Scorre la Senna – Fred Vargas

Incipit Scorre la Senna

Appostato su una panchina, di fronte al commissariato del quinto arrondissement di Parigi, il vecchio Vasco sputava noccioli di oliva. Cinque punti se colpiva il basamento del lampione. Aspettava che comparisse un poliziotto biondo, alto, corporatura floscia, che ogni mattina usciva verso le nove e mezzo e, con aria imbronciata, lasciava una moneta sulla panchina. In quel momento il vecchio, di professione sarto, era davvero a secco. Come spiegava a chiunque lo stesse a sentire, la nostra epoca aveva suonato la campana a morto per i virtuosi dell’ago. La confezione su misura aveva i giorni contati.
(Salute e libertà)

Incipit tratto da:
Titolo: Scorre la Senna
Autrice: Fred Vargas
Traduzione: Margherita Botto
Titolo originale: Coule la Seine
Casa editrice: Einaudi

Libri di Fred Vargas

Copertine di Scorre la Senna di Fred Vergas

Incipit Coule la Seine

Posté sur un banc public, face au commissariat du 5e arrondissement de Paris, le vieux Vasco crachait des noyaux d’olive. Cinq points s’il touchait le pied du réverbère. Il guettait l’apparition d’un grand flic blond au corps mou qui, chaque matin, sortait vers neuf heures et demie et déposait une pièce sur le banc, l’air maussade. En ce moment, le vieux, tailleur de profession, était vraiment fauché. Ainsi qu’il l’exposait à qui voulait, le siècle avait sonné le glas des virtuoses de l’aiguille. Le sur-mesure agonisait.

Incipit tratto da:
Titre: Coule la Seine
Auteur: Fred Vargas
Editeur: Editions Viviane Hamy
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

«Cosí, se la gente non facesse tante storie con il Natale, ci sarebbero meno tragedie. È delusa, la gente, per forza. E questo scatena dei drammi. Solo in ufficio, Adamsberg scarabocchiava, tenendo un taccuino appoggiato sulle cosce. Aveva scelto il turno di notte insieme a Deniaut, che sonnecchiava all’ingresso. Era il 24 dicembre, una sera speciale, tutti gli altri erano fuori. Si accingevano a festeggiare l’entrata in scena dell’inverno. Alcuni non se la sarebbero persa per nulla al mondo e i piú non erano riusciti a sottrarsi. Per Jean-Baptiste Adamsberg era diverso: temeva il Natale e si teneva pronto. Natale e la sua sfilza di incidenti. Natale e la sua legione di drammi. Natale, la notte efferata».
(Ed. Einaudi; Stile libero Big)

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