Il valzer degli addii – Milan Kundera

Incipit Il valzer degli addii – Milan Kundera

Incipit Il valzer degli addii

È l’inizio dell’autunno e gli alberi si colorano di giallo, di rosso, di marrone; la piccola stazione termale al centro dell’amena vallata sembra stretta da un incendio. Sotto i portici ci sono donne che vanno e vengono e si chinano verso le sorgenti. Sono donne che non possono avere figli e sperano di trovare in queste terme la fecondità.
Qui tra i pazienti gli uomini sono molto meno numerosi, ma comunque ce ne sono, perché pare che le terme, miracoli ginecologici a parte, facciano bene anche al cuore. Ad ogni modo, la percentuale è di nove donne per ogni maschio, cosa che fa molta rabbia alla giovane infermiera nubile che si occupa, nella piscina, delle signore sterili!

Incipit tratto da:
Titolo: Il valzer degli addii
Autore: Milan Kundera
Traduzione: Serena Vitale
Titolo originale: Valčík na rozloučenou
Casa editrice: CDE
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il valzer degli addii

Il valzer degli addii - Milan Kundera

Quarta di copertina / Trama

In una città termale di un paese socialista (chiaramente la Cecoslovacca dopo il ’68), si incrociano nel giro di cinque giornate, le storie e i destini di personaggi al tempo stesso stravaganti ed emblematici: da un medico utopista che ha inventato un “personalissimo” metodo per sconfiggere la sterilità femminile e un intellettuale perseguitato dal regime che ha scelto la malinconica via dell’emigrazione; da un famoso divo della musica leggera alla figlia di un dirigente comunista vittima delle purghe staliniane. Costruito con un vertiginoso gioco di scomposizioni e di incastri, ma svolto con la limpidità e il rigore della narrativa classica, il romanzo di Kundera crea un’insolita atmosfera di grottesca suspance intorno al personaggio della giovane e bella infermiera. Rezena che, alla fine, pagherà per tutti l’insensatezza e drammatica futilità di un mondo condannato, che non sa tuttavia rinunciare alla ricerca di una felicità impossibile. Con il suo inconfondibile stile che fonde umorismo e crudeltà, sarcasmo e tenerezza, Kundera fa emergere da un intrigo avvincente come un “giallo” e geometrico come un balletto la dolorosa sostanza umana di problemi cruciali del nostro tempo: dall’aborto alle contraddizioni della militanza politica, dal dramma dell’incomunicabilità a quello dell’esilio.
(Ed. CDE)

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