London Fields – Martin Amis

Incipit London Fields - Martin Amis

Incipit London Fields

Questa è una storia vera, ma non riesco a credere che stia veramente accadendo.
È anche una storia di morte. Non riesco a credere alla mia fortuna.
E una storia d’amore (credo), la cosa piú singolare che si possa verificare, sul finire del secolo, sul finire di questo giorno maledetto.
Questa è la storia di un assassinio. Non è ancora accaduto. Ma accadrà. Meglio cosí. So chi è l’assassino. So chi è la vittima. So quando accadrà. E dove. So qual è il movente (il movente di lei) e quali mezzi saranno impiegati. Conosco la pista, la posta, l’antagonista, il pazzo, il capro espiatorio, anche lui distrutto. E non potrei fermarli, penso, neanche se lo volessi. La ragazza morirà. Lo ha sempre voluto. Non si può fermare la gente, quando si mette in moto. Non si può fermare la gente, quando si mette in moto e comincia a creare. Verso rapide lacrime di gratitudine su questa pagina. Non tutti i giorni, vero, i narratori hanno la fortuna che accada qualcosa di reale (qualcosa di compiuto, di sensazionale e piuttosto vendibile) e a loro non resta che raccontarlo?

Incipit tratto da:
Titolo: London Fields
Autore: Martin Amis
Traduzione: Ranieri Carano
Titolo originale: London Fields
Casa editrice: Einaudi

Romanzo precedentemento pubblicato con il titolo Territori Londinesi

Qui è possibile leggere le prime pagine di London Fields

London Fields - Martin Amis

Incipit London Fields

This is a true story but I can’t believe it’s really happening.
It’s a murder story, too. I can’t believe my luck.
And a love story (I think), of all strange things, so late in the century, so late in the goddamned day.
This is the story of a murder. It hasn’t happened yet. But it will. (It had better.) I know the murderer, I know the murderee. I know the time, I know the place. I know the motive (her motive) and I know the means. I know who will be the foil, the fool, the poor foal, also utterly destroyed. And I couldn’t stop them, I don’t think, even if I wanted to. The girl will die. It’s what she always wanted. You can’t stop people, once they start creating.
What a gift. This page is briefly stained by my tears of gratitude. Novelists don’t usually have it so good, do they, when something real happens (something unified, dramatic and pretty saleable), and they just write it down?

Title: London Fields
Author: Martin Amis
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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1999: in una Londra post-thatcheriana, dura, violenta, ferita, tra Dickens e Blade Runner. Qui sbarca lo scrittore americano Samson Young in cerca d’ispirazione; e qui si trova di fronte, reale e in svolgimento, la storia del suo romanzo, che dunque trascrive «in presa diretta» sulle orme di un inquietante trio: Nicola Six, disperata femme fatale e per sua stessa ammissione, «figura della fantasia maschile», che si fa complice del suo omicidio; Keith Talent, truffatore e mediocre criminale con la passione del gioco delle freccette, assassino designato; Guy Clinch, «l’antagonista», liquida figura dell’alta borghesia, ricco, inibito e innamorato di Nicola. Intorno a loro la Crisi segna la fine del millennio: i missili nucleari pronti per il lancio, la terra apparentemente rovesciata sul suo asse, il sole, sempre bassissimo all’orizzonte, in un clima, anche meteorologico, che profuma di estinzione.
(Einaudi; ET Scrittori)

Da questo romanzo il film London Fields per la regia di Mathew Cullen (2018)

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Il conte di Montecristo – Alexandre Dumas

Incipit Il conte di Montecristo - Alexandre Dumas

Incipit Il conte di Montecristo

Il 28 febbraio 1815 la vedetta di Notre-Dame-de-la-Garde segnalò il tre alberi Pharaon, proveniente da Smirne, Trieste e Napoli.
Come al solito, subito un pilota si mosse dal porto, costeggiò il castello d’If, e andò ad abbordarlo tra capo Morgiou e l’isola di Riou.
E come al solito, subito lo spiazzo del forte Saint-Jean si riempí di curiosi. Perché a Marsiglia l’arrivo di una nave è sempre un grande avvenimento, soprattutto quando quella nave è stata costruita, armata e stivata, come il Pharaon, nei cantieri dell’antica Focea, e appartiene a un armatore della città.

Incipit tratto da:
Titolo: Il conte di Montecristo
Autore: Alexandre Dumas
Traduzione: Margherita Bottohttps://amzn.to/3BJo8z5
Titolo originale: Le Comte de Monte-Cristo
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il Conte di Montecristo

Il Conte di Montecristo - Dumas

Incipit Le Comte de Monte-Cristo

Le 24 février 1815, la vigie de Notre-Dame de la Garde signala le trois-mâts le Pharaon, venant de Smyrne, Trieste et Naples.
Comme d’habitude, un pilote côtier partit aussitôt du port, rasa le château d’If, et alla aborder le navire entre le cap de Morgion et l’île de Rion.
Aussitôt, comme d’habitude encore, la plate-forme du fort Saint-Jean s’était couverte de curieux ; car c’est toujours une grande affaire à Marseille que l’arrivée d’un bâtiment, surtout quand ce bâtiment, comme le Pharaon, a été construit, gréé, arrimé sur les chantiers de la vieille Phocée, et appartient à un armateur de la ville.

Titre: Le Comte de Monte-Cristo
Auteur: Alexandre Dumas
Langue: Français

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Quarta di copertina / Trama

Nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni, tanti adattamenti cinematografici e televisivi; è diventato un musical, un fumetto con Paperino, è stato immortalato sulle figurine Liebig, condensato nelle strisce della Magnesia San Pellegrino e oggi ispira la serie televisiva americana Revenge. Tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. Ma non c’è trasposizione che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo.
(Einaudi; ET Classici)

Il Conte di Montecristo - Audiolibro - Dumas

La commedia umana – William Saroyan

Incipit La commedia umana - William Saroyan

Incipit La commedia umana

Quel bambino, di nome Ulysses Macauley, un giorno se ne stava a guardare il buco della talpa nel giardino dietro casa, in Santa Clara Avenue a Ithaca, California. La talpa ammucchiava terra fuori dalla nuova tana e spiava il bambino, un estraneo per lei, anche se non un nemico vero e proprio. Prima che l’incantesimo svanisse, uno degli uccelli di Ithaca era volato verso il vecchio noce, nel boschetto, e dopo essersi posato su un ramo si era messo a far baccano, a modo suo, spostando l’attenzione del bambino dalla terra all’albero. Un treno merci, la cosa più notevole, sbuffava e sferragliava in lontananza. Il bambino rimase ad ascoltare, sentiva la terra tremare sotto di lui per il movimento del treno. Poi si era messo a correre, sempre più svelto: più veloce di chiunque altro al mondo anzi, ne era convinto.

Incipit tratto da:
Titolo: La commedia umana
Autore: William Saroyan
Traduzione: Claudia Tarolo e Marco Zapparoli
Titolo originale: The Human Comedy
Casa editrice: Marcos y Marcos
In copertina: Immagine di Lorenzo Lanzi

Libri di William Saroyan

La commedia umana - William Saroyan

Quarta di copertina / Trama

Homer è un ragazzino di quattordici anni pieno di entusiasmo. La famiglia Macauley, da cui proviene, è modesta, le difficoltà non sono poche: il babbo è morto e il fratello maggiore è partito per la Seconda guerra mondiale; eppure tutti si dedicano con energia a quel che va fatto: la mamma alle galline come all’arpa, la sorella agli studi e al pianoforte, e Ulysses è il fratellino più curioso del mondo.
Homer, che ha assunto il ruolo di capofamiglia, di giorno frequenta il liceo, la sera si tuffa in bicicletta alla volta dell’ufficio del telegrafo, dove lavora come portalettere.
Pochi giorni, e già si rivela come messaggero più veloce della West Coast.
Entra così – leggero e deciso, quasi volando – nel mondo degli adulti: il suo segreto è prendere sul serio le cose e i sogni per diventare qualcuno, anzi, capire di esserlo già.
Sullo sfondo, la natura rigogliosa e i colori della California, una banda di ragazzini vispissimi, negozianti armeni, giganti buoni, primedonne giramondo…
Delicato e ironico, questo libro è il ritratto formidabile di uno stile di vita scomparso, è una parabola sull’adolescenza e sul mondo degli immigrati d’America degli anni Quaranta.
Un piccolo classico in trentanove episodi.

Incipit La commedia umana - William Saroyan

Da questo romanzo il film La commedia umana per la regia di Clarence Brown (1943)