La misura del tempo – Gianrico Carofiglio

Incipit La misura del tempo - Gianrico Carofiglio

Incipit La misura del tempo

– Che abbiamo oggi, Pasquale? – chiesi entrando in studio e pensando, nello stesso momento e per l’ennesima volta, che si trattava di un rituale di cui ero stanco.
– Vediamo… la Colella dovrebbe venire finalmente a pagare. Poi c’è il consulente tecnico del processo Moretti, la questione della lottizzazione; passa a prendersi le carte, ma dice che vuole parlare con lei cinque minuti. E alle sette una cliente nuova.
– Chi è?
Pasquale sfogliò, con il consueto lieve sussiego, il blocnotes a spirale che porta sempre con sé. Ognuno di noi ha qualcosa che lo identifica e in cui, se ne è consapevole, si identifica. Per Pasquale è il bloc-notes. Li compra lui, senza metterli sulle spese di cancelleria dello studio, e li prende sempre uguali, di un tipo fuori moda che si trova solo in una vecchia cartoleria, polverosa e un po’ commovente, del quartiere Libertà. Hanno la copertina nera ruvida e il taglio lievemente colorato di rosso, come quelli che usava mio nonno.

Incipit tratto da:
Titolo: La misura del tempo
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di La misura del tempo

La misura del tempo - Gianrico Carofiglio

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Quarta di copertina / Trama

Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario.
Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza.
Comincia cosí, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.
Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.
«Col passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo».
(Ed. Einaudi)

La misura del tempo - Audiolibro -Gianrico Carofiglio

Nomi di donna – Gianluca Pirozzi

Incipit Nomi di donna

A distanza di due anni da quando Carlo non c’è più, ci sono ancora istanti in cui Monica si lascia andare alla speranza che quell’assenza la possa abbandonare per sempre in modo che lei possa raggiungere uno stato in cui il dolore, per quanto presente, diventi almeno simile ad un orizzonte grigio.
In alcuni eccessi di speranza Monica riesce ancora a raffigurarsi come un’imbarcazione cullata, ormeggiata in uno spazio indefinito ed in un tempo in cui c’è lei e c’è ancora Carlo. Il più delle volte questa improvvisa e magnifica illusione le si è manifestata del tutto inaspettatamente al risveglio, altre volte appena un po’ più tardi dell’aurora quando lei, ancora assonnata, si è trascinata giù in strada ed ha iniziato a correre proprio come un tempo faceva insieme a Carlo.

Incipit tratto da:
Titolo: Nomi di donna
Autore: Gianluca Pirozzi
Casa editrice: Giulio Perrone Editore

Libri di Gianluca Pirozzi

Copertine di Nomi di donna di Gianluca Pirozzi

Quarta di copertina / Trama

Ogni nome cela un destino e dunque una storia. restituite agli occhi di chi legge sfilano le vite di Stella, Clara, Edda, Diana e altre ancora. Nomi di donna, involucri vuoti dalla forma definita che vengono riempiti da desideri, voglia di libertà, aneliti creativi ma anche istinti distruttivi, dolore e menzogna. ogni racconto consegna un ritratto. Sembra quasi di poterle incontrare da un momento all’altro queste donne: Monica alle prime luci dell’alba di ritorno dalla corsa dove Carlo le sembra ancora vicino; Nadia che, come ogni mattina, percorre il marciapiede illuminato dalle vetrine per raggiungere l’hotel in cui lavora; Aristea vestita di verde, seduta davanti alla sua roulotte.
Gianluca Pirozzi riesce a coniugare una profonda sensibilità e una percezione lucidissima delle relazioni umane tracciando un affresco sapiente e indimenticabile dell’universo femminile.
(Ed. G.Perrone; L’erudita)

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Nell’altro – Gianluca Pirozzi

Da oltre quaranta anni Gianni si alza di buon’ora

Incipit Nell’altro

Da oltre quaranta anni Gianni si alza di buon’ora. Negli ultimi anni poi, proprio quando la notte cede il passo alla prima luce del mattino, lui ha preso l’abitudine di indossare abiti comodi, ficcare i piedi nelle scarpe lasciate all’ingresso e far scattare un paio di volte il gancio del guinzaglio di Full, quel tanto che serve a svegliare il suo cane, per uscire di casa.
Giù in strada, lui e Full fanno quasi sempre lo stesso percorso: marciapiede di Via Ricasoli, portici intorno a Piazza Vittorio e, a meno che non piova al punto d’accorciare la passeggiata, arrivano a Via dello Statuto e, da lì, attraversando Via Merulana, raggiungono il Colle Oppio.

Incipit tratto da:
Titolo: Nell’altro
Autore: Gianluca Pirozzi
Casa editrice: I Libri di Emil

Libri di Gianluca Pirozzi

Copertine di Nell’altro di Gianluca Pirozzi

Quarta di copertina / Trama

Con un ritmo scandito da andate e ritorni, nuove partenze, soste e improvvise riprese, Francesco, Pietro, Lucia, Viola, Gianni, Zoe e tutti gli altri protagonisti di “Nell’altro” passano da un’epoca all’altra, da una città italiana a un paese straniero, da un accadimento improvviso a eventi che prendono forma con tempi più lenti, il tutto seguendo un itinerario emozionale che, proprio perché reale, mantiene intatta un’assoluta purezza, capace di incarnare alla perfezione una delle massime più belle di Goethe: “Vivere con qualcuno o vivere in qualcuno fa gran differenza. Vi sono individui nei quali si può vivere senza vivere con essi, e viceversa. Riunire le due cose è dato solo all’amore e all’amicizia pura”.
(Ed. I Libri di Emil; Meridiano Zero)

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