Noi due ci apparteniamo – Roberto Saviano

Incipit Noi due ci apparteniamo – Roberto Saviano

Incipit Noi due ci apparteniamo

Questa è una storia di scoperte e riavvicinamenti, è una storia di affetti ritrovati, di linee di sangue e di parentele disperse che poi, un giorno, miracolosamente si riannodano con profusioni di abbracci e sguardi inteneriti. Questa è una storia canonica, in un certo senso, perché ripercorre il copione già molto sfruttato, ma ogni volta commovente, del figlio ritrovato, con tutti i moti del cuore che ne scaturiscono. In questo caso, siccome al figlio si aggiunge anche un fratello ritrovato, i moti del cuore si assommano fra loro. è una storia di sentimenti, insomma. Sentimenti ed emozioni. Ma poiché una storia è figlia naturale dell’ambiente in cui si dipana, e i suoi eventi, il suo epilogo, vengono decisi dai suoi stessi protagonisti, i sentimenti di cui sto per raccontarvi culminano nel disprezzo e nel rancore. Siccome il teatro in cui questa storia va in scena è quello della camorra, e siccome il suo regista è uno dei più spietati e sanguinari boss della Campania, gli elementi di cui si nutre sono la furia, la ferocia, la follia più atroce, e le linee di sangue, oltre a ricongiungersi, si trasformano in un lago scarlatto che si spande sull’asfalto.

Incipit tratto da:
Titolo: Noi due ci apparteniamo. Sesso, amore, violenza, tradimento nella vita dei boss
Autore: Roberto Saviano
Casa editrice: Fuoriscena
Qui è possibile leggere le prime pagine di Noi due ci apparteniamo

Noi due ci apparteniamo – Roberto Saviano

Quarta di copertina / Trama

Due regine del narcotraffico s’incontrano in un’asfittica prigione cilena, fra loro scoppia un amore. Paolo Di Lauro, spietato boss della camorra, vaga per il mondo in cerca della giovane ragazza che gli ha spezzato il cuore. Matteo Messina Denaro spende gli ultimi scampoli della sua latitanza barcamenandosi fra i ricordi e fra i letti delle sue tante amanti. Un feroce killer della ’ndrangheta fa coming out e va a convivere con il suo compagno, scatenando le ire del clan. Cos’è il sesso per le organizzazioni mafiose? Opportunità di controllo, sopraffazione, stigma o vanto, esaltazione o vergogna. Con questo nuovo, accecante caleidoscopio di storie, facce, racconti inconfessati, Roberto Saviano disegna un quadro sorprendente, talvolta romantico, talvolta atroce, della criminalità organizzata alle prese con la questione più spinosa e delicata che le si possa presentare. Sesso, amore, tradimenti. Hanno creato e distrutto imperi, compreso quello criminale. A quasi vent’anni dalla pubblicazione di Gomorra, il libro che ha sovvertito le regole del racconto di realtà, Roberto Saviano torna con un reportage narrativo lacerante, innervato di storia e resoconto giudiziario. Uomini dal cuore di tenebra, donne che non appaiono più come semplici gregarie del boss di turno ma si trasformano, di racconto in racconto, da vittime a carnefici, da portatrici di salvezza a diaboliche assassine. Con lo stile che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Roberto Saviano ci trascina in una narrazione torrenziale che sgorga impetuosa già dalla prima pagina: in una serata come tante, uno dei bravi ragazzi seduti al tavolo da poker, rimasto a corto di denaro, mette sul piatto una puntata sconvolgente che lascia gli altri esterrefatti. Di capitolo in capitolo, animano le pagine personaggi epici, tragici, ma sempre profondamente umani, fotografati per la prima volta in quella dimensione privata, sessuale, amorosa, spesso lontana dagli occhi ma sempre determinante, perché costruisce o distrugge alleanze, afferma linee di potere, stabilisce la rispettabilità del boss o ne condanna l’intera stirpe. «In un placido agrumeto siciliano o in una Vela di Scampia, sulla fiorente costa laziale o in un prefabbricato alle porte di Milano, nel trambusto newyorkese, da nord a sud e da est a ovest, in ogni possibile angolo dell’universo criminale: non si scherza con l’amore, e non si scherza con il sesso. Molte delle persone di cui sto per raccontarvi l’hanno imparato a proprie spese.»

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Cuore puro – Roberto Saviano

Incipit Cuore puro– Roberto Saviano

Incipit Cuore puro. Quattro amici. Quattro destini. Una sola passione

È una regola eterna. Immutabile. Bisognerebbe riuscire a trovarle una formula matematica. O quantomeno una riduzione numerica, una frase aritmetica, un tentativo di proporzione, un delirio logaritmico. Insomma, qualcosa che ne dimostri l’assoluta scientificità. Si dovrebbe individuare una traccia formale per comprendere le leggi ineluttabili e perenni che regolano le partite del calcio di strada. Il più in carne va in porta, quello smilzo e veloce avanti, l’armadio va in difesa e chi resta a centrocampo. Lì possono andarci tutti: quelli che non hanno i piedi buoni ma sanno lanciare, quelli che sanno correre veloce ma hanno il fiato corto, quelli muscolosi ma non abbastanza piantati. A centrocampo, per farla breve, vanno messi quelli che sanno fare tutto a metà. Ora, però, rispetto a qualche anno fa sono state ammesse delle varianti. Quando ero ragazzino i portieri erano i peggiori. E la porta era una punizione tra le più umilianti. Un posto dove vedere la partita da lontano e ricevere dolorose pallonate in faccia che ti segnavano il viso di rosso e di viola, con sfumature più o meno cangianti, per settimane. Un ruolo che ti costringeva a raccogliere la colpa del gol subìto ed essere escluso dagli abbracci del gol realizzato. Più che un giocatore, il portiere era un raccattapalle mobile. Un ruolo terribile. Spesso il posto del portiere era sopportato a turno, ma quando non si trovava nessuno da relegare in porta, da soggiogare nelle retrovie, quando insomma tutti i giocatori erano capaci di tener testa, allora si giocava a “porta americana”. Senza portiere. Due squadre si fronteggiavano cercando di segnare in un’unica porta con nessuno a difenderla: a turno, la squadra difendeva o attaccava, alternandosi nei ruoli dopo ogni gol.
Non mi è chiaro perché questa versione del gioco fosse chiamata “all’americana”. Una volta ero in macchina con un gruppo di ragazzi ubriachi, tornavamo da una festa e questi aprirono le quattro portiere dell’auto mentre correvano su una strada sterrata urlando: «Andiamo all’americana!». A Maddaloni, vicino a Caserta, c’è una pizzeria che serve pizze all’americana: su un piccolo treppiedi messo al centro del tavolo arrivano enormi ruote fumanti coperte dei più svariati condimenti. Enormi, esagerate, “all’americana” appunto. Tutto quello che è strano e insensato, o forse semplicemente fuori dal comune, come giocare senza portiere, mangiare una gigantesca pizza con sopra di tutto, o rischiare da idioti un incidente mortale, è “americano”.

Incipit tratto da:
Titolo: Cuore puro. Quattro amici. Quattro destini. Una sola passione
Autore: Roberto Saviano
Casa editrice: Giunti
In copertina: © Foto di Goran Ruškuc
Qui è possibile leggere le prime pagine di Cuore puro

Cuore puro - Roberto Saviano

Quarta di copertina / Trama

Hanno appena dieci anni Dario, Giovanni, Giuseppe e Rino, ma formano già il quartetto di calciatori più affiatato del quartiere, alla periferia nord di Napoli. Le rincorse al mitico pallone Super Santos screziano d’arancio la monotonia dei caseggiati, i suoni del gioco spezzano il ritmo di giorni sempre uguali, tra pusher e caporioni che stabiliscono le regole violente e insindacabili di una realtà che non offre alternative. Per i ragazzini il calcio è una boccata d’aria pura, una speranza incastonata nei loro giovani cuori. Così, quando il boss locale gli offre del denaro – oltre a una fornitura illimitata di palloni nuovi – per giocare nella piazza di spaccio, a loro sembra di sognare. In cambio, dovranno soltanto urlare forte ogni volta che si avvicina una volante della polizia. Non gli ci vorrà molto per rendersi conto che la camorra ha usato proprio il calcio per piegarli alle sue logiche. Ma nei lunghi pomeriggi di sfide “all’americana”, ginocchia scorticate, sudore e fiato rotto, i quattro amici hanno imparato la libertà. Sarà difficile dimenticarla. Anche dieci anni più tardi, quando la vita li metterà di fronte alla necessità di ripescare quel ricordo, all’urgenza di riassaporarlo per non dover rinunciare definitivamente alla loro umanità. Partendo da fatti di cronaca e da uno dei suoi primi racconti editi, Roberto Saviano dà vita in queste pagine a un romanzo intimo e struggente, che è al tempo stesso celebrazione letteraria del calcio di strada e dolente apologo su quel passaggio feroce dall’innocenza all’età adulta che tocca a chiunque nasca in una terra ferita. Un romanzo che ci restituisce il sapore dell’infanzia e la certezza che il cuore puro non è quello di chi non sbaglia, non si sporca le mani, semmai quello di chi con gesti quotidiani trova il coraggio di cambiare le cose.
(Giunti Editore)

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Solo è il coraggio – Roberto Saviano

Incipit Solo è il coraggio – Roberto Saviano

Incipit Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo

Corleone, 1943
Un boato scuote il terreno. Poi, soltanto sassi. Sassi, brandelli e ossa rotte.
Sembrava che ormai fosse acqua passata, che il diavolo avesse riposto il suo possente tamburo, che i fischi, gli scoppi e gli sconquassi della guerra avessero abbandonato la strada del cielo. Che almeno dall’alto non piovesse più metallo. Con il procedere dell’estate anche i bombardamenti sono finiti. E allora cos’è stato? Perché i crocifissi ora pendono storti dai loro chiodi fissati alle pareti?
In via Rua del Piano è successo l’inferno. La casa di Giovanni e della sua famiglia non esiste più. Qualcuno sta imbambolato davanti alle macerie e alle fiamme, lanciando lo sguardo oltre la nube di polvere grigia.
Tra le macerie c’è solo il giovane Salvatore, è ancora vivo. Anche Gaetano, suo fratello, è vivo. Si contorce per terra, coperto di sangue. Gli altri maschi della famiglia sono morti.
L’inferno, finora, sembrava lontano da Corleone. Qui si lavora, si prega e si mette su famiglia.

Incipit tratto da:
Titolo: Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo
Autore: Roberto Saviano
Casa editrice: Bompiani
In copertina elaborazione grafica da foto Getty Images (part.). Ritratto su tela di Giovanni Falcone, opera di Salvatore Benintende, detto “TVBOY” (manager: Angelo Casa), esposta tra altri dipinti dell’artista dedicati al tema degli “Eroi” (MUDEC, Milano, 30 novembre 2021) © Foto Pier Marco Tacca / Getty Images).
Qui è possibile leggere le prime pagine di Solo è il coraggio

Solo è il coraggio - Roberto Saviano

Quarta di copertina / Trama

Un’esplosione squarcia la quiete della campagna corleonese. Il giovanissimo Totò Riina assiste allo sterminio dei suoi familiari intenti a disinnescare una bomba degli Alleati per ricavarne esplosivo.
È un boato che distrugge e che genera. La piaga che molti, con timidi bisbigli, chiamano mafia, ma che d’ora in poi si rivelerà a tutti come Cosa nostra, s’incarna da qui in avanti nella sua forma più diabolica. Ma con potenza uguale e contraria, per fronteggiare l’onda di quella deflagrazione scaturisce anche il suo antidoto più puro.
È il coraggio, quello che sorregge l’ingegno e l’intraprendenza, che sopperisce ai mezzi spesso insufficienti: il coraggio che scorre in Giovanni Falcone, negli uomini e nelle donne che insieme a lui sono pronti a lanciarsi in una battaglia furiosa dove la vita vale il prezzo di una pallottola.
La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un’organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l’essenzialità di un dramma antico: sul proscenio, un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi, circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall’abbraccio di una donna che ha scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà.
Roberto Saviano ha voluto onorare la memoria del giudice palermitano strappandolo alla fissità dell’icona e ripercorrendone i passi, senza limitarsi a una ricostruzione fondata su uno studio attentissimo delle fonti, degli atti dei processi, delle testimonianze, ma spingendo la narrazione fino a quello “spazio intimo dove le scelte cruciali maturano prima di accadere”.
Questo romanzo ci racconta una pagina fatidica della nostra storia, illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera, fu in realtà al culmine del suo isolamento. E leva il canto altissimo della sua solitudine e del suo coraggio.
(Ed. Bompiani)

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