I margini e il dettato – Elena Ferrante

Incipit I margini e il dettato – Elena Ferrante

Incipit I margini e il dettato

Signore e signori,
vi parlerò questa sera della smania di scrivere e delle due modalità di scrittura che mi pare di conoscere meglio, la prima acquiescente, la seconda impetuosa. Ma comincerò, se mi permettete, dedicando qualche rigo a una bambina che mi è molto cara e alle sue prime prove con l’alfabeto.
Di recente Cecilia – la chiamo così apposta per voi, – ha voluto mostrarmi quanto sapeva scrivere bene il suo nome. Le ho dato una penna e un foglio, di quelli che uso per la stampante, e lei mi ha ordinato: guarda; quindi ha scritto “Cecilia” con una concentrazione sofferta – lettera dopo lettera, a stampatello – gli occhi stretti come se stesse correndo un pericolo. Sono stata contenta, ma anche un po’ in ansia. A tratti ho pensato: adesso l’aiuto, le guido la mano, desideravo che non sbagliasse. Ma lei ha fatto tutto da sola. Non si è preoccupata nemmeno un poco di cominciare a scrivere partendo dalla cima della pagina. Ha puntato ora verso l’alto ora verso il basso e ha assegnato a ciascuna consonante, a ciascuna vocale, dimensioni a caso, una grande, una piccola, una media, lasciando uno spazio cospicuo tra i singoli segni. Infine si è girata verso di me e ha quasi gridato: hai visto?, con un bisogno imperativo di essere lodata.
Naturalmente l’ho festeggiata – moltissimo, – ma con un disagio lieve. Perché quella paura che sbagliasse? Perché quella spinta mia a guidarle la mano? Ci ho pensato, in questi giorni.

Incipit tratto da:
Titolo: I margini e il dettato
Autrice: Elena Ferrante
Art direction: Emanuele Ragnisco
Illustrazione di copertina: Andrea Ucini
Casa editrice: e/o
Qui è possibile leggere le prime pagine di I margini e il dettato

I margini e il dettato - Elena Ferrante

Quarta di copertina / Trama

«Oggi penso che se la letteratura scritta da donne vuole farcela ad avere una scrittura sua di verità, serve il lavoro di ognuna. Dobbiamo rinunciare per un lungo arco di tempo alla distinzione tra chi fa solo libri medi e chi fabbrica universi verbali inevitabili. Contro la lingua cattiva che storicamente non prevede di accogliere la nostra verità, dobbiamo confondere, fondere i nostri talenti, non un rigo va perso nel vento. Ce la possiamo fare.»

Questo libro accoglie quattro testi inediti di Elena Ferrante sulla altrui e sulla propria “avventura dello scrivere”: tre lezioni magistrali destinate alla cittadinanza di Bologna (in occasione delle Umberto Eco Lectures) e un saggio composto per la chiusura del convegno degli italianisti su Dante e altri classici. Da queste sedi alte della cultura, la scrittrice ci chiama a raccolta contro “la lingua cattiva”, storicamente estranea alle verità delle donne, e propone una fusione corale dei talenti femminili. “Non un rigo va perso nel vento”.
(Ed. e/o ; Assolo)

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