Il grillo del focolare – Charles Dickens

Incipit Il grillo del focolare

Fu il Ramino a cominciare. Non state a raccontarmi ciò che dice la signora Peerybingle, perché io sono meglio informato di lei. La signora Peerybingle può benissimo affermare fino alla fine dei tempi di non essere in grado di dire quale fu di loro a incominciare, ma io dico che fu il Ramino, e credo che dovrei saperlo. Fu il Ramino a cominciare, cinque minuti buoni prima che il Grillo facesse sentire uno solo dei suoi trilli, stando al piccolo orologio olandese, dal colorito cereo, collocato nell’angolo.

Incipit tratto da:
Titolo: Il grillo del focolare
Autore: Charles Dickens
Traduzione: Emanuele Grazzi
Titolo originale: The Cricket on the Hearth
Casa editrice: Newton Compton

Libri di Charles Dickens

Copertine di Il grillo del focolare di Charles Dickens

Incipit The Cricket on the Hearth

The kettle began it! Don’t tell me what Mrs. Peerybingle said. I know better. Mrs. Peerybingle may leave it on record to the end of time that she couldn’t say which of them began it; but, I say the kettle did. I ought to know, I hope! The kettle began it, full five minutes by the little waxy-faced Dutch clock in the corner, before the Cricket uttered a chirp.

Incipit tratto da:
Title: The Cricket on the Hearth
Author: Charles Dickens
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

A fairy tale of home, una favola domestica, suggerisce Dickens nel sottotitolo del racconto, fornendo al lettore un’immediata chiave interpretativa. E come in ogni favola che si rispetti, l’atmosfera è magica, gli oggetti si animano di voce e vita, gli animali più umili (qui il grillo) si fanno protagonisti, le fate si muovono in libertà negli spazi domestici. Naturalmente la favola non può che essere a lieto fine, tanto più che il suo scopo è la celebrazione del Natale (del 1845): così il principe azzurro venuto da lontano salva la bella, sottraendola al potere dell’orco cattivo; la fanciulla cieca ritrova – metaforicamente – la vista; la giovane moglie accetta il marito anziano. Ma neppure le fate hanno il potere di sanare alcune lievi incrinature, piccoli solchi lasciati dal malinconico ritorno al presente, lontano dai magici incanti appena narrati.Charles Dickensnacque a Portsmouth nel 1812. Trascorse l’infanzia a Chatham e poi seguì il padre in un traumatico trasferimento a Londra. Della metropoli in cui visse fece il centro ispiratore della sua arte, il centro di un quadro vivo e mobile, un caleidoscopio armonico e colorato di personaggi, conflitti sociali, umori e fermenti della sua epoca. Morì nel 1870.
(Ed. Newton)

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