Ma come tu resisti, vita – Mariapia Veladiano

Incipit Ma come tu resisti, vita - Mariapia Veladiano

Incipit Ma come tu resisti, vita

Si commuove il corpo. A sorpresa, prima che l’opportunità, la ragionevolezza, la buona educazione, la paura, la fretta, il decoro, la dignità, l’egoismo possano alzare il muro.
Si commuove a tradimento, nello spazio confuso fra un istante distratto e un altro. Certo, è uno sconcio commuoversi. Il corpo è cosí scomposto se ci prende a sorpresa: piange, trema, magari si muove da solo, verso l’altro, prima che possiamo ricordarci la prudenza, il buonsenso. A che serve far qualcosa? Piccolo, inutile, svanito, patetico, romantico, visionario avvicinarsi solitario che vince un momento la paura, e riesce a veder l’altro in me, confusione buona, primitiva, fraternità ritrovata in un mondo di figli unici, forse nemmeno figli, non sia mai che ci tocca esser grati a qualcuno.

Incipit tratto da:
Titolo: Ma come tu resisti, vita
Autore: Mariapia Veladiano
Casa editrice: Einaudi

Libri di Mariapia Veladiano

Ma come tu resisti, vita – Mariapia Veladiano

Quarta di copertina / Trama

«Ma come si fa a non prendere e stringere mani fino a sentir male, guardare fino a far lacrimare gli occhi, come si fa a vivere cosí, sapendo. Sapendo che possiamo celebrare finalmente insieme la diaspora dal nostro egoismo, fare una cosa sola, o anche due, e cosí scendere dal calvario di una vita che intanto ci inchioda a esser soli, sordi, ciechi e scontenti. L’ottimismo è voler resistere al male, comunque».
(Ed. Einaudi; Stile libero Big)

Incipit Ma come tu resisti, vita - Mariapia Veladiano

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