Cercando Emma – Dacia Maraini

Incipit Cercando Emma

Emma Bovary è una di quelle persone «di casa» nella città interiore, ci sembra di conoscerla da tanto, la sua storia ci è familiare.
Per anni abbiamo sentito dire che Emma è la creatura più amata da Flaubert, tanto da spingerlo a identificarsi pubblicamente con lei: «Madame Bovary c’est moi». Abbiamo sentito dire che l’adulterio di Emma viene annunciato, spiato, seguito dal suo autore con profonda comprensione, quasi che il romanzo fosse una giustificazione della libertà d’amore femminile all’interno delle strettoie del matrimonio borghese, in un ambiente saturo di banalità e di luoghi comuni.

Incipit tratto da:
Titolo: Cercando Emma
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Dacia Maraini

Copertine di Cercando Emma di Dacia Maraini

Quarta di copertina / Trama

«Emma Bovary è […] di casa nella nostra città interiore» scrive Dacia Maraini in questo appassionante libro che si propone di indagare sul rapporto profondo e contraddittorio che lega uno scrittore al suo personaggio più amato.
La storia della signora Bovary ci è familiare anche perché tante lettrici di ieri e di oggi hanno voluto trasformarla nella portabandiera di una rivolta sebbene confusa e sotterranea: la rivolta sessuale ed esplosiva di una donna dell’interno di una famiglia, affettuosa ma troppo stretta, dall’interno di un matrimonio gentile ma vissuto come una prigione, dall’interno di un ambiente di provincia volgare e meschino.
Eppure Emma Bovary non è amata dal suo autore che si rivela rabbioso e intollerante con lei. Ma perché, si chiede l’autrice, Flaubert mostra tanta ostilità verso il suo personaggio più straordinario? qual’è il segreto di tanta disaffezione? quali le ragioni di un rifiuto così deciso e insofferente per l’eroina dagli occhi liquidi e dalle «unghie più lisce dell’avorio di Dieppe», proprio nel momento in cui, d’altra parte, sembra volerne indossare le vesti?
Dacia Maraini si è calata nelle acque notturne del bellissimo romanzo cercando di capire qualcosa sulla nascita di Emma, questa meravigliosa Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento delle eterne province del pensiero, pronta a regalare il cuore per ogni piccolo sogno di evasione.
(Ed. Rizzoli)

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Storia di Piera – Dacia Maraini e Piera Degli Esposti

Incipit Storia di Piera

PIERA. Ecco, questa è la fotografia di mia madre, hai visto? così giovane, così imbronciata. Mi fa l’effetto di una persona morta, anche se lei è molto presente in me. Quel suo modo di tirarmi per la mano, non per affetto, come quando mi tirava le trecce forte forte.

Incipit tratto da:
Titolo: Storia di Piera
Autrici: Dacia Maraini e Piera Degli Esposti
Casa editrice: CDE

Libri di Dacia Maraini

Copertine di Storia di Piera di Dacia Maraini e Piera Degli Esposti

Quarta di copertina / Trama

Due donne con la passione per il teatro: scrittrice la Maraini, attrice d’avanguardia Piera Degli Esposti. Dal loro incontro – straordinario – è nato questo libro. Vi si narra di un rapporto tra una madre e una figlia carico di sensualità e di complicità: assieme a fare l’elettroshock, a “pastrocchiare” con i ragazzi lungo il fiume, a gioca alle “signore” o alle “guerriere”.
Quella di Piera è un’infanzia sonnolenta, ore e ore con il cucito in grembo covando la voglia di essere allo stesso tempo maschio e femmina. Gli abusi degli amici del padre, l’amore di un prete che si vuole spretare, la scoperta del teatro come “la casa dei desideri”… Attraverso lampi di memoria, in una sorta di visionaria “analisi” prende corpo la vita di una donna sprofondata in uno sconvolgente intrico d’amore, d’innocenza, di follia.
Non a caso Ferreri ne ha tratto spunto per uno dei suoi film più spregiudicati, le cui sequenze si sono ispirate al memorabile linguaggio espresso in queste pagine.
(Ed. Club degli Editori)

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Da questo romanzo il film Storia di Piera per la regia di Marco Ferreri (1983)

Buio – Dacia Maraini

Il padre l’ha chiamato Grammofono.

Incipit Buio

Il padre l’ha chiamato Grammofono. È piccolo per la sua età. Ha le orecchie a sventola e una faccia tutta punte con due occhi accesi e mobili.
Grammofono, detto Gram, compie fra pochi giorni sette anni. Quando cammina, saltella. Quando ride, si piega in due perché ridere gli fa venire mal di pancia. Soffre di una rinite cronica e ogni tanto il naso prende a colargli irrefrenabilmente. Allora lui si pulisce col dorso della mano che poi si stropiccia contro i pantaloncini corti. La madre gli dice che lascia tracce lucenti come le lumache. “Invece che Grammofono dovevamo chiamarti Lumachino.” E ride, facendogli il solletico. La madre ha solo ventitré anni e con questo figlio ci gioca come con un compagno un po’ goffo e buffo. Lo afferra per le orecchie, gli soffia in bocca, lo solleva da terra come fosse un cagnolino, o si diverte a farlo cadere lungo disteso con uno sgambetto inaspettato.
(Il Bambino Grammofono e l’Uomo Piccione)

Incipit tratto da:
Titolo: Buio
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: SuperPocket

Libri di Dacia Maraini

Copertine di Buio di Dacia Maraini

Quarta di copertina / Trama

Dodici storie che raccontano della violenza sull’infanzia e sull’adolescenza. Dodici racconti che ci riguardano. Storie di sopraffazioni e povertà che originano da fatti di cronaca vera e si fanno libera narrazione. Sono personaggi e vicende che emergono dalla notte delle nostre coscienze e che dopo essersi raccontati ritornano a quel buio.
(Ed. SuperPocket)

Romanzo vincitore del Premio Strega nel 1999

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