Candore – Mario Desiati

Incipit Candore - Mario Desiati

Incipit Candore

Le amavo tutte.
Cominciai guardando le eroine della Golden Age, che non prendevano neanche un caffè senza tenere addosso pizzi, veli e corpetti. Mi crogiolavo nei dettagli, gli anelli alle mani, la tensione di una caviglia sui tacchi alti, la grana del nylon in una calza scesa. Di un film porno amavo la contrattazione che precedeva l’incontro («Te la senti, ragazza? Ma sai quanti sono?»), l’improbabile seduzione a cui sarebbe seguito il sesso. Al momento della penetrazione ero già andato via.
Erano gli anni delle riviste porno (le fotografie su carta lucida ispirata ai fotoromanzi della Lancio), i cinema a luci rosse rappresentavano il mio passatempo preferito. La prima volta ci ero andato con dei commilitoni il pomeriggio della visita di leva, in un paese vicino a Lecce. Per qualche tempo li avevo idealizzati, dopo che mi ero accontentato dei disegni in bianco e nero della Edifumetto: «Sukia», «la Scopona», «il Tromba» e «Odissea» (una serie ispirata al viaggio omerico). Il disegno non bastava piú, il cinema era la nuova frontiera, femmine e maschi in carne e cellulosa, ma soprattutto a colori. Qualcuno era riuscito a entrare a Caprarica, a Maglie, a Copertino, e non aveva ancora compiuto diciotto anni. Anche se ero diventato maggiorenne, parlavo il piú possibile in dialetto per apparire piú adulto, soprattutto a me stesso.

Incipit tratto da:
Titolo : Candore
Autore : Mario Desiati
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Candore

Candore - Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

Martino Bux è l’ultimo dei romantici: il suo sogno erotico è una diva del porno bianca splendente in abito da sposa, il suo immaginario è popolato di reggicalze e corsetti, e già durante i titoli di testa di un film hard è in preda a stordimento e batticuore. Privo di moralismo e morbosità, Candore è un viaggio ironico e avventuroso nel mondo della pornografia. Il romanzo sul desiderio e sulla trasgressione che non era ancora stato scritto. Ma soprattutto il romanzo di chi almeno per un giorno ha desiderato essere estremo, perverso, senza avere la forza di andare fino in fondo.

Martino Bux è un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i sogni possono diventare realtà. Le donne irraggiungibili sono lí davanti ai suoi occhi in un cinema a luci rosse, può guardarle senza essere visto, può goderne senza dover rendere conto a nessuno. Ma ben presto per Martino la pornografia diviene un’ossessione. Invece di frequentare l’università, si perde bighellonando nei locali più equivoci della capitale. E soprattutto perde Fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. Fabiana studia per diventare medico, mentre per Martino quel suo camice bianco è soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche. Le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicità del corpo. Attraversa cosí un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti, i film di Rocco Siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i privé, fino ad arrivare a oggi. Sullo sfondo, la città di Roma e l’Italia, fatta di cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, moralismo e voyeurismo. Un po’ soldato Svejk, un po’ il protagonista di Shame, un po’ Fantozzi, in questa danza del vizio, Martino si ritrova a guardare e non toccare, è un bambino che guarda gli altri giocare a pallone senza riuscire a buttarsi nella mischia. Mario Desiati ha scritto un romanzo pudico e divertente, a tratti commovente, sulla fascinazione del proibito, sull’industria del desiderio e sulle debolezze di tutti gli uomini.
(Ed. Einaudi; Supercoralli)

Cronologia opere e bibliografia di Mario Desiati

La notte dell’innocenza – Mario Desiati

Incipit La notte dell innocenza - Mario Desiati

Incipit La notte dell’innocenza. Heysel 1985, memorie di una tragedia

Il 29 maggio 1985 calzai per la prima volta le scarpe coi tacchetti. Avevo otto anni.
Finimmo la partita vicino ai campi della stazione con il sapore della nebbiolina in bocca, un’erba con minuscole infiorescenze bianche e gambi lunghi, che dalle mie parti chiamano anche velo da sposa e correda i fiori che si portano ai morti. Quando cresce ai bordi dei campi produce un odore dolciastro che impasta le narici e ti resta attaccato tutto il giorno.
Mancavano ancora due ore alla partita Juventus-Liverpool. I Reds ci facevano paura, l’anno prima avevano vinto la Coppa dei Campioni contro la Roma, una squadra che a noi juventini di provincia era simpatica e per cui avevamo fatto il tifo.

Incipit tratto da:
Titolo: La notte dell’innocenza. Heysel 1985, memorie di una tragedia
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Rizzoli
Qui è possibile leggere le prime pagine di La notte dell’innocenza

La notte dell'innocenza - Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

29 maggio 1985. Mario è un bambino di otto anni, felice perché il pomeriggio ha calzato per la prima volta nella sua vita un paio di scarpe da calcio con i tacchetti di ferro ed emozionato perché la sera la sua Juventus contenderà al Liverpool la Coppa dei Campioni nella finale in programma al vecchio stadio Heysel di Bruxelles. Le strade si svuotano, tutto il paese si ferma per assistere alla partita e anche Mario rientra precipitosamente a casa ancora sporco di terra. Accende il televisore sulle ultime note della sigla dell’Eurovisione e non può sapere
che all’Heysel si è appena consumata una delle più gravi tragedie della storia del calcio. Non è il solo. Quando la diretta comincia in pochi ne hanno la percezione – a cominciare dal telecronista Bruno Pizzul –, in pochissimi conoscono la verità. Il bilancio finale sarà di trentanove morti e oltre seicento feriti, ma, sia pure in ritardo di un’ora e mezza e in una cornice spettrale, la partita verrà giocata ugualmente. Lo spettacolo non si ferma o meglio, come commentò Michel Platini diversi mesi più tardi, «quando cade l’acrobata, entrano i clown».
La notte dell’innocenza è una ricostruzione chirurgica della diretta che incollò al televisore milioni di italiani sgomenti, impauriti, disgustati; è la rievocazione della partita vista con gli occhi increduli di un bambino, è una riflessione sull’eredità dell’Heysel: cosa ci ha lasciato quella notte di trent’anni fa? Cos’ha lasciato agli appassionati di calcio, alla nostra cultura sportiva, al Paese tutto e al suo immaginario? Siamo cresciuti da allora o siamo rimasti lì, con il calcestruzzo insanguinato che si sgretola sotto i piedi, in uno stadio sempre più
(Ed. Rizzoli; La Scala)

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Mare di zucchero – Mario Desiati

Incipit Mare di zucchero - Mario Desiati

Incipit Mare di zucchero

Durazzo, 7 agosto
Sono le 5 del pomeriggio e ci sono trentacinque gradi. Il sole cade a picco sulla sabbia e brucia la pelle. Sulla spiaggia quattro ragazzi giocano a rincorrersi, e ogni volta che uno prende l’altro, si buttano in mare. I genitori riposano in casa, nei quartieri che si estendono a scacchiera davanti al litorale.
È un giorno d’estate uguale a tanti altri.
Nulla lascia presagire ciò che sta per accadere.
Tra i quattro ragazzi sulla spiaggia c’è Ervin.
È stato promosso con voti discreti. Tra poco meno di un mese ricomincia la scuola, e così cerca di spremere ogni istante dalle giornate che restano, nuotando nel suo amatissimo mare.
Gli piace restare a mollo e aspettare che le mani diventino grinzose, proprio come quelle di suo nonno. In quei momenti si immagina vecchio e si sente come un vecchio. Poi, appena fuori dall’acqua, aspetta che si riassorbano le rughe e ritorna ragazzo.
Un fenomeno ipnotico che si gioca sulla punta delle dita, un gioco custodito tra le sue mani.
L’acqua, quel pomeriggio, è limpida.
È raro che il mare di agosto resti cristallino fino a quell’ora.
Ervin riesce a vedersi addirittura i piedi che sprofondano nella sabbia grigia, sott’acqua. Indossa solo un costume color ruggine: è venuto da casa senza nient’altro addosso. Quasi tutti i ragazzi arrivano in spiaggia scalzi e a torso nudo. Stare così dà un meraviglioso senso di libertà. Anche se le madri li costringono a mettersi qualcosa ai piedi, appena fuori casa tutti lanciano sandali e ciabatte sul balcone, o li lasciano accanto alla porta, e se ne vanno al mare.
Ervin è fra i più fortunati. Suo padre Besnik fa il poliziotto, è un buon lavoro.

Incipit tratto da:
Titolo: Mare di zucchero
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Mare di zucchero

Mare di zucchero - Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

«Il porto è aperto.» Prima è un bisbiglio, poi diventa uno strido, infine muta in un boato. «Il porto è aperto!» «Il porto è aperto, avete capito?» LUCA: vive in un piccolo paese nei pressi di Bari, ma si sente lontano anni luce dai suoi genitori e dai suoi coetanei. Crede a tutto, persino ai miracoli e ai santi venuti dal mare. Su un taccuino appunta le storie sempre diverse che inventa. ERVIN E LUCA: separati da appena cento chilometri, hanno più o meno la stessa età e la stessa altezza, ma non potrebbero essere più diversi e lontani… fino all’arrivo della Vlora. In un giorno d’estate del 1991, una grande nave che sa ancora di zucchero approda alle coste italiane con ventimila albanesi a bordo, tutti spinti da un sogno di libertà. Quel giorno Ervin e Luca vivono la più grande avventura della loro vita. Grazie alla penna delicata e intensa di Mario Desiati, due vite sospese si incrociano e si intrecciano in una notte di silenzi, giochi e scoperte che segnerà, semplicemente e forse per sempre, la Storia. La loro storia.
(Ed. Mondadori)

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