Romanzieri ingenui e sentimentali – Orhan Pamuk

I romanzi sono seconde vite

Incipit Romanzieri ingenui e sentimentali

I romanzi sono seconde vite. Al pari dei sogni di cui parla il poeta francese Gérard de Nerval, rivelano i colori e la complessità della nostra vita e sono pieni di gente, facce e oggetti che ci sembra di riconoscere. Leggendo un romanzo, come nei sogni, accade a volte che la natura straordinaria degli avvenimenti ci colpisca con tale forza da farci dimenticare dove siamo, e con l’occhio della mente vediamo noi stessi fra le persone e i fatti immaginari di cui siamo spettatori. In tali occasioni ci sembra che quel mondo fittizio e godibile sia molto più reale di quello che viviamo. Che queste seconde vite ci appaiano più reali della realtà, o quantomeno li confondiamo con la vita reale. È un’illusione, un’ingenuità, di cui peraltro non ci rammarichiamo. Al contrario, proprio come con certi sogni, desideriamo che il romanzo non finisca e speriamo che quella seconda vita continui a evocare in noi un solido senso di realtà e autenticità. Malgrado ciò che sappiamo della fiction, se un’opera narrativa non alimenta l’illusione che si tratti di vita reale,proviamo disagio e irritazione.

Incipit tratto da:
Titolo: Romanzieri ingenui e sentimentali
Autore: Orhan Pamuk
Traduzione: Anna Nadotti
Titolo originale: The naive and the sentimental novelist
Casa editrice: Einaudi

Libri di Orhan Pamuk

Copertine di Romanzieri ingenui e sentimentali di Orhan Pamuk

Incipit The Naive and the Sentimental Novelist

Novels are second lives. Like the dreams that the French poet Gérard de Nerval speaks of, novels reveal the colors and complexities of our lives and are full of people, faces, and objects we feel we recognize. Just as in dreams, when we read novels we are sometimes so powerfully struck by the extraordinary nature of the things we encounter that we forget where we are and envision ourselves in the midst of the imaginary events and people we are witnessing. At such times, we feel that the fictional world we encounter and enjoy is more real than the real world itself. That these second lives can appear more real to us than reality often means that we substitute novels for reality, or at least that we confuse them with real life. But we never complain of this illusion, this naïveté. On the contrary, just as in some dreams, we want the novel we are reading to continue and hope that this second life will keep evoking in us a consistent sense of reality and authenticity. In spite of what we know about fiction, we are annoyed and bothered if a novel fails to sustain the illusion that it is actually real life.

Incipit tratto da:
Title: The Naive and the Sentimental Novelist
Author: Orhan Pamuk
Publisher: Vintage
Language: English

Quarta di copertina / Trama

I romanzi di Orhan Pamuk sono, tra le altre cose, delle dichiarazioni d’amore al romanzo stesso, alla sua tradizione e al suo mistero. Era quindi quasi inevitabile che l’autore del Libro nero dedicasse le prestigiose Norton Lectures, un ciclo di conferenze a Harvard, proprio all’arte del romanzo. Riprendendo le categorie del saggio schilleriano Sulla poesia ingenua e sentimentale che, pubblicato nel 1795-96, fu forse la prima lucida formulazione di un’estetica della modernità, Pamuk per ogni romanzo prevede un lettore «ingenuo» e uno «sentimentale»: il primo è così immerso nella storia narrata da scambiarla con la realtà; il secondo è invece consapevole della natura testuale, fittizia, di ciò che sta leggendo: è un sognatore che sa di star sognando. Il grande mistero del romanzo, il segreto del suo inesauribile fascino, è che non necessariamente questi due lettori devono essere due persone diverse: quello ingenuo e quello sentimentale sono in realtà due momenti, ugualmente necessari, che ogni lettore attraversa leggendo un romanzo. E, analogamente, esiste il romanziere ingenuo, convinto che l’ispirazione gli giunga da «un altrove», e quello sentimentale, consapevole di lavorare all’interno di una tradizione e di ricorrere, in ogni momento, al repertorio del «già scritto». In compagnia degli autori da lui più amati – Mann, Tolstoj, Melville, Dostoevskij -, Pamuk prende così per mano il lettore e lo conduce al «centro segreto» di un genere letterario che, dopo tanti secoli di storia, non smette di incantare lettori in ogni parte del mondo.
(Ed. Einaudi; Frontiere)

Cronologia opere e bibliografia di Orhan Pamuk