Max e i fagociti bianchi – Henry Miller

Incipit Max e i fagociti bianchi

Il mio amico Reichel è soltanto un pretesto che mi consente di parlare del mondo, il mondo dell’arte eil mondo degli uomini; e di parlaredella confusione e dell’eterno malinteso tra i due. Naminando Reichel, intendo ogni buono artista che si trova isolato, ignorato, misconosciuto. I Richel di questo mondo sono amazzati come le mosche.Sarà così sempre: la punizione peressere diverso, per essere un artista, è una punizione crudele.

Incipit tratto da:
Titolo: Max e i fagociti bianchi
Autore: Henry Miller
Traduzione: Salvatore Rosati
Titolo originale: Max and the White Phagocytes
Casa editrice: Mondadori

Libri di Henry Miller

Copertine di Max e i fagociti bianchi di Henry Miller

Quarta di copertina / Trama

Dovendo scegliersi la sua famiglia di scrittore, Miller ha optato per i veggenti. Non tutto ciò che dicono i veggenti è oro colato; ma Miller sa farsi perdonare anche i metalli di più bassa lega. Questo Max è un breviario per capirlo tutto intero. I suoi discorsi avventurosi, apocalittici, ribelli, aleatori, veridici, visionari sul destino della della nostraciviltà e della nostra arte persuadono e respingono, si fanno detestare e amare come tutto ciò che egli scrive. Ei saggi su Joyce e Proust sono davvero tra i rari esempi di una «critica che fa mondo».
(Ed. Saggiatore; I gabbiani)

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