Incipit Lei che non tocca mai terra
Qui è possibile leggere le prime pagine di Lei che non tocca mai terra«Ti ricordi che quella sera ti avevo parlato dell’uragano? Quello in America, che l’avevano chiamato “uragano Miriam”. Che te l’avevo raccontato perché, insomma, mi sembrava una cosa strana, e bella, che avevano chiamato un uragano come te. Comunque, a quanto pare è passato, finito. All’improvviso. A quanto pare finiscono così, gli uragani. A un certo punto il tempo cambia, e niente, basta, l’uragano sparisce. Esce il sole, e tutto il resto. Dev’essere una cosa bella, quando un uragano finisce così, senza che te l’aspetti. E insomma. Magari pure con te, con ‘sta cosa che ti è successa, può succedere così. No? Nel senso, che all’improvviso ti svegli, esce il sole, e tutto il resto».
Incipit tratto da:
Qui è tutto buio.
«Lo so».
Parlami di me. Dei miei occhi. Come ieri.
«Sono bellissimi e devastati».
Titolo: Lei che non tocca mai terra
Autore: Andrea Donaera
Casa editrice: NNE
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Quarta di copertina / Trama
Miriam è in coma dopo un incidente. Andrea la conosce appena ma si è innamorato perdutamente di lei, e ora le siede accanto e le parla, tutti i giorni, perché riesce a sentire la sua voce. Le loro parole si incontrano in un limbo oscuro, dove Miriam ricostruisce i suoi ricordi e Andrea cerca di tenerla ancorata alla vita. Attorno al letto della ragazza si muovono altre figure, che attendono il suo risveglio. Ci sono Mara e Lucio, i genitori, già segnati da una tragedia che li ha allontanati l’uno dall’altra. C’è papa Nanni, il venerato santone esorcista, che vede in Andrea un allievo e in Miriam i segni del demonio. E infine c’è Gabry, la migliore amica di Miriam, che da Bologna le manda lunghi messaggi. In sette giorni, i racconti dei personaggi si alternano a svelare una trama di amore e morte, di salvezza e destino, dove la ragione sfuma nell’inconscio finché la realtà non deflagra e riprende il sopravvento.
Andrea Donaera torna con un dramma familiare ambientato in un Salento al di là delle cartoline, dove la spiritualità sta nelle ombre e non esiste fede che non sia anche certezza del male. Scritto in una lingua poetica e viva, Lei che non tocca mai terra è una ballata dolce e crudele, una storia romantica e cangiante, capace di insinuarsi come un incantesimo nei sogni più profondi.
Questo libro è per chi da piccolo girava su se stesso fino a sentire la testa leggera, per chi è riuscito a ribellarsi al suo Avversario come in un romanzo d’avventura, per chi attende un bacio che lo riporti in vita, e per chi ha ascoltato per un istante il silenzio del vento, mentre lo spazio e il tempo cessavano di esistere.
(NNE)