La mamma del sole – Andrea Vitali

Incipit La mamma del sole – Andrea Vitali

Incipit La mamma del sole

Paura vera.
La paura dei bambini.
Infatti aveva sei anni ed era estate.
Agosto, un sole che ammazzava i cani.
Da un quarto d’ora picchiava i piedi per terra, frignava, voleva uscire, andare a giocare per le strade di Siliqua. Per giunta stava disturbando anche gli altri che, dopo il pranzo, erano saliti nelle stanze di sopra per schiacciare un sonnellino.
Allora zia Ninna aveva smesso di lavare i piatti, gli si era avvicinata, s’era ingobbita, gli aveva parlato all’orecchio.
“C’è la mamma del sole fuori.”
L’alito di zia Ninna sapeva di brodo di pecora, il tono della sua voce di mistero. Gli era sembrata una strega. Aveva incassato la testa tra le spalle. Non aveva osato chiedere come fosse fatta la mamma del sole, cosa facesse di tanto cattivo. Gli era passata, però, la voglia di uscire.
E s’era arreso al consiglio di zia Ninna, tentando di sonnecchiare, come, Tonfando della grossa, stavano facendo tutti gli altri.

Incipit tratto da:
Titolo: La mamma del sole
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Qui è possibile leggere le prime pagine di La mamma del sole

La mamma del sole - Andrea Vitali

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Risvolto di copertina / Trama

La motonave Nibbio, vecchia gloria della Navigazione Lariana, sta effettuando il suo ultimo viaggio. A Bellano sbarca un’anziana donna: sta cercando il vecchio parroco, don Carlo Gheratti. Attraversa a fatica il paese arso dalla canicola estiva, prima di scomparire nel nulla. Quando arriva la notizia che manca una delle ospiti del Pio Ospizio San Generoso di Gravedona, sulle due rive del lago i carabinieri iniziano a indagare.
Un secondo enigma segna l’estate del 1933. Dietro pressante richiesta del Partito e della Prefettura, i carabinieri devono raccogliere informazioni su una «celebre» concittadina, Velia Berilli, madre di quattordici figli, tra legittimi e illegittimi. Perché mai Velia Berilli è diventata così importante?
Due misteri, insomma, cui si aggiunge un altro problema: in caserma si è rotto il vetro del bagno, e aggiustarlo non sarà semplice…
Ancora una volta, le pagine di Vitali si animano di una piccola folla di protagonisti e comprimari: dall’equipaggio della Nibbio alle autorità locali, e poi don Gheratti, il sacrestano Bigé e la perpetua Scudiscia. Non possono mancare i carabinieri della locale stazione, vere star dei suoi romanzi: il maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, l’appuntato Misfatti, il brigadiere Mannu e il carabiniere Milagra, che segue giorno dopo giorno, con indomita passione, i gloriosi trasvolatori della Seconda Crociera Atlantica.
Con La mamma del sole, Andrea Vitali ha inventato un’altra storia in grado di divertire – con una serie di scene irresistibili – e al tempo stesso di commuovere. Crea personaggi letterari in carne e ossa e narra le loro avventure con uno stile insieme realistico e fantasioso, che rivela in superficie e scava in profondità. Così, raccontando piccole storie di paese, Vitali racconta la Storia dell’Italia più vera: quella che già avverte le trasformazioni della modernità e tuttavia continua a mantenere le sue radici nei riti e nei ritmi del passato.
(Ed. Garzanti 2010)

Pianoforte vendesi – Andrea Vitali

Incipit Pianoforte vendesi – Andrea Vitali

Incipit Pianoforte vendesi

C’è una sola stella in cielo, per il resto nuvolaglia. Presto sparirà anche quella sola. Però non dà l’idea di voler piovere o nevicare.
Il Pianista scende dal treno che proviene da Sondrio. Una volta sul marciapiede guarda in su. Soltanto allora si rende conto che c’è una sola stella in ciclo e per il resto nuvolaglia. Per lui fa lo stesso. L’importante è che ci sia in giro gente, bordello, confusione. È la sera del 5 gennaio 1966, festa dei Re Magi a Bellano. Fiere, feste di paese sono il suo pane. È lì per quello. Mica per la festa. Per il bordello, la confusione. La possibilità di rubare qualcosa, portafogli, orologi. Magari un motorino, vedrà.

Incipit tratto da:
Titolo: Pianoforte vendesi
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Qui è possibile leggere le prime pagine di Pianoforte vendesi

Pianoforte vendesi - Andrea Vitali

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Risvolto di copertina / Trama

È la notte dell’Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende «il Pianista» – così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate –, ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell’attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: «Pianoforte vendesi». Incuriosito, dopo aver saputo che l’appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare…
Pianoforte vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c’è un’intera collettività, un paese sospeso – per una notte – fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine.
In questo romanzo breve e di straordinaria intensità, Andrea Vitali ci fa scoprire una Bellano inedita, notturna, forse un po’ magica. Tra le strade e nelle case si avverte ancora l’eco, e forse il respiro, di tutti coloro che lì hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato. Così, attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di Pianoforte vendesi, Andrea Vitali rende omaggio alla sua città. Senza però dimenticare mai i guizzi folgoranti del suo umorismo.
(Ed. Garzanti 2009)

Pianoforte vendesi Audiolibro Vitali

Dopo lunga e penosa malattia – Andrea Vitali

Incipit Dopo lunga e penosa malattia – Andrea Vitali

Incipit Dopo lunga e penosa malattia

II telefono suonò poco prima della mezzanotte. Il dottor Carlo Lonati e sua moglie Elsa stavano dormendo. Aveva cominciato a soffiare un vento teso, freddo, piovigginava. Le drizze delle barche a vela ormeggiate nel molo tintinnavano. La donna dormiva sdraiata sul fianco sinistro. Ci vollero tre squilli prima che aprisse gli occhi. Scrutò il buio della stanza, i geometrici giochi della luce dei lampioni sul soffitto. Diede un colpetto di gomito al marito. Il dottore russava.

Incipit tratto da:
Titolo: Dopo lunga e penosa malattia
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
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Dopo lunga e penosa malattia - Andrea Vitali

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Risvolto di copertina / Trama

Sono le tre di notte del 4 novembre. Il dottor Carlo Lonati viene chiamato per un’urgenza, il pazientre lo conosce bene. Attraversa sotto una pioggia micronizzata i cinquecento metri che lo separato dalla casa del notaio Luciano Galimberti, suo antico compagno di bagordi. Può solo constatarne la morte per infarto. Ma c’è qualcosa che non lo convince, e nelle ore successive arrivano altri indizi e i sospetti crescono.
Il dottore non può fare a meno di indagare: vuole sapere se il suo vecchio amico è davvero morto per cause naturali. Per farlo, dovrà conquistare la fiducia della moglie e della figlia di Lonati. E scoprire che la verità di trova forse sull’altra sponda del Lago di Como…
Dopo lunga e penosa malattia è l’unico giallo scritto da Andrea Vitali. E forse non è un caso che abbia come protagonista un medico sensibile e acuto. L’indagine è concentrata in una settimana, tra le esitazioni dell’improvvisato detective e il moltiplicarsi di tracce e confidenze, fino al colpo di scena finale.
Ancora una volta, Andrea Vitali cattura con la precisione dei dettagli, quelle pennellate precise che restituiscono la realtà e le sue mille sfumature. Conquista con l’incalzante ritmo narrativo e il sapiente montaggio di luoghi, tempi e personaggi. Diverte con situazioni e dialoghi che ci regalano l’immediatezza e l’assurdità della vita. E alla fine ci fa innamorare di quel suo mondo così ricco, vivo e inconfondibile.
(Ed. Garzanti 2008)