Punto Omega – Don DeLillo

Incipit Punto Omega – Don DeLillo

Incipit Punto Omega

C’era un uomo appoggiato alla parete nord, appena visibile. Le persone entravano a coppie o in tre, stavano lì al buio, guardavano lo schermo e se ne andavano. A volte quasi non varcavano la soglia, alla spicciolata arrivavano gruppi più numerosi, turisti imbambolati, guardavano, spostavano il peso da una gamba all’altra e poi se ne andavano.
(Anonimato)

Incipit tratto da:
Titolo: Punto Omega
Autore: Don DeLillo
Traduzione: Federica Aceto
Titolo originale: Point Omega
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Punto Omega

Punto omega - Don DeLillo

Incipit Point Omega

There was a man standing against the north wall, barely visible. People entered in twos and threes and they stood in the dark and looked at the screen and then they left. Sometimes they hardly moved past the doorway, larger groups wandering in, tourists in a daze, and they looked and shifted their weight and then they left.
(Anonymity)

Incipit tratto da:
Title: Point Omega
Author: Don DeLillo
Publisher: Simon & Schuster
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Leggere questo libro è come guardare il volto di Medusa del tempo. Non il tempo dei tuoi traffici e dei tuoi amori, «news e traffico, sport e meteo”, delle tue piccole o grandi storie, non il tempo delle città che “sono state costruite per misurare il tempo, per togliere il tempo dalla natura», bensì il tempo geologico, il tempo che diventa cieco, il tempo in cui ogni momento perduto è la vita, la nuda vita.
New York. Un giovane aspirante cineasta chiede a un noto studioso che per anni ha fatto il consulente del Pentagono di registrare un video in cui raccontare la sua esperienza. Un video confessione, sospetta lo studioso, che si nega, recalcitra, sfugge, ma alla fine invita il cineasta in un posto perduto nel deserto, in California, non lontano da San Diego. Sarà per qualche giorno, si dice il giovane. Trova un biglietto economico e parte. Ma lo studioso non vorrà concedere alcuna ripresa, convinto com’è che «la vita vera non si può ridurre a parole dette o scritte, nessuno può farlo, mai. La vita vera si svolge quando siamo soli, quando pensiamo, percepiamo, persi nei ricordi, trasognati eppure presenti a noi stessi, gli istanti submicroscopici». Desidera solo che l’altro gli stia accanto, in un posto troppo vasto, indifferente e bellissimo in cui i tramonti non siano che un essenziale cambiamento di luci e dove l’unica cosa che accade sia il tempo. Non il passare del tempo, ma il tempo come percezione essenziale di ogni singolo istante. È una prova generale dell’amicizia. Ma come tutto ciò che è essenziale, anche questa specie di tempo è un sogno troppo superbo per l’essere umano che esiste proprio perché dimentica il tempo. Qualcuno, qualcosa – l’ombra del crimine, l’angoscia della fine – verrà da fuori, da news e traffico, sport e meteo, a riportare i due in città. A riportarli nel mondo dei compromessi, delle responsabilità individuali, dei precari affetti.
Il punto omega è stato immaginato dalla fisica più metafisica. Suoi attributi sono che è sempre esistito, è personale e unisce il creato in forme sempre più complesse, è trascendente, è libero da limitazioni di spazio e di tempo, e deve offrire la possibilità di essere raggiunto.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli Stranieri)

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I terribili segreti di Maxwell Sim – Jonathan Coe

Incipit I terribili segreti di Maxwell Sim

Quando vidi la donna cinese e la figlia che giocavano a carte a un tavolo del ristorante, il baluginio dell’acqua e le luci del porto di Sydney che brillavano dietro di loro, mi venne in mente Stuart e il motivo per cui aveva dovuto smettere di guidare la macchina.
Stavo per dire “il mio amico Stuart”, ma credo che ormai non lo sia più, un mio amico. Sembra che io abbia perso un bel po’ di amici negli ultimi anni. Non è che abbia troncato con loro in modo drammatico, abbiamo solo deciso di non tenerci in contatto. Proprio di questo si è trattato: di una decisione, una decisione consapevole, perché non è poi così difficile tenersi in contatto con la gente al giorno d’oggi, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione per farlo. A mano a mano che invecchi, però, alcune amicizie ti sembrano sempre più ingiustificate. E un bel giorno ti chiedi: “A che servono?”. E allora interrompi i contatti.

Incipit tratto da:
Titolo: I terribili segreti di Maxwell Sim
Autore: Jonathan Coe
Traduzione: Delfina Vezzoli
Titolo originale: The Terrible Privacy of Maxwell Sim
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Jonathan Coe

Copertine di I terribili segreti di Maxwell Sim di Jonathan Coe

Incipit The Terrible Privacy of Maxwell Sim

When I saw the Chinese woman and her daughter playing cards together at their restaurant table, the water and the lights of Sydney harbour shimmering behind them, it set me thinking about Stuart, and the reason he had to give up driving his car.
I was going to say ‘my friend Stuart’, but I suppose he’s not a friend any more. I seem to have lost a number of friends in the last few years. I don’t mean that I’ve fallen out with them, in any dramatic way. We’ve just decided not to stay in touch. And that’s what it’s been: a decision, a conscious decision, because it’s not difficult to stay in touch with people nowadays, there are so many different ways of doing it. But as you get older, I think that some friendships start to feel increasingly redundant. You just fi nd yourself asking, ‘What’s the point?’ And then you stop.

Incipit tratto da:
Title: The Terrible Privacy of Maxwell Sim
Author: Jonathan Coe
Publisher: Penguin Books
Language: English

Quarta di copertina / Trama

9 marzo 2009, Aberdeenshire, Scozia: commesso viaggiatore viene trovato nudo e in coma etilico nella sua auto, nel bel mezzo di una bufera di neve. Nel bagagliaio due scatoloni pieni di spazzolini da denti ecologici. Cos’è accaduto? Com’è arrivato fin lì?
Torniamo indietro di poche settimane. Maxwell ha quarantotto anni e sta attraversando un periodo difficile, sembra aver toccato il fondo: appena separato, in cattivi rapporti con il padre, incapace di comunicare con la sua unica figlia, capisce che nonostante i suoi settanta amici su Facebook non ha nessuno al mondo con cui condividere i suoi problemi. Non avendo più niente da perdere, decide di accettare una curiosa opportunità di lavoro: un viaggio da Londra alle isole Shetland per pubblicizzare un’innovativa marca di spazzolini ecocompatibili. Si mette in macchina con mente aperta, le migliori intenzioni e la voce amica del navigatore come compagnia. Ben presto si accorge che il viaggio prende una direzione più seria, che lo porta nei luoghi più remoti delle isole britanniche, ma soprattutto nei più profondi e bui recessi del suo passato.
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica)

Cronologia opere e bibliografia di Jonathan Coe

Cadaveri innocenti – Kathy Reichs

Incipit Cadaveri innocenti

Se i corpi c’erano, io non riuscivano a trovarli.
Fuori il vento infuriava. Dentro la chiesa vecchia il raschiare della mia paletta e il ronzio del generatore che alimentava la stufa risuonavano sinistri e nell’enorme spazio vuoto. In alto, i rami graffiavano le assi che chiudevano le finestre, simili ad artigli contro lavagne di vetro.
Dietro di me, ma non troppo vicino, un gruppetto di persone aspettava, i pugni chiusi nascosti dentro le tasche. Le sentivo saltellare per il freddo , ora su un piede, ora sull’altro, facendo scricchiolare gli stivali sul terreno gelato. Nessuno parlava. Il freddo imponeva il silenzio.

Incipit tratto da:
Titolo: Cadaveri innocenti
Autrice: Kathy Reichs
Traduzione: Alessandra Emma Giagheddu
Titolo originale: Death du Jour
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Kathy Reichs

Copertine di Cadaveri innocenti di Kathy Reichs

Incipit Death du Jour

If the bodies were there, I couldn’t find them.
Outside, the wind howled. Inside the old church, just the scrape of my trowel and the hum of a portable generator and heater echoed eerily in the huge space. High above, branches scratched against boarded windows, gnarled fingers on plywood blackboards.
The group stood behind me, huddled but not touching, fingers curled tightly in pockets. I could hear the shifting from side to side, the lifting of one foot, then the other. Boots made a crunching sound on the frozen ground. No one spoke. The cold had numbed us into silence.

Incipit tratto da:
Title: Death du Jour
Author: Kathy Reichs
Publisher: Pocket Star
Language: English

Quarta di copertina / Trama

In una gelida notte di marzo, in una chiesa di Montréal, Tempe Brennan, antropologa forense, deve identificare i resti di una suora morta alla fine dell’800. In un incendio doloso trovano la morte due gemelli di pochi mesi.
Il cadavere di una giovane donna che si era unita a una setta religiosa viene ritrovato in condizioni indicibili. Forse sono tutti eventi separati. Ma forse c’è un terribile filo di sangue che li lega fra loro…
Una palpitante storia mozzafiato per l’eroina del brivido sempre pronta a lanciarsi in nuove frenetiche avventure, al limite del possibile.
(Ed. Rizzoli; BUR Narrativa)

Indice cronologico opere e bibliografia di Kathy Reichs