo va a riprendere al canile e il destino gli fa trovare, fra i dipendenti di quel luogo che sembra piuttosto un macello, Ambrosio, per molti anni autista di famiglia. Insieme vanno a bere una birra a «La Catedral», sordido locale di periferia, e dal loro dialogo viene fuori un’immagine globale della società di Lima – ma anche peruviana, e latinoamericana – negli anni cinquanta e sessanta. Pubblicato nel 1969, Conversazione nella «Catedral» è un romanzo dalla costruzione articolata e travolgente, in cui le inquadrature sono «montate» in successione martellante, come in un film d’azione: un vero e proprio affresco storico. Un tentativo prossimo alla perfezione di creare un «romanzo totale». E su tutto, implacabile come un legame vischioso e concreto, la grigia nebbia che avvolge Lima e le sue creature.
(Ed Einaudi; ET)

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