Incipit Una festa in nero
Qui è possibile leggere le prime pagine di Una festa in neroAnita socchiude le palpebre, un po’ per vederci meglio alla luce dei fari, mentre guida nella notte, un po’ perché socchiudere le palpebre è quello che fai senza accorgertene quando cerchi di ricordare le cose.
Incipit tratto da:
Com’è quell’espressione che usano nei libri?
Gli passò la vita davanti agli occhi.
Quando un personaggio crede di stare per morire, o è in una situazione di agitazione e tensione e insomma non è proprio proprio sicuro di uscirne, o di uscirne tutto intero, o comunque di uscirne uguale a prima; quando in sostanza è in uno di quei momenti della vita che la vita potrebbero cambiargliela, al personaggio la suddetta vita passa davanti agli occhi.
Anita si rende conto che è vero.
Sta guidando, e questo le richiede ancora una buona dose di concentrazione, ma sono già diversi minuti che una parte del suo cervello ha ritenuto non necessario concentrarsi sulla strada, la notte, le sagome scure degli alberi, e quelle cose che si spera siano animali che muovono le ombre a lato della strada. Quella scheggia impazzita di neuroni sta piuttosto impegnandosi a ripercorrere la sua vita – sua di Anita. E pure con una certa dovizia di particolari. Non dovrebbe comunque metterci molto, visto che il grosso della ricapitolazione la sta facendo non a partire dalla sua nascita – sua di Anita – ma dalla sua seconda nascita, per così dire: ossia da sei mesi prima.
Quando la vecchia Anita ha lasciato il posto alla nuova.
E la nuova Anita ha pensato bene di ficcarsi in un mare di guai.
Titolo: Una festa in nero
Autrice: Alice Basso
Casa editrice: Garzanti
In copertina: © Matilda Delves / Trevillion Images
© S Mega Pixel, © Arcansel / Shutterstock
Progetto grafico: Luigi Altomare / theWorldofDOT
Quarta di copertina / Trama
Torino, 1935. I fari della Balilla Spider Sport fendono il buio della notte. Il fatto che al volante ci sia una donna potrebbe sembrare strano, ma non se si tratta di Anita. Sono mesi, infatti, che fa cose poco consone, per non dire disdicevoli, sicuramente proibite. Come rimandare il matrimonio con Corrado solo per il desiderio di lavorare. Oppure scrivere, sotto lo pseudonimo di J.D. Smith, racconti gialli ispirati a fatti di cronaca per portare un po’ di giustizia dove ormai non ne esiste più. Un segreto che condivide con Sebastiano Satta Ascona, direttore della rivista «Saturnalia». E a essere sinceri scrivere non è l’unica cosa proibita che fanno insieme… Ma ora qualcosa è cambiato, ed è il motivo per cui Anita si trova a bordo di una macchina. Qualcuno ha iniziato a seguirli, e con le spie meglio non scherzare, di questi tempi. Meglio fare quello che chiedono. Anche se non è giusto. Anche se le richieste minacciano di stravolgere l’esistenza pacifica degli amici più stretti: la saggia Clara, l’irriverente Candida, la dolce Diana, l’affascinante Julian, il ribelle Rodolfo e, ovviamente, Sebastiano. Il suo Sebastiano. Perché vivono in anni così difficili? Perché non possono fidarsi di nessuno? Perché non smettono di attirare attenzioni indesiderate? Anita non ha le risposte, ma i protagonisti delle storie gialle che ha imparato ad amare la esorterebbero a non avere paura. Perché il pericolo è il sale della vita. Eppure, Anita non è abituata a fuggire. Non è abituata a mentire. All’improvviso, si trova in uno dei racconti di J.D. Smith, e non ha la minima idea di come potrà andare a finire.
Stampa, librai, lettori: tutti amano Alice Basso e, grazie al passaparola, i suoi romanzi diventano grandi bestseller. Ecco a voi un nuovo romanzo con protagonista Anita, sempre più coraggiosa e spericolata. L’amore la travolge, l’amicizia la commuove, le responsabilità la fanno crescere e il destino la mette alla prova come non mai. Come una vera eroina della letteratura.
(Garzanti)
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