Teneri assassini – Giancarlo De Cataldo

Incipit Teneri assassini

And you’re looking for your freedom / running on your lazy freeway / you’re my baby baby baby / and I’ll always be with you.
Contromano sul motorino della sorella, gli occhi spruzzati di lacrime, Serena canta forte Lazy Freeway, la canzone che le ha fatto conoscere i Freewilly’s.
I versi del ritornello le scoppiano nel cervello mentre schiva un tassista incarognito, e cerca di convincersi che no, quelli della radio sbagliano, non è successo, non può essere vero.
Ma quando arriva al Naked Lunch e le vede tutte schierate davanti alle saracinesche abbassate del loro tempio, quando si accorge che tutti quei volti tristi e quelle guance rigate di pianto rispecchiano la sua tristezza, allora Serena capisce che tutto è finito, e non c’è più speranza.
La radio non mente: i Freewilly’s si sono sciolti.

Incipit tratto da:
Titolo: Teneri assassini
Autore: Giancarlo De Cataldo
Casa editrice: Einaudi

Libri di Giancarlo De Cataldo

Teneri assassini di Giancarlo De Cataldo

Quarta di copertina / Trama

Giancarlo De Cataldo i suoi «teneri assassini» li ha conosciuti e studiati da giudice. Ma quando li racconta, lo fa da scrittore. Ed ecco una serie agghiacciante di ritratti che sembrano sospesi tra Natural Born Killers e il Truman Capote di A sangue freddo, e sono invece italianissime figure di un piccolo, profondo inferno delle nuove periferie. Dove la «verità» difficilmente, forse mai, sta nel processo. Abita, piuttosto, altrove: per esempio nella mente dell’assassino, in quelle distorsioni piú profonde dell’uomo che nessuno ha mai il coraggio di confessare fino in fondo, e che uno scrittore ha invece il dovere di raccontare.
(Ed. Einaudi; Stile libero Noir)

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Onora il padre – Giancarlo De Cataldo

Incipit Onora il padre

Nonostante il riscaldamento, il gelo umido della notte è riuscito a infilarsi nel piano alto di questo vecchio albergo che nasconde dietro stucchi pretenziosi il suo inevitabile decadimento. Il mare è una tavola nera lacerata da una lama di luna giallognola. La grande spiaggia è bianca, deserta. Niente ombrelloni, niente sdraio. Adoro l’inverno. Nel freddo Rimini diventa persino sopportabile. Il freddo parla al mio cuore. Scosto la tenda di fine, robusta stoffa color cremisi e socchiudo con cautela i battenti della finestra, spinto da un improvviso desiderio di ascoltare il confortevole ritmo della risacca. Ma la musica alle mie spalle sembra voler combattere contro il dolce suono. Vagamente risentito, mi affretto a spegnere il Cd. E subito lei lascia partire una specie di singhiozzo contenuto. Brandisco il martello che sul manico poroso ha trattenuto rade goccioline di sangue e lo agito su quella massa informe che non cessa di contorcersi. Il singhiozzo si sta rapidamente mutando in una sorta di ululato bestiale.

Incipit tratto da:
Titolo: Onora il padre
Autore: Giancarlo De Cataldo
Casa editrice: Einaudi

Libri di Giancarlo De Cataldo

Copertine di Onora il padre di Giancarlo De Cataldo

Quarta di copertina / Trama

Perché, uccidendo le sue vittime, l’assassino che i giornali chiamano «il Figlio dei fiori» ascolta sempre un dimenticato brano psichedelico del 1972? Che cosa sono il Giusto Ritmo e la Legge? Che cosa nasconde la tranquilla Casa di riposo Giovanni Pascoli, dove vegetano anziani con gli acciacchi più diversi? Ce la farà il giovane e intuitivo Matteo Colonna, che cerca di immedesimarsi nell’assassino, a resistere all’orrore di ciò che sarà costretto a scoprire?
Torna in libreria il romanzo che ha esplorato il cuore criminale dei rapporti familiari, il tradimento, e il desiderio di ordine che torna ad affacciarsi ovunque.
(Ed. Einaudi: Stile libero Big)

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Il padre e lo straniero – Giancarlo De Cataldo

Diego fumava una sigaretta dopo l’altra in attesa di riprendersi il bambino.

Incipit Il padre e lo straniero

Diego fumava una sigaretta dopo l’altra in attesa di riprendersi il bambino. Mancavano dieci minuti alla fine della seduta. Tirava un fresco venticello autunnale, e al centro dello spiazzo sterrato che separava il reparto dei convulsivi da quello dei cerebrolesi, alcuni ragazzi epilettici giocavano a rincorrersi sotto lo sguardo distratto di un’anziana signora intenta a sferruzzare. Due terapiste tentavano di mettere in posizione eretta un bimbetto dalla testa microscopica. Diego aveva già notato quella creaturina disarticolata, che sembrava uno scherzo della natura. Tra se lo chiamava «il mostrino».

Incipit tratto da:
Titolo: Il padre e lo straniero
Autore: Giancarlo De Cataldo
Casa editrice: Einaudi

Libri di Giancarlo De Cataldo

Copertine di Il padre e lo straniero di Giancarlo De Cataldo

Quarta di copertina / Trama

Diego, impiegato ministeriale, è padre di un bambino disabile. Nell’istituto dove suo figlio è seguito, incontra Walid, elegante mediorientale che porta lí il suo Yusuf. Tra i due padri nasce un’amicizia, un giuramento di lealtà reciproca. Walid non parla mai della sua vita, ma rivela a Diego una Roma sconosciuta e segreta, risvegliando in lui desideri sopiti di felicità. Finché non scompare. Al suo posto appare un agente dei servizi segreti, che è proprio sulle tracce di Walid. E Diego è una delle tracce. La progressiva scoperta della verità sulla vita di Walid sconvolgerà la vita di Diego, costringendolo infine a una difficilissima scelta, tra la fedeltà alle leggi dello Stato e la fedeltà a qualcosa che non ha forse nome, ma che ha il suo fondamento proprio nell’essere un padre. Il racconto di una profonda relazione umana, radicata nella condivisione del dolore, che diventa, per due individui appartenenti a mondi lontanissimi, l’occasione per ribaltare il concetto di diversità e infrangere fittizie barriere culturali.
(Ed. Einaudi; Stile Libero Big)

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Da questo romanzo il film Il padre e lo straniero per la regia di Ricky Tognazzi (2011)