Chiamami col tuo nome – André Aciman

Incipit Chiamami col tuo nome - André Aciman

Incipit Chiamami col tuo nome

«Dopo!» La parola, la voce, il modo.
Non avevo mai sentito nessuno salutare così. Il suo Dopo! suonava duro, secco e sbrigativo, pronunciato con la velata indifferenza di chi non si preoccupa più di tanto se ti rivedrà o risentirà.
È la prima cosa che mi ricordo di lui, lo sento ancora oggi. Dopo!
Chiudo gli occhi, dico quella parola e mi ritrovo in Italia, tanti anni fa, cammino lungo il viale alberato, lo guardo scendere dal taxi, camicia celeste svolazzante aperta sul davanti, occhiali da sole, cappello di paglia, pelle ovunque. All’improvviso mi stringe la mano, mi passa lo zaino, scarica la valigia dal bagagliaio e mi chiede se mio padre è in casa.
Chissà, forse è iniziato tutto in quel preciso istante: la camicia, le maniche rimboccate, i talloni arrotondati che entravano e uscivano dalle espadrillas consunte, ansiosi di saggiare la ghiaia calda del vialetto che portava a casa nostra, chiedendosi a ogni passo: «Dov’è la spiaggia?»
L’ospite dell’estate. L’ennesima scocciatura.
Poi, quasi senza pensarci, già di spalle al taxi, agita la mano libera e con noncuranza snocciola un Dopo! a un altro passeggero con cui è probabile abbia diviso la corsa dalla stazione. Niente nomi, niente battute per addolcire il momento del congedo, niente di niente. È un saluto ridotto a un’unica parola, il suo: rapido, sfacciato e repentino – scegli tu, per lui è lo stesso.
Ma guarda un po’, penso, ecco come ci saluterà quando verrà il momento. Con un brusco e frettoloso Dopo!

Incipit tratto da:
Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: André Aciman
Traduzione: Valeria Bastia
Titolo originale: Call Me by Your Name
Casa editrice: Guanda
Qui è possibile leggere le prime pagine di Chiamami col tuo nome

Chiamami col tuo nome - André Aciman

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Incipit Call Me by Your Name

Later!” The word, the voice, the attitude.
I’d never heard anyone use “later” to say goodbye before. It sounded harsh, curt, and dismissive, spoken with the veiled indifference of people who may not care to see or hear from you again.
It is the first thing I remember about him, and I can hear it still today. Later!
I shut my eyes, say the word, and I’m back in Italy, so many years ago, walking down the tree-lined driveway, watching him step out of the cab, billowy blue shirt, wide-open collar, sunglasses, straw hat, skin everywhere. Suddenly he’s shaking my hand, handing me his backpack, removing his suitcase from the trunk of the cab, asking if my father is home.
It might have started right there and then: the shirt, the rolled-up sleeves, the rounded balls of his heels slipping in and out of his frayed espadrilles, eager to test the hot gravel path that led to our house, every stride already asking, Which way to the beach?
This summer’s houseguest. Another bore.
Then, almost without thinking, and with his back already turned to the car, he waves the back of his free hand and utters a careless Later! to another passenger in the car who has probably split the fare from the station. No name added, no jest to smooth out the ruffled leave-taking, nothing. His one-word send-off: brisk, bold, and blunted—take your pick, he couldn’t be bothered which.
You watch, I thought, this is how he’ll say goodbye to us when the time comes. With a gruff, slapdash Later!

Incipit tratto da:
Title: Call Me by Your Name
Author: André Aciman
Language: English
Chiamami col tuo nome - Audiolibro - Aciman

Quarta di copertina / Trama

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Un’estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. Chiamami col tuo nome è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta»
(Ed. Guanda)

Da questo romanzo il film Chiamami col tuo nomeper la regia di Luca Guadagnino (2017)