Dove un’ombra sconsolata mi cerca – Andrea Molesini

Incipit Dove un’ombra sconsolata mi cerca - Andrea Molesini

Incipit Dove un’ombra sconsolata mi cerca

Galleggiavo su una distesa di teste col cappello e di teste senza il cappello, teste di signore, di facchini, viaggiatori, ragazze, poliziotti. La stazione era così affollata che se qualcuno fosse svenuto sarebbe rimasto in piedi, sorretto dai corpi vicini. Ero felice, galleggiare era bello. Poco più in là una gabbia con due canarini ondeggiava sul berretto di un marinaio. Ondeggiavo anch’io, ma sapevo che le mani salde del nostromo Tobia mi reggevano sopra la marea delle teste.
Uno spiffero di fumo improvviso uscì dalle ruote della locomotiva e alzò la sottana di una donna, gli uomini intorno risero.

Incipit tratto da:
Titolo: Dove un’ombra sconsolata mi cerca
Autore: Andrea Molesini
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Dove un’ombra sconsolata mi cerca

Dove un’ombra sconsolata mi cerca - Andrea Molesini

Quarta di copertina / Trama

A Venezia, negli anni che vanno dal 1938 al 1945, anni di guerra, di fascismo e di occupazione nemica, Guido passa dall’infanzia all’adolescenza. Una crescita dominata dalla imponente figura del padre – il «Comandante», un ufficiale della Regia Marina che diventa capo partigiano – e della madre che decifra il mondo «con il naso e con le orecchie», beffandosi della presunta razionalità maschile. Centrale, nella vita di Guido, è l’amicizia, nata sui banchi di scuola, con un compagno di umile estrazione sociale e di poca cultura, ma capace di fulminee intuizioni. I due amici – Guido e Scola – entrano nella pericolosa rete clandestina del contrabbando, e quasi senza rendersene conto divengono staffette partigiane. La vastità e i segreti della laguna si rivelano in lunghe giornate in cui i due ragazzi portano di isola in isola messaggi criptati, curano i loro piccoli traffici, incontrano le persone più strane. Ma altro li unisce: le donne, che per un adolescente sono fuoco, tormento, mistero; Scola, più grande e già seduttore, è per Guido un modello.
In questa vicenda, un po’ Resistenza un po’ ribellione brigantesca, sono coinvolti altri personaggi memorabili, tra cui spiccano il nostromo Tobia e la vecchia Sussurro, la somala Maria, che vive nascosta nella palude, una contessa e un maggiore tedesco. Ognuno di loro ha una storia da svelare e mette un granello di saggezza, di poesia e di coraggio nella formazione di Guido. Ma quando, all’improvviso, il sospetto di un tradimento si insinua, l’impalpabile senso del rischio e della sfida («tutto quel che conta è segreto») che eccitava le peripezie dei due amici si trasforma in angoscia.
Con una scrittura di potente, naturale musicalità, che aderisce al dettaglio realistico senza rinunciare al vigore della metafora, Molesini fa sempre sentire al lettore una rivelazione, una forza nascosta, mettendo in scena i turbamenti della coscienza, che in ogni essere umano convivono con il travolgente mistero della felicità.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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