La vendetta – Agota Kristof

Entri, dottore.

Incipit La vendetta

– Entri, dottore. Sí, è qui. Sí, l’ho chiamata io. Mio marito ha avuto un incidente. Sí, credo che sia grave. Anzi, molto grave. Bisogna andare di sopra. È in camera da letto. Da questa parte. Scusi il letto sfatto. Sa, quando ho visto tutto quel sangue mi sono un po’ agitata. Mi chiedo dove troverò il coraggio di pulire. Credo che alla fine andrò a stare da un’altra parte.
Questa è la stanza, venga. È lí, accanto al letto, sul tappeto. Ha una scure piantata nella testa. Vuole visitarlo? Sí, lo visiti pure. Un incidente davvero stupido, non trova? È caduto dal letto nel sonno, ed è caduto su quella scure.
(La scure)

Incipit tratto da:
Titolo: La vendetta
Autrice: Agota Kristof
Traduzione: Maurizia Balmelli
Titolo originale: C’est égal
Casa editrice: Einaudi

Libri di Agota Kristof

Copertine di La vendetta di Agota Kristof

Incipit C’est égal

« Entrez, docteur. Oui, c’est ici. Oui, c’est moi qui vous ai appelé. Mon mari a eu un accident. Oui, je crois que c’est un accident grave. Très grave même. Il faut monter à l’étage. Il est dans noire chambre à coucher. Par ici. Excusez-moi, le lit n’est pas fait. Vous comprenez, je me suis un peu affolée quand j’ai vu tout ce sang. Je me demande comment j’aurai le courage de nettoyer ça. Je crois que je vais plutôt aller habiter ailleurs.
« Voici la chambre, venez. Il est là, à côté du lit, sur le tapis. Il a une hache enfoncée dans le crâne. Voulez-vous l’examiner ? Oui, examinez-le. C’est vraiment stupide comme accident, n’est-ce pas ? Il est tombé du lit dans son sommeil, et il est tombé sur cette hache.
(La hache)

Incipit tratto da:
Titre: C’est égal
Auteur: Agota Kristof
Editeur: Seuil
Langue: Français

Quarta di copertina / Trama

Personaggi senza identità, senza nessuna adesione al mondo in cui vivono, con una percezione distorta e allucinata che li induce a compiere gesti aberranti.
Delitti poco esemplari, come quello del ragazzo che uccide i professori piú amati per salvarli dalla crudeltà dei compagni, o quello della moglie che uccide il marito per farlo smettere di russare. I gesti estremi vengono compiuti senza alcuna estetizzazione, solo con estraneità, con la consapevolezza, o forse l’intuizione che le menzogne non possono essere perdonate, che le soluzioni arrivano e arriveranno sempre tardi.
Vite alla deriva che cercano ostinatamente di tornare a casa, di rivedere in faccia il proprio passato. Schegge narrative che raccontano un mondo mostruosamente duro, di fronte al quale domina il senso di estraneità e di smarrimento.
(Ed. Einaudi; ET)

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