Cani neri – Ian McEwan

Incipit Cani neri – Ian McEwan

Incipit Cani neri

È da quando ho perso i miei in un incidente stradale all’età di otto anni che ho incominciato a interessarmi ai genitori degli altri. Il fenomeno ha conosciuto il suo momento di massimo sviluppo durante la mia prima giovinezza quando molti amici cercavano di scrollarsi di dosso i vecchi e io me la cavavo piuttosto bene nei panni del solitario affamato di protezione. Nel nostro quartiere non mancavano certo padri e madri vagamente scoraggiati ai quali non pareva vero di ritrovarsi fra i piedi almeno un diciassettenne disposto ad accettare da loro di tutto: battute, consigli e, perché no, anche soldi. Del resto ero anch’io un genitore per certi versi. A quei tempi il mio milieu di più immediato riferimento era il matrimonio recente e disastroso di mia sorella con un tale di nome Harper. All’interno di questo sconsolante focolare domestico, avevo un’amica del cuore e pupilla: Sally, la mia nipotina di tre anni, figlia unica di Jean. Le ondate di furia e di riconciliazioni che si susseguivano nel grosso appartamento, – Jean aveva ereditato metà della casa mentre la mia metà era stata data in amministrazione fiduciaria -, tendevano a mettere Sally in disparte. Naturalmente io non facevo fatica a identificarmi in un bambino abbandonato e perciò ogni tanto ci rintanavamo insieme in una grande stanza che dava sul giardino, con i suoi giocattoli, i miei dischi e un fornellino da campo al quale ricorrevamo ogni volta che l’inciviltà circostante ci faceva passare la voglia di stare in mezzo agli altri. Badare a Sally mi faceva bene.

Incipit tratto da:
Titolo: Cani neri
Autore: Ian McEwan
Traduzione: Susanna Basso
Titolo originale: Black Dogs
Casa editrice: Einaudi

Libri di Ian McEwan

Cani neri - Ian McEwan

Incipit Black Dogs

Ever since I lost mine in a road accident when I was eight, I have my eye on other people’s parents. This was particularly true during my teens, when many of my friends were casting off their own folk, and I did rather well in a lonely, hand-me-down way.

Incipit tratto da:
Title: Black Dogs
Author: Ian McEwan
Publisher: Anchor
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Jeremy ha perso i genitori a otto anni in un incidente stradale: da allora va cercando dei sostituti e temporaneamente li trova tra padri e madri di compagni di scuola, tra gli insegnanti all’Università e finalmente, definitivamente, nelle figure di June e Bernard Tramaine, i genitori acquisiti, adottati per così dire attraverso il matrimonio di Jenny. Il romanzo è appunto un tributo a questi due vecchi, rappresentanti della generazione che ha vissuto la propria giovinezza durante il secondo conflitto mondiale, e il tentativo spasmodico da parte di Jeremy di ricucire nel ricordo i brandelli del loro amore.
Bernard e June si incontrano nella Londra degli anni quaranta; a unirli è l’amore reciproco e la fede nell’ideale comunista. Ma per paradosso saranno proprio il loro amore testardo e la cocente disillusione del comunismo ad allontanarli nel corso degli anni. La loro storia viene perciò a costruirsi come esemplare: nei loro inconciliabili modi di credere (nella scienza, nella nazionalità e nel progresso sociale, Bernard; nel dispiegarsi magico dell’esistenza e nel disegno divino, June) si inserisce il discorso di Jeremy e il suo eterno dubitare su chi dei due possegga la chiave, chi mostri l’approccio vincente verso la vita.
McEwan, come sempre straordinario nel distillare senso narrativo da brevi episodi cruciali, costruisce un crescendo di aspettative intorno alla vicenda dei «cani neri» di June, intorno cioè a quel momento in cui lei riconosce la svolta della sua vita e di fronte al quale anche la ragione di chi legge vacilla in un’incertezza inquietante.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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Nero come il cuore – Giancarlo De Cataldo

Incipit Nero come il cuore

Un nero che puzzava di vino, parlava un dialetto incomprensibile e tormentava la sua T-shirt gialla, lacera, macchiata di sudore. Il primo cliente della settimana. E io non avevo nessuna voglia di occuparmi per l’ennesima volta dell’ennesimo sfigato di colore. Ero troppo stanco, deluso, annoiato.

Incipit tratto da:
Titolo: Nero come il cuore
Autore: Giancarlo De Cataldo
Casa editrice: Einaudi

Libri di Giancarlo De Cataldo

Copertine di Nero come il cuore di Giancarlo De Cataldo

Quarta di copertina / Trama

Il contrasto tra i quartieri del lusso e quelli della miseria (come il contrasto tra Palazzo e Strada in Romanzo criminale) è lo scenario delle avventure di Valentino Bruio. Bruio, un avvocato che dubita fortemente della legge, è nei guai. L’Ordine vuole levarselo di torno, di clienti nemmeno l’ombra. L’unico sarebbe un immigrato di colore che parla confusamente di un figlio in pericolo. Ma Bruio è stanco di «sfigati» e non gli dà retta. Quando scopre che l’uomo è stato ucciso, la sua crisi precipita. In coppia con Del Colle, poliziotto anomalo, inizia a modo suo una indagine che lo porta a conoscere i potenti Alga-Croce: la sensuale Giovanna e l’enigmatico vecchio patriarca Noè. Valentino è alle strette: una nuova vita con Giovanna o una, forse inafferrabile, verità?
Un gioiello narrativo che svela senza pudore l’efferatezza che può nascondere il nostro Occidente.
(Ed. Einaudi; Stile Libero Noir)

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Lettera a Berlino – Ian McEwan

Incipit Lettera a Berlino – Ian McEwan

Incipit Lettera a Berlino

Fu il tenente Lofting a dominare l’incontro. – Ascolti Marnham. Lei è appena arrivato e non si vede come potrebbe essere al corrente della situazione. Il problema qui non sono né i Russi né i Tedeschi. E neppure i Francesi. Sono gli Americani. Non capiscono niente. E quel che è peggio, si rifiutano di imparare, non vogliono aggiornarsi. Sono fatti cosí.
In realtà Leonard non aveva mai incontrato un americano in vita sua, ma per anni li aveva studiati a fondo nella sala cinematografica vicino a casa. Sorrise senza schiudere le labbra e annui. Infilò la mano nella tasca interna della giacca ed estrasse il portasigarette. Lofting protese la mano aperta, a mo’ di saluto indiano, per prevenire l’offerta. Leonard incrociò le gambe, prese una sigaretta e la batté ripetute volte sull’astuccio. Lofting fece a sua volta scattare il braccio in avanti per ricambiare, con l’accendino, la cortesia. Riprese a parlare mentre il giovane in borghese abbassava il capo sulla fiamma. – Come può immaginare, sono parecchi i progetti comuni, le iniziative sinergiche, le cooperazioni tecniche, e cosí via. E lei crede che gli Americani abbiano idea di che cosa significa lavoro di squadra? Prima si dichiarano d’accordo su una scelta, e poi fanno quel che gli pare. Ci criticano alle spalle, non ci tengono informati di quel che sanno, ci trattano come un branco di idioti -. Il tenente Lofting raddrizzò il tampone di carta assorbente, unico oggetto sulla sua scrivania. -Sa, prima o poi ci costringeranno alle maniere forti -. Leonard fece l’atto di parlare, ma Lofting lo fermò con un cenno della mano. -Mi permetta dí farle un esempio. Io sono l’ufficiale di collegamento britannico incaricato per l’organizzazione della gara di nuoto intersettoriale del mese prossimo. Ora, nessuno può negare che qui allo stadio abbiamo la piscina migliore. È il posto piú ovvio per quel tipo di avvenimento sportivo. Gli Americani hanno dato il loro consenso settimane fa. E adesso, vuole che le dica dove finiremo col fare le gare? Giú nella zona sud, nel loro settore, in una squallida lurida pozza qualsiasi. E sa perché?

Incipit tratto da:
Titolo: Lettera a Berlino
Autore: Ian McEwan
Traduzione: Susanna Basso
Titolo originale: The Innocent
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Lettera a Berlino

Lettera a Berlino - Ian McEwan

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Incipit The Innocent

It was Lieutenant Lofting who dominated the meeting. ‘Look here, Marnham. You’ve only just arrived, so there’s no reason why you should know the situation. It’s not the Germans or the Russians who are the problem here. It isn’t even the French. It’s the Americans. They don’t know a thing. What’s worse, they won’t learn, they won’t be told. It’s just how they are.’

Incipit tratto da:
Title: The Innocent
Author: Ian McEwan
Publisher: Vintage
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Nel gelido inverno del ’55 Berlino è ancora devastata nel corpo e nel cuore. È il tempo della guerra fredda, il tempo delle spie, e nelle viscere della città, giù, nel profondo, sta nascendo quella che dovrà essere la più grande centrale angloamericana di spionaggio elettronico: un progetto ardito cui collaborano, peraltro in un clima viziato da reciproca sfiducia e sospetto, i servizi segreti, alleati e rivali dei due paesi.
Nella storia della Cia e dell’M16 l’«Operazione Oro» sarà ricordata come una pagina nera; nella vita di Leonard Marnharm, il giovane tecnico inglese protagonista del nuovo, sorprendente romanzo di McEwan – che qui, affronta per la prima volta la spy-story mostra di saper reinventare un genere consacrato da precedenti illustrissimi -, il «tunnel di Berlino» rappresenterà il luogo, reale e metaforico, di un viaggio apparentemente senza fine negli abissi più impreveduti dell’esistenza.
L’amore di Leonard per la tedesca Maria non ha dapprima altro sapore se non quello, dolcissimo, dell’iniziazione dei sentimenti e dei sensi; e la vita, nella città che comincia a rinascere, ha anche momenti di liberazione, di festa, quasi di felicità. Ma vi è ancora, nell’aria del luogo e del tempo, come un morbo latente di violenza, di disfacimento,che a poco a poco dilaga, invade i pensieri, i gesti, le azioni quotidiane; dapprincipio impercettibile, il malessere incalza in un crescendo che si fa ben presto esasperato e martellante, sino all’esplodere, ineluttabile e cruento come in un mito greco, della tragedia. Nel momento cruciale della sua esistenza, Leonard appare sopraffatto da una forza e da un orrore che lo trascendono.
Ma non è con un messaggio di segno negativo che McEwan vuole chiudere questa straordinaria incursione in un frammento di storia più che mai controverso e attuale: e sarà contro ogni aspettativa, in un clima di inaspettata riconciliazione, di fronte al muro ormai prossimo ad essere abbattuto, che la vicenda di Leonard e Maria giungerà, sotto un cielo tornato limpido, alle battute finali.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

Da questo romanzo il film The Innocent (The Innocent) per la regia di John Schlesinger (1993)

Lettera a Berlino – Audiolibro - McEwan