Buio – Dacia Maraini

Il padre l’ha chiamato Grammofono.

Incipit Buio

Il padre l’ha chiamato Grammofono. È piccolo per la sua età. Ha le orecchie a sventola e una faccia tutta punte con due occhi accesi e mobili.
Grammofono, detto Gram, compie fra pochi giorni sette anni. Quando cammina, saltella. Quando ride, si piega in due perché ridere gli fa venire mal di pancia. Soffre di una rinite cronica e ogni tanto il naso prende a colargli irrefrenabilmente. Allora lui si pulisce col dorso della mano che poi si stropiccia contro i pantaloncini corti. La madre gli dice che lascia tracce lucenti come le lumache. “Invece che Grammofono dovevamo chiamarti Lumachino.” E ride, facendogli il solletico. La madre ha solo ventitré anni e con questo figlio ci gioca come con un compagno un po’ goffo e buffo. Lo afferra per le orecchie, gli soffia in bocca, lo solleva da terra come fosse un cagnolino, o si diverte a farlo cadere lungo disteso con uno sgambetto inaspettato.
(Il Bambino Grammofono e l’Uomo Piccione)

Incipit tratto da:
Titolo: Buio
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: SuperPocket

Libri di Dacia Maraini

Copertine di Buio di Dacia Maraini

Quarta di copertina / Trama

Dodici storie che raccontano della violenza sull’infanzia e sull’adolescenza. Dodici racconti che ci riguardano. Storie di sopraffazioni e povertà che originano da fatti di cronaca vera e si fanno libera narrazione. Sono personaggi e vicende che emergono dalla notte delle nostre coscienze e che dopo essersi raccontati ritornano a quel buio.
(Ed. SuperPocket)

Romanzo vincitore del Premio Strega nel 1999

Indice cronologico opere e bibliografia di Dacia Maraini

Inseparabili – Alessandro Piperno

Incipit Inseparabili

Basta frequentare se stessi con assiduità per capire che, se gli altri ti somigliano, be’, allora degli altri non c’è da fidarsi. Da una vita Filippo Pontecorvo non faceva che ripeterselo. Per questo non era cosi sorpreso che Anna, sua moglie, da quando aveva saputo che il cartone animato del marito – prodotto con pochi spiccioli e senza grandi pretese – era stato selezionato alla Quinzaine del Réalisateurs del Festival di Cannes, per ritorsione gli avesse inflitto il più drastico sciopero sessuale che il loro strambo matrimonio avesse mai conosciuto. Peccato che tanta consapevolezza non alleviasse in lui lo sconforto: semmai lo incrementava subdolamente.

Incipit tratto da:
Titolo: Inseparabili
Autore: Alessandro Piperno
Casa editrice: Mondadori

Libri di Alessandro Piperno

Copertine di Inseparabili di Alessandro Piperno

Quarta di copertina / Trama

Inseparabili. Questo sono sempre stati l’uno per l’altro i fratelli Pontecorvo, Filippo e Samuel. Come i pappagallini che non sanno vivere se non sono insieme. Come i buffi e pennuti supereroi ritratti nel primo fumetto che Filippo ha disegnato con la sua matita destinata a diventare famosa. A nulla valgono le differenze: l’indolenza di Filippo – refrattario a qualsiasi attività non riguardi donne, cibo e fumetti – opposta alla determinazione di Samuel, brillante negli studi, impacciato nell’arte amatoria, avviato a un’ambiziosa carriera nel mondo della finanza.
Ma ecco che i loro destini sembrano invertirsi e qualcosa per la prima volta si incrina. In un breve volgere di mesi, Filippo diventa molto più che famoso: il suo cartoon di denuncia sull’infanzia violata, acclamato da pubblico e critica dopo un trionfale passaggio a Cannes, fa di lui il simbolo, l’icona in cui tutti hanno bisogno di riconoscersi. Contemporaneamente Samuel vive giorni di crisi, tra un investimento a rischio e un’impasse sentimentale sempre più catastrofica: alla vigilia delle nozze ha perso la testa per Ludovica, introversa rampolla della Milano più elegante con un debole per l’autoerotismo.
Nemmeno l’eccezionale, incrollabile Rachel, la mame che veglia su di loro da quando li ha messi al mondo, può fermare la corsa vertiginosa dei suoi ragazzi lungo il piano inclinato dell’esistenza. Forse, però, potrà difendere fino all’ultimo il segreto impronunciabile che li riguarda tutti…
Alessandro Piperno ritrova la famiglia Pontecorvo – già protagonista di Persecuzione – e chiude il dittico del Fuoco amico dei ricordi con un’opera del tutto autonoma che, al tempo stesso, scioglie ogni nodo lasciato in sospeso dal primo libro. Inseparabili è la storia di una famiglia che deve lottare con l’amore e il rancore, il lutto e la solitudine, fino alla resa dei conti. È il racconto verosimile fino al dettaglio di quanto fortuito e inarrestabile sia il meccanismo che genera un grande successo mediatico e insieme il “referto” implacabile, scioccante, degli effetti che una pubblica glorificazione può sortire su chi ne è oggetto: sui suoi desideri, sul suo carattere, sulle relazioni con coloro che ama. È un libro splendente, ironico, emozionante, percorso da una felicità narrativa che ricorda l’euforia di Con le peggiori intenzioni – la cui protagonista, Gaia, fa da guest-star in un velenoso cammeo. Un grande romanzo di oggi, veloce, crudele ma cadenzato dal passo classico di una Commedia umana che senza tempo si ripete.
(Ed. Mondadori; Scrittori Italiani e Stranieri)

Cronologia opere e bibliografia di Alessandro Piperno

Romanzo vincitore del Premio Strega nel 2012

Storia della mia gente – Edoardo Nesi

Incipit Storia della mia gente – Edoardo Nesi

Incipit Storia della mia gente

Nel settembre del 2004, il 7 settembre del 2004, ho venduto l’azienda tessile della mia famiglia.
Nata come tessitura negli anni venti, era diventata linificio T.O. Nesi & Figli S.p.A. Dietro di me, mentre scrivo, è appeso l’ingrandimento di una foto in bianco e nero della tessitura, datata 1926. Tre telai giganteschi sono circondati da uomini, donne e bambini che fissano attenti l’obbiettivo della macchina fotografica. Da una parte, con l’occhio fosco e il cappello sulle ventitré, c’è mio nonno, Temistocle Nesi. All’estremità sinistra della foto, con una camicia bianca, un corpetto e dei gran pantaloni larghi, più vecchio di almeno di una quindicina d’anni, c’è Omero Nesi, fratello maggiore di Temistocle. Sono loro soci fondatori – loro la ragione per cui la ditta si chiama T.O. Nesi & Figli. Temistocle Omero Nesi & Figli.
Non si è mai saputo perché i loro genitori – dai nomi piuttosto consueti di Adamo e Maria – avessero dato ai loro bambini, negli ultimi lustri dell’Ottocento, questi improbabili nomi d’eroi greci. Però i nomi sono il primo regalo che i genitori fanno ai figli, e chissà se si erano accorti, loro che non avevano finito le elementari, d’avere dato a uno il nome del sommo poeta cieco e all’altro quello di un condottiero, l’ultimo eroe della repubblica ateniese – d’aver unito nei nomi dei loro figlioli, insomma, la forza delle armi e la forza delle lettere, come se avessero pensato che persino il nome potesse diventare uno strumento importante per vivere la vita dei tessitori, nei primi anni del secolo, a Narnali, un paese acciambellato intorno alla sua chiesa, all’inizio dell’antica via che da Prato porta a Pistoia.

Incipit tratto da:
Titolo: Storia della mia gente
Autore: Edoardo Nesi
Casa editrice: Bompiani
Qui è possibile leggere le prime pagine di Storia della mia gente

Storia della mia gente – Edoardo Nesi

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Quarta di copertina / Trama

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Storia della mia gente racconta dell’illusione perduta del benessere diffuso in Italia.
Di come sia potuto accadere che i successi della nostra vitalissima piccola industria di provincia, pur capitanata da personaggi incolti e ruspanti sempre sbeffeggiati dal miglior cinema e dalla miglior letteratura, appaiano oggi poco più di un ricordo lontano. Oggi che, sullo sfondo di una decadenza economica forse ormai inevitabile, ai posti di comando si agitano mezze figure d’economisti ispirate solo dall’arroganza intellettuale e politici tremebondi di ogni schieramento, poco più che aspiranti stregoni alle prese con l’immane tornado della globalizzazione.
Edoardo Nesi torna con un libro avvincente e appassionato, a metà tra il romanzo e il saggio, l’autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell’uragano globale, la sua Prato invasa dai cinesi, cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che, da secoli, si ritroveranno a essere più poveri dei propri genitori.
(Ed. Bompiani; Overlook)

Romanzo vincitore del Premio Strega nel 2011