Una piccola storia ignobile – Alessandro Perissinotto

Incipit Una piccola storia ignobile

Arriva un momento che ti chiedi come sei giunta fin lì. E vorresti sparire, essere altrove, vorresti che non fosse mai iniziata. Forse mi capita perché sono una donna e perché non sono un detective, perché il giorno che ho preso la mia laurea in psicologia pensavo che avrei fatto tutt’altro.

Incipit tratto da:
Titolo: Una piccola storia ignobile
Autore: Alessandro Perissinotto
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Alessandro Perissinotto

Copertine di Una piccola storia ignobile di Alessandro Perissinotto

Quarta di copertina / Trama

I resti dell’avvelenata campagna intorno a Milano sono avvolti dal buio mentre Anna Pavesi, una psicologa trentottenne che tira avanti con qualche consulenza per una cooperativa, scava nella terra gelata. Cerca di venire a capo di un’indagine insolita che Benedetta Vitali, nome noto della Milano bene, le ha affidato qualche giorno prima per ricostruire gli ultimi mesi di vita di una sorellastra dimenticata per anni e poi ricomparsa tragicamente, uccisa da un’auto pirata su una strada di campagna. Anna non è una detective, ma è a corto di soldi e accetta l’incarico che la porterà in un labirinto di equivoci, emarginazione e ripensamenti, nella brutale normalità di una piccola storia ignobile.
(Ed. Rizzoli; BUR)

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Al mio giudice – Alessandro Perissinotto

Incipit Al mio giudice

Da: angelo@nirvana.it      Inviato: giovedì 29 aprile 23.12

A: miogiudice@nirvana.it

Oggetto: Perché ho ucciso

Vuole sapere come l’ho ucciso? Vorrei saperlo anch’io. No, certo, non il freddo resoconto dei fatti di quella sera: chissà quante volte l’ha letto nei verbali degli interrogatori e nelle perizie della Scientifica. No, intendevo come ho fatto a prendere la decisione di ucciderlo; sì, perché a un certo punto ho deciso e l’ho fatto. Non credevo che ne sarei stato capace, a dire il vero non ci avevo mai pensato: l’omicidio non è un’idea come un’altra, un’eventualità che prendi in considerazione. Adesso so che lo posso fare, che magari lo rifarò. Ma quella sera no, quella sera non era previsto, come al solito sono le coincidenze, le occasioni a fare gli assassini. Ha presente Camus, “Lo straniero”? Quel luccichio del coltello sulla spiaggia: basta niente, un lampo, una smorfia, una qualsiasi cosa che sembri una provocazione.

Incipit tratto da:
Titolo: Al mio giudice
Autore: Alessandro Perissinotto
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Alessandro Perissinotto

Copertine di Al mio giudice di Alessandro Perissinotto

Quarta di copertina / Trama

«Vuole sapere come l’ho ucciso …? No, certo, non il freddo resoconto dei fatti di quella sera … ma come ho fatto a prendere la decisione di ucciderlo … come al solito … sono le occasioni a fare gli assassini.» Comincia così la confessione di Luca Barberis, in una serie di e-mail indirizzate a Giulia Ambrosini, il giudice incaricato della sua cattura.
Nelle lettere Luca si racconta e ricostruisce l’invisibile rete di potere fondata sull’inafferrabilità dei sistemi bancari informatici e la spregiudicatezza della finanza on-line.
Figlio della Torino operaia, Luca si è lasciato stritolare da un mondo di potere che non gli appartiene. Una volta accortosi di essere una semplice pedina, l’istinto di vendetta lo ha inevitabilmente condotto sulla strada senza ritorno del crimine.
Oltre ad essere un giallo avvincente, questo libro è anche un feroce attacco al lato oscuro della new economy, un monito duro e disincantato contro il miraggio della ricchezza facile ad ogni costo.
(Ed. Rizzoli; BUR)

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Le colpe dei padri – Alessandro Perissinotto

Incipit Le colpe dei padri

Questa storia inizia con un pugno in faccia e finisce con un colpo di pistola, o viceversa, a seconda dell’ordine che vogliamo dare alle cose, perché l’ordine è solo una convenzione e il tempo, che sembra allineare gli eventi lungo sequenze immutabili, talvolta si ritorce su se stesso come legno di vite. In ogni caso c’è un pugno, ben assestato, ma alla persona sbagliata. E c’è un colpo di pistola, sparato verso la persona giusta, ammesso che esista qualcuno che davvero si merita un proiettile.

Incipit tratto da:
Titolo: Le colpe dei padri
Autore: Alessandro Perissinotto
Casa editrice: Piemme

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Copertine di Le colpe dei padri di Alessandro Perissinotto

Quarta di copertina / Trama

Guido Marchisio, torinese, 46 anni, è un uomo arrivato.Dirigente di una multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più giovane e bellissima: la sua è una vita in continua ascesa.Fino al 26 ottobre 2011, una data che crea una frattura tra ciò che Guido è stato e quello che non potrà mai più essere. Quella mattina, infatti, un incontro non previsto insinua in lui il dubbio: possibile che esista da qualche parte un suo sosia, un gemello dimenticato, un suo doppio misterioso e sfuggente?Giorno dopo giorno, il dubbio diventa ossessione e l’esistenza dell’ingegner Marchisio inizia, prima piano poi sempre più velocemente, a percorrere la stessa rovinosa china della sua azienda e della sua città.Di tutte le sicurezze costruite col tempo, non rimane più nulla: il suo ruolo di freddo tagliatore di teste, di manager di successo, la sua figura di uomo affascinante, tutto, per colpa di quel sospetto sembra scivolare via da lui, come se accompagnasse l’emorragia che lentamente svuota l’industria italiana.Andare a fondo significherà per Guido affacciarsi all’orlo di un baratro e accettare l’inaccettabile.Nessuno come Alessandro Perissinotto sa fondere sentimenti personali e conflitti sociali in una storia grande che lascia il segno.
(Ed. Piemme)

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