Una Storia – Luciano Ligabue

Incipit Una Storia. Autobiografia

È tutto un prato. È tutto un prato con noi sopra. Sappiamo di selvatico, di erba medica, di fossi e di sudore seccato. Di fuga da un altro guaio. Dopo aver corso come Domenghini, ci lasciamo cadere a pancia in giù, tiriamo il fiato e l’aria sa di terra. Quando ci giriamo vediamo un pomeriggio che non finisce mai.
E invece finisce e ci fa lasciare sempre qualcosa a metà. I bagni in mutande nei canali, le gogne inflitte e subite, le gare in bici fino al cartello, la testa sotto la fontana con l’acqua che sa di ferro, le cerbottane e le fionde, le manate ai campanelli, la fitta al cervello per il morso al ghiacciolo. Le strisce di verde che non vengono mai via.
Segno le braghe a mia madre e le dico: «Non stare a lavarle, le rimetto così fino a quando ricomincia scuola».
«Tant t’è bel li stes» sorride lei, sei bello lo stesso.
La Rina che mi perdona sempre.

Incipit tratto da:
Titolo: Una Storia. Autobiografia
Autore: Luciano Ligabue
Casa editrice: Mondadori

Libri di Luciano Ligabue

Una Storia - Luciano Ligabue

Quarta di copertina / Trama

Giuanin e la Rina. I fossi, le cerbottane e le fionde. Gli gnocchi della Barbarina. Il sangue di una suora. Marcello, il suo toscano, l’olio di ricino e l’Ermelina. Tocca tre volte la pelle di biscia. Gianni e i crediti con la fortuna. Il 5 di via Santa Maria. La Millecento. Le brustoline al Politeama. SartiBurgnichFacchettiBedinGuarneriPicchi. Paolo è morto inseguendo una rana. Lavorini, uno di noi. Marco. La carcassa di un suino. Savana, Virus, Novecento e Spiura. Poi Squalo, Linate, Capodistria e Bubba, i Quattro dell’Ave Maria. Il Foxtrot e il Tropical. Radio Fazzano, Radio King e RadioAttiva. Claudio “Maio” Maioli e i sogni di rock’n’roll. La Sonex Custom da cinquecentomila lire. Il fuoco di una zingara. La Dona e Lenny. Pierangelo Bertoli. Gli Eroi di latta e Angelo Carrara. Il giorno più bello o più brutto della tua vita. I ClanDestino e la Banda. I live e quell’enorme stare insieme. La terra che balla. Barbara e Linda. Cianein.
C’è un intero universo, circoscritto e infinito, nella narrazione autobiografica di Luciano Ligabue. Sessant’anni di vita che in virtù di una scrittura in stato di grazia si elevano a vera e propria storia, tutta da leggere, tutta da rivivere. Affrontando per iscritto il bilancio della sua esistenza con l’eclettismo artistico che gli è proprio, il Liga esce dai comodi confini del classico resoconto biografico e tratteggia magistralmente situazioni, luoghi e persone donando loro una dimensione romanzesca. Li fa vedere, toccare e conoscere. Anche la sua, alla fin fine, non è altro che “una storia”, ma di quelle che ne contengono cento, e altre cento ancora.
(Ed. Mondadori)

Cronologia opere e bibliografia di Luciano Ligabue

Incipit Una Storia - Luciano Ligabue

Fuori e dentro il borgo – Luciano Ligabue

Incipit Fuori e dentro il borgo

E adesso?
Adesso che questa fine d’anno si è consumata con un bellissimo raduno che nemmeno la giornata più nevosa del secolo ha potuto mandare a monte e gli iscritti al fan club, splendidi, ci hanno raggiunto da ogni parte d’Italia facendosi mazzi indescrivibili su strade impossibili pur di dire «presente» all’ennesimo pomeriggio insieme e con capodanno in piazza a Modena sotto una fioccata impressionante che durante A che ora è la fine del mondo? sembrava che qualcuno ci prendesse in parola mandandoci giù fiocchi che parevano stracci e la copertura del palco non poteva niente e le chitarre non tenevano l’accordatura e la bocca mi s’ingolfava di neve mentre cantavo o tentavo di cantare e nel frattempo godevo come un pazzo e ragazzi fradici sotto la tormenta da ore pretendevano da noi il miglior spunto per questo anno nuovo tutto da giocarsi?

Incipit tratto da:
Titolo: Fuori e dentro il borgo
Autore: Luciano Ligabue
Casa editrice: Baldini & Castoldi

Libri di Luciano Ligabue

Fuori e dentro il borgo di Luciano Ligabue

Quarta di copertina / Trama

Bastarono i nostri quindi anni.
Bastò un trasmettitore da 5 watt preso a centomila lire.
Bastò un vecchio giradischi Philips, un microfono da dieci carte e un mixerino on due feder.
Bastò l’estro di un amico diciassettenne che faceva l’Istituto tecnico.
Bastò una stanza di casa sua e una antenazza suo suoi tetti.
E avemmo la nostra radio.
Non sto parlando dei tempi di Marconi: era il 1975.
(Ed. Baldini & Castolidi; Romanzi e Racconti)

Cronologia opere e bibliografia Luciano Ligabue

La neve se ne frega – Luciano Ligabue

Incipit La neve se ne frega

Sono nato a settantanove anni. Meglio non poteva andare. Ovvio che parlo per me. Uno, quando parla, lo fa per sé. Gli altri di solito preferiscono nascite più lunghe. Tipo ottantacinque o novantadue anni. Poi naturalmente, si beccano, quella che gli danno. Gli altri sono gli altri. La mia è stata una nascita perfetta
Non ci vuole un cervello di tre chili per capire che i nati intorno ai novant’anni qualche inconveniente ce l’hanno. tipo doverne aspettare quasi una ventina prima che il corpo si faccia un po’ vivo. E se è vero che quelli come me si cuccano una decina d’anni di vita in meno, è anche vero che la pazienza richiesta è francamente troppo.
Io e la pazienza non è che ci frequentiamo granché.
Oppure, ancora peggio, avrei potuto avere una nascita più corta. tipo sessantotto. O addirittura di cinquantasei. Invece sono stati precisi: sessantanove. Sono un «orizzonte curvo». Davvero mi sentivo di ringraziare qualcuno. E se non loro, chi?

Incipit tratto da:
Titolo: La neve se ne frega
Autore: Luciano Ligabue
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Luciano Ligabue

Quarta di copertina / Trama

Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. I bisogni soddisfatti. Un soffice rigore governa l’esistenza. Tutto secondo i diritti e i doveri del Piano Vidor. Siamo in un altrove temporale e nel migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Il Piano Vidor ha a cuore il benessere e la felicità delle coppie e infatti DiFo e Natura sono felici, secondo programma. Lavorano, fanno l’amore, frequentano amici, si lasciano intrattenere dalle forme di spettacolo consentite. Spendono insomma il tempo che è stato dato loro in sorte, con appassionata diligenza. Ma quel tempo, apparentemente così simile al nostro, è segnato da una profonda alterazione socio-biologica che ha a che fare con il mistero del nascere, del venire al mondo. DiFo e Natura sono destinati a imbattersi in quel mistero e ad aprire una fatale contraddizione nel paradiso del Piano Vidor. La neve se ne frega è un romanzo provocatorio, appassionato, generoso. Dribbla la fantascienza e inventa un mondo che finisce per dar forma a una innamorata nostalgia per l’uomo così com’è, per il mondo come noi lo soffriamo, lo conosciamo e non sappiamo cambiarlo. È un romanzo d’amore.
(Ed. Feltrinelli; Economica Universale)

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