L’arte del Romanzo – Milan Kunder

Incipit L'arte del Romanzo – Milan Kundera

Incipit L’Arte del Romanzo

Nel 1935, tre anni prima di morire, Edmund Husserl tenne, a Vienna e a Praga, alcune famose conferenze sulla crisi dell’umanità europea. L’aggettivo “europeo” designava per lui quell’identità spirituale che si estende al di là dell’Europa geografica (all’America, per esempio) e che è nata con la filosofia greca classica. Questa, secondo lui, per la prima volta nella Storia, intese il mondo (il mondo nel suo insieme) come una questione da risolvere. Lo interrogava non per soddisfare questo o quel bisogno pratico, ma perché l’umanità era “pervasa dalla passione del conoscere”.
(La denigrata eredità di Cervantes)

Incipit tratto da:
Titolo: L’Arte del Romanzo
Autore: Milan Kundera
Traduzione: Enea Marchi
Titolo originale: L’Art du roman
Casa editrice: Adelphi
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’Arte del Romanzo

L'arte del Romanzo – Milan Kundera

Quarta di copertina / Trama

In sette testi relativamente indipendenti ma collegati come altrettante tappe di un singolo saggio, Kundera ci parla di quella creatura singolare, imprevedibile, grandiosa e delicata che è il romanzo europeo («arte nata come eco della risata di Dio»). Il suo discorso scavalca con sicurezza ogni pretesa di rigido inquadramento teorico e si dedica invece a un’analisi amorosa di ciò che il romanzo, creatura polimorfa, diventa nelle mani di scrittori così diversi come Kafka e Cervantes, Broch e Tolstoj, Gombrowicz e Flaubert, Diderot e Musil, Rabelais e Sterne – e infine Kundera: perché qui si troveranno i due testi dove Kundera ha detto l’essenziale per chi vuole accedere al segreto dei suoi romanzi. Anche come saggista, Kundera ha il dono stupefacente della trasparenza: le questioni più intricate appaiono nelle sue parole con una nettezza e un’evidenza tali da farci pensare che le stiamo vedendo per la prima volta. E l’aspetto di confessione, da parte di Kundera, sull’arte che oggi egli conosce più di ogni altro, dà a questo libro una pulsazione ulteriore, per noi preziosa: «Devo sottolineare che non ho la minima ambizione di fare della teoria e che tutto il libro non è altro che la confessione di uno che fa della pratica? L’opera di ogni romanziere contiene implicitamente una visione della storia del romanzo, un’idea di cos’è il romanzo; ed è proprio quest’idea, insita nei miei romanzi, che ho cercato di far parlare». L’arte del romanzo è apparso nel 1986.
(Ed. Adelphi; Piccola Biblioteca)

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