Un tetto per la notte – Robert Louis Stevenson

S’era agli ultimi di novembre del 1456

Incipit Un tetto per la notte

S’era agli ultimi di novembre del 1456. La neve cadeva su Parigi con implacabile pertinacia: ora il vento la faceva mulinare in vortice leggeri, ora riprendeva il sopravvento la monotonia dei fiocchi che cadevano l’uno sull’altro nell’aria buia, silenti, vorticosi, incessanti. Levando al cielo le umide sopracciglia, i poveretti si chiedevano sbigottiti donde potesse venirne giù tanta. Quella sera Mastro François Villon s’era posto un dilemma mentre guardava fuori dalla finestra della taverna: si trattava di Giove che spennava oche su nell’Olimpo, o erano forse gli angeli che facevano la muta delle penne? Lui, aggiungeva, era solo un Mastro d’Arte e poiché la faccenda investiva in certo senso il divino, non s’azzardava a trarre conclusioni. Un prete di Montargis, un vecchiaccio balzano che era della combriccola, costrinse il giovane birbante a tracannare una bottiglia di vino brindando a tale quesito e ai lazzi che l’avevano accompagnato, e giurò sulla sua barba bianca che anche lui, all’età di Villon, era stato un botolo irriverente.

Incipit tratto da:
Titolo: Un tetto per la notte: un racconto su Francis Villon
Autore: Robert Louis Stevenson
Traduzione: Attilio Brilli
Titolo originale: A lodging for the night
Casa editrice: Mondadori

Libri di Robert L. Stevenson

Copertine di Un tetto per la notte di Robert Louis Stevenson


Incipit A lodging for the night

It was late in November 1456. The snow fell over Paris with rigorous, relentless persistence; sometimes the wind made a sally and scattered it in flying vortices; sometimes there was a lull, and flake after flake descended out of the black night air, silent, circuitous, interminable. To poor people, looking up under moist eyebrows, it seemed a wonder where it all came from. Master Francis Villon had propounded an alternative that afternoon, at a tavern window: was it only Pagan Jupiter plucking geese upon Olympus? or were the holy angels moulting? He was only a poor Master of Arts, he went on; and as the question somewhat touched upon divinity, he durst not venture to conclude. A silly old priest from Montargis, who was among the company, treated the young rascal to a bottle of wine in honour of the jest and the grimaces with which it was accompanied, and swore on his own white beard that he had been just such another irreverent dog when he was Villon’s age.

Incipit tratto da:
Title: A lodging for the night: a story of Francis Villon
Author: Robert Louis Stevenson
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

C’è qualcosa di fatale nell’incontro tra l’autore de L’isola del tesoro e il poeta ‘maledetto’ François Villon. Il poeta francese, esperto in enigmi, beffe e provocazioni, rappresentava un’attrattiva molto forte per il giovane Stevenson, che su di lui aveva già scritto alcuni saggi ammirativi. In questo racconto poco noto del 1877, egli lo segue in una Parigi coperta di neve, tra gozzoviglie e omicidi, nella peregrinazione notturna in cerca di un alloggio, nell’empatico e divertito incontro con le circostanze disgraziate di una vita errabonda del geniale delinquente.
(Ed. Ibis)

Cronologia opere e bibliografia di Robert L. Stevenson