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Michela Murgia – Libri – Opere – Bibliografia

Michela Murgia

Michela Murgia, nata e Cabras (OR) nel 1972 è stata una scrittrice, intellettale, coscienza e voce libera. Ci ha lasciato il 10 agosto 2023

Libri di Michela Murgia pubblicati in Italia:

Opere Postume:

Michela Murgia -Libri - Opere

Aggiornato Gennaio 2024

Noi due ci apparteniamo – Roberto Saviano

Incipit Noi due ci apparteniamo – Roberto Saviano

Incipit Noi due ci apparteniamo

Questa è una storia di scoperte e riavvicinamenti, è una storia di affetti ritrovati, di linee di sangue e di parentele disperse che poi, un giorno, miracolosamente si riannodano con profusioni di abbracci e sguardi inteneriti. Questa è una storia canonica, in un certo senso, perché ripercorre il copione già molto sfruttato, ma ogni volta commovente, del figlio ritrovato, con tutti i moti del cuore che ne scaturiscono. In questo caso, siccome al figlio si aggiunge anche un fratello ritrovato, i moti del cuore si assommano fra loro. è una storia di sentimenti, insomma. Sentimenti ed emozioni. Ma poiché una storia è figlia naturale dell’ambiente in cui si dipana, e i suoi eventi, il suo epilogo, vengono decisi dai suoi stessi protagonisti, i sentimenti di cui sto per raccontarvi culminano nel disprezzo e nel rancore. Siccome il teatro in cui questa storia va in scena è quello della camorra, e siccome il suo regista è uno dei più spietati e sanguinari boss della Campania, gli elementi di cui si nutre sono la furia, la ferocia, la follia più atroce, e le linee di sangue, oltre a ricongiungersi, si trasformano in un lago scarlatto che si spande sull’asfalto.

Incipit tratto da:
Titolo: Noi due ci apparteniamo. Sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss
Autore: Roberto Saviano
Casa editrice: Fuoriscena
Qui è possibile leggere le prime pagine di Noi due ci apparteniamo

Noi due ci apparteniamo – Roberto Saviano

Quarta di copertina / Trama

Due regine del narcotraffico s’incontrano in un’asfittica prigione cilena, fra loro scoppia un amore. Paolo Di Lauro, spietato boss della camorra, vaga per il mondo in cerca della giovane ragazza che gli ha spezzato il cuore. Matteo Messina Denaro spende gli ultimi scampoli della sua latitanza barcamenandosi fra i ricordi e fra i letti delle sue tante amanti. Un feroce killer della ’ndrangheta fa coming out e va a convivere con il suo compagno, scatenando le ire del clan. Cos’è il sesso per le organizzazioni mafiose? Opportunità di controllo, sopraffazione, stigma o vanto, esaltazione o vergogna. Con questo nuovo, accecante caleidoscopio di storie, facce, racconti inconfessati, Roberto Saviano disegna un quadro sorprendente, talvolta romantico, talvolta atroce, della criminalità organizzata alle prese con la questione più spinosa e delicata che le si possa presentare. Sesso, amore, tradimenti. Hanno creato e distrutto imperi, compreso quello criminale. A quasi vent’anni dalla pubblicazione di Gomorra, il libro che ha sovvertito le regole del racconto di realtà, Roberto Saviano torna con un reportage narrativo lacerante, innervato di storia e resoconto giudiziario. Uomini dal cuore di tenebra, donne che non appaiono più come semplici gregarie del boss di turno ma si trasformano, di racconto in racconto, da vittime a carnefici, da portatrici di salvezza a diaboliche assassine. Con lo stile che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Roberto Saviano ci trascina in una narrazione torrenziale che sgorga impetuosa già dalla prima pagina: in una serata come tante, uno dei bravi ragazzi seduti al tavolo da poker, rimasto a corto di denaro, mette sul piatto una puntata sconvolgente che lascia gli altri esterrefatti. Di capitolo in capitolo, animano le pagine personaggi epici, tragici, ma sempre profondamente umani, fotografati per la prima volta in quella dimensione privata, sessuale, amorosa, spesso lontana dagli occhi ma sempre determinante, perché costruisce o distrugge alleanze, afferma linee di potere, stabilisce la rispettabilità del boss o ne condanna l’intera stirpe. «In un placido agrumeto siciliano o in una Vela di Scampia, sulla fiorente costa laziale o in un prefabbricato alle porte di Milano, nel trambusto newyorkese, da nord a sud e da est a ovest, in ogni possibile angolo dell’universo criminale: non si scherza con l’amore, e non si scherza con il sesso. Molte delle persone di cui sto per raccontarvi l’hanno imparato a proprie spese.»

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Per un’ora d’amore – Piergiorgio Pulixi

Incipit Per un'ora d'amore - Piergiorgio Pulixi

Incipit Per un’ora d’amore

La mano dell’uomo si stagliava al centro del foglio bianco, come una roccia scura in rilievo su un manto innevato. Il bimbo pose la manina sopra quella del nonno, e con l’altra ne abbozzò il contorno con una penna. Sorrideva, mentre la punta tremolava assecondando alla bell’e meglio le curve tra il polso e il pollice, per scivolare nell’ansa interna e poi risalire verso l’incavo dell’indice.
«Fermo, nonno» lo ammonì il piccolo, concentrato, sopra le note di una cantilena ipnotica di Peppa Pig proveniente dal televisore.
«E chi si muove» ribatté l’anziano: il nipotino adorava disegnare la cornice delle sue mani, avrebbe potuto riempire fogli e fogli senza stancarsi mai. Adesso, però, non poteva dargli troppa corda. Erano già in ritardo, e se avessero perso l’autobus avrebbero rischiato con quello successivo di rimanere imbottigliati nel traffico mattutino dell’orda di pendolari milanesi, e allora addio asilo. Italo Seu non poteva permetterselo: aveva una marea di faccende da sbrigare.
Filippo, Pippo per il nonno, quasi tre anni di novello artista, concluse l’operazione di tratteggio.

Incipit tratto da:
Titolo: Per un’ora d’amore
Autore: Piergiorgio Pulixi
Casa editrice: Rizzoli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Per un’ora d’amore

Per un'ora d'amore - Piergiorgio Pulixi

Quarta di copertina / Trama

Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare. Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro. Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia un noir denso di umanità, pathos e dolcezza: un dramma famigliare che si riflette sulle vite dei singoli poliziotti, risvegliando in loro fantasmi che avevano sperato di essersi lasciati alle spalle.
(Nero Rizzoli)

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La colpa è mia – Andrea Donaera

Incipit La colpa è mia - Andrea Donaera

Incipit La colpa è mia

Quando scopro che Aby morirà (che sarà una persona morta, ma morta davvero – e forse succederà davanti a me, succederà durante un giorno dei nostri e non in un domani lontano e remoto e fumoso – mentre scopro che morirà non come moriranno tutti, per tempo, no, ma sarà morta davvero tra pochi anni, forse mesi) sono davanti allo schermo macchiato e impolverato del vecchio HP per pagare l’affitto. Sono sul sito del Banco popolare del Sud, ma la pagina fatica a caricarsi. Dalla finestra del nostro soggiorno entra una luce pallida che mi riscalda i piedi.
Appoggio il telefono all’orecchio e sento un dolore al bicipite destro: ieri sera il suo mal di testa era così forte che, quando ho provato ad abbracciarla, mi ha morso il braccio. Il livido stamattina è di un grigio quasi splendente. Come se ci fosse ancora traccia della sua saliva. Ci avvicino il naso, cerco l’odore della sua bocca, mi sembra di sentirlo.

Incipit tratto da:
Titolo: La colpa è mia
Autore: Andrea Donaera
Casa editrice: Bompiani
In copertina: Massimo Gardone / Azimuth Photo
Qui è possibile leggere le prime pagine di La colpa è mia

La colpa è mia - Andrea Donaera

Quarta di copertina / Trama

“Certe volte quando parli sembra che tiri fuori un’altra persona,” dice Aby con inquietudine quando Bruno le confida un ricordo d’infanzia. E, come sempre, ha ragione; la sensazione di essere abitato da pensieri e pulsioni che non è capace di riconoscere si coagula per Bruno in un pensiero: “Le persone che ho attorno sanno di me molto più di quanto io saprò mai.” Quando Bruno scopre che la sua ragazza Aby morirà, morirà davvero, l’unica cosa che può fare è fingersi all’altezza della situazione, fare l’uomo. Ancora dipendente dalla generazione dei genitori e dei nonni, il cui sguardo severo lo opprime quanto l’incapacità di rendersi autonomo fino in fondo, da giornalista freelance prova a guadagnare qualche soldo calandosi nelle community degli indesiderabili, gli incel, involuntary celibates: uomini che esclusi dal gioco della seduzione fanno dell’odio per le donne la loro livorosa bandiera. Così conosce Petrus, sgradevole come i forum online dove manifesta pensieri misogini e persecutori. Eppure anche Petrus sembra sapere di Bruno qualcosa che lui non vorrebbe mai ammettere, e lo guarda come un profeta sulla soglia di un tempio, in attesa che l’adepto si decida a entrare. In una Lecce allucinata e irreale, resa aliena dal lockdown, i protagonisti di questo romanzo sono accompagnati dall’ombra anche sotto il sole più verticale eppure, abitati dal sovrumano bisogno di capire di chi sia la colpa della loro solitudine, non smettono di cercare. Andrea Donaera scrive un romanzo sulla sua generazione inceppata, sul nostro mondo ammalato di desideri inespressi, e coniuga in modo mirabile lo sguardo sul male, che mina l’anima da dentro come la più feroce delle malattie, e una immensa tenerezza.
(Bompiani)

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